Transilvania: differenze tra le versioni

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==== Punto di vista rumeno ====
[[File:SaxonFortifiedChurchBazna.JPG|thumb|upright=1.2|[[Villaggi con chiese fortificate in Transilvania|Chiesa fortificata]] luterana di [[Bazna]], altro simbolo della Transilvania.]]
[[File:Rumunia kapliczka2.jpg|thumb|upright=0.8|Piccola cappella campestre ortodossa in Transilvania.]]
 
Il significato originario della parola in rumeno sarebbe sconosciuto e le possibili etimologie suggerite sarebbero:
* ''arde'' sembra essere una radice Indoindo-Europeaeuropea che significa "foresta".
* ''deal'' significa "collina" in rumeno, mentre ''ardea'' significa "bruciare" (''lett.'' "bruciava") : è stato suggerito che il nome potrebbe anche significare "terra delle colline ardenti" dopo gli incendi appiccati da pastori romeni per avvertire gli invasori della loro presenza o perché di origine vulcanica.
* ''[[Arderich]]'', il re dei germani [[Gepidi]], governò la Transilvania nel [[V secolo]] ed è possibile che il suo nome sia da allora passato alla regione.
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Siebenbürgen, il nome tedesco che identifica la Transilvania, apparve per la prima volta in un documento risalente al [[1296]]. Il suo significato, "sette città" o "sette borghi", si deve alla fondazione di sette comunità da parte dei tedeschi (noti come [[sassoni di Transilvania]]) nella regione: Klausenburg ([[Cluj-Napoca|Cluj]]), Kronstadt ([[Brașov]]), Hermannstadt ([[Sibiu]]), Schässburg ([[Sighișoara]]), Mediasch ([[Mediaș]]), Mühlbach ([[Sebeș]]), e Bistritz ([[Bistrița]]). Anche il dialetto tedesco parlato da residenti in zona si chiama così, per l'esattezza [[Lingua sassone di Transilvania|Siebenbürgisch-Sächsisch]]. Il nome esisteva anche nella versione latina "Septem Castra" ("Sette fortezze").
 
Secondo un'altra ipotesi il nome tedesco della ''Transilvania'' potrebbe aver avuto origine dal fatto che lo stanziamento germanico nella regione iniziòebbe inizio da [[Sibiu]], il cui nome tedesco originale era ''Cibinburg''; il nome si trasformò in ''Siebenbürgen'' e divenne il nome anche dell'intera regione.
 
== Geografia fisica ==
[[File:TransylvaniaProper.svg|thumb|La regione della Transilvania in una mappa dell'odierna Romania, con indicati i confini delle contee. Le regioni storiche di [[Crișana]], [[Maramureș]], e [[Banato]] sono indicate in giallo più scuro.]]
[[File:Cheile Turzii (Turda Gorges).jpg|thumb|[[Cheile Turzii]].]]
 
Il territorio, oggi conosciuto come Transilvania, è composto di una regione di 16 contee (romeno: ''[[județ]]''), che coprono circa 103 600 km² nella Romania centrale e nordoccidentale, comprendendo quasi metà del territorio della Romania. Le 16 contee sono [[distretto di Alba|Alba]], [[distretto di Arad|Arad]], [[distretto di Bihor|Bihor]], [[distretto di Bistrița-Năsăud|Bistrița-Năsăud]], [[distretto di Brașov|Brașov]], [[distretto di Caraș-Severin|Caraș-Severin]], [[distretto di Cluj|Cluj]], [[distretto di Covasna|Covasna]], [[distretto di Harghita|Harghita]], [[distretto di Hunedoara|Hunedoara]], [[distretto di Maramureș|Maramureș]], [[distretto di Mureș|Mureș]], [[distretto di Sălaj|Sălaj]], [[distretto di Satu Mare|Satu Mare]], [[distretto di Sibiu|Sibiu]] e [[distretto di Timiș|Timiș]].
 
La regione della Transilvania comprende la Terra dei [[Siculi (Transilvania)|Siculi]], la terra dei [[Sassoni di Transilvania|Sassoni]], la Transilvania centrale il [[Maramureș (regione storica)|Maramureș]], il [[Banato]], e il [[Partium]]. Confina a nord con l'[[Ucraina]], ada ovest con l'[[Ungheria]] e a sud-ovest con la [[Serbia]].
 
I rilievi della Transilvania, un [[Altopiano Transilvanico|altopiano]] interno alla catena montuosa [[Carpazi]], la cui altitudine varia dai 300 ai 500 m [[s.l.m.]], si addolciscono digradando verso la [[pianura Pannonica]]. È attraversatoattraversata dai fiumi [[Mureș (fiume)|Mureș]], [[Olt (fiume)|Olt]], [[Cris]], [[Someș]], e da altri affluenti del [[Danubio]].
 
[[Cluj-Napoca]] ne è la capitale, altri centri urbani di rilevanza sono [[Oradea]], [[Târgu Mureș]], [[Timișoara]], [[Brașov]], [[Sibiu]].
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Dagli inizi del [[XV secolo|Quattrocento]], per tutta l'età moderna, le etnie con potere decisionale della Transilvania, anche se i romeni erano maggioritari, furono: i [[magiari]], i siculi e i sassoni. In particolare, i siculi, a differenza di molti altri gruppi etnici della Romania, erano concentrati in un'area ai confini del [[Regno d'Ungheria]], la [[Terra dei Siculi]] (in ungherese ''Székelyföld''), nelle zone che oggi comprendono i distretti di [[distretto di Harghita|Harghita]], [[distretto di Covasna|Covasna]] e [[distretto di Mureș|Mureș]]. Il censimento fatto nel 1869 evidenzia che i rumeni erano maggioritari ma la percentuale è cresciuta ancora, dopo l'unione violenta della Transilvania con la [[Romania]] ([[1918]]).
 
Questo fenomeno è dovuto a tre processi: l'emigrazione delle minoranze tedesche ede ungheresi verso altri paesi, [[Assimilazione forzata|assimilazione]] e migrazione interna. La migrazione interna è da considerarsi sia da un lato, dei romeni, da regioni non transilvaniche verso la Transilvania, sia dall'altro lato, di ungheresi dalla Transilvania verso regioni non-transilvaniche, principalmente [[Bucarest]]. Il processo di assimilazione rallentò durante le prime fasi del [[Repubblica Socialista di Romania|regime comunista]], in cui venne istituita la [[Provincia Autonoma Ungherese|Regione autonoma degli ungheresi]] per dare maggiore autonomia ai [[Siculi (Transilvania)|siculi]] ede accelerò con il governo di [[Nicolae Ceaușescu]].
 
Fra gli [[anni 1950|anni cinquanta]] ede [[anni 1980|ottanta]] i [[sassoni]] vennero indotti ada emigrare verso [[Germania|stati tedeschi]], per somme di indennizzo fra i 10001.000 e 20002.000 marchi tedeschi, a testa, lasciando tutto ciò che hanno costruito o risparmiato in otto secoli: immobili, chiese e cimiteri.
 
Dopo il 1990, molti abitanti della Transilvania sono emigrati verso altri paesi europei (principalmente Spagna e Italia) per ragioni spesso di natura economica. Va notato però che gli emigranti di [[lingua ungherese]] continuano a dirigersi, preferibilmente, verso l'Ungheria.
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I Daci costruirono parecchie città fortificate, tra le quali [[Sarmizegetusa (Hunedoara)|Sarmizegetusa]], vicino all'odierna [[Hunedoara]].
 
L'espansione dell'[[Impero romano]] nella [[penisola balcanica]] portò i Daci in aperto conflitto con Roma. Durante il regno di [[Decebalo]], i Daci furono impegnati in numerose guerre con i romaniRomani ([[85]]-[[89]] con [[Domiziano]]: si veda [[Campagne daciche di Domiziano]]). Dopo due pesanti disfatte, i Romani ebbero la meglio ma furono obbligati a firmare una pace a causa della sconfitta di Domiziano adper opera dei [[Marcomanni]]. Come conseguenza, ai Daci fu lasciata l'indipendenza, con l'obbligo di pagare un tributo annuale all'imperatore.
 
Nel [[101]]-[[102]] [[Traiano]] iniziòincominciò una campagna militare ([[Conquista della Dacia|Guerre daciche]]) contro i Daci, che incluse anche l'assedio della capitale [[Sarmizegetusa (Hunedoara)|Sarmizegetusa]] e l'occupazione di parte del paese.
Decebalo fu lasciato come un re cliente sotto un [[protettorato]] romano. Tre anni dopo, i Daci si ribellarono e sconfissero le truppe romane in Dacia. La seconda campagna ([[105]]-[[106]]) terminò con il suicidio di Decebalo e la trasformazione della Dacia nella provincia romana della [[Dacia (provincia romana)|Dacia Traiana]]. La storia delle Guerre daciche ci è tramandata da [[Dione Cassio]], ma un ottimo resoconto storico è la famosa [[Colonna Traiana]] a [[Roma]].
 
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I Romani sfruttarono ampiamente le miniere d'oro della provincia, costruendo strade d'accesso e forti per proteggerle, come [[Abrud]]. Nuovi coloni, provenienti dalla [[Tracia]], dalla Mesia, dalla [[Macedonia (provincia romana)|Macedonia]], dalla [[Gallia]], dalla [[Siria]] e da altre province romane, si stabilirono nella nuova provincia, portando allo sviluppo di città come ''[[Apulum]]'' (oggi [[Alba Iulia]]) e ''[[Napoca]]'' (oggi [[Cluj-Napoca]]) in [[Municipio (storia romana)|municipi]] e [[Colonia romana|colonie]].
 
I Daci si ribellarono frequentemente; la loro più accesa ribellione fu alla morte di Traiano. I [[Sarmati]] ede i [[Buri (popolo)|Buri]] furono autorizzati a insediarsi nella Dacia Traiana dopo ripetuti contrasti con l'amministrazione romana. Durante il [[III secolo]] aumentarono le pressioni dei Daci liberi (i [[Carpi (popolo)|Carpi]]) ede i [[Visigoti]] costrinsero ad abbandonare l'esposta Dacia Traiana. Nel [[271]] l'imperatore romano Aureliano diede ordine all'esercito romano di abbandonare la Dacia Traiana e riorganizzò una nuova Dacia “Aureliana” nella precedente Mesia Superiore. L'abbandono della Dacia Traiana da parte dei romaniRomani è menzionata da [[Eutropio]] nel suo “Breviarum liber nonvs”.
 
Non ci è dato sapere in che misura l'abbandono della Dacia, voluto da Aureliano, coinvolse la popolazione civile romanizzata o fu semplicemente un'operazione militare, purtuttavia alcuni storici ritengono che un numero più o meno consistente di Romani e Daci romanizzati si sia rifugiato tra i monti della Transilvania, conservando la lingua latina e tornando successivamente ada insediarsi, in età basso-medioevale, nelle pianure [[Valacchia|valacche]] e [[Moldavia|moldave]]{{citazione necessaria}}. Secondo una diversa ipotesi {{citazione necessaria}} e in conseguenza dello spopolamento dell'[[Illiria]] e della Mesia, i Romani e presumibilmente un certo numero di Daci romanizzati abbandonarono le città della Dacia storica, insediandosi nella Mesia: questa venne suddivisa in due nuove province che ebbero il nome di Dacia, ma si trovavano sulla riva destra del Danubio.
 
L'antica Dacia Traiana fu sotto il controllo dei Visigoti e dei Carpi sino a quando non vennero sottomessi dagli [[Unni]] nel [[376]]. Gli Unni, sotto la guida di [[Attila]], si stabilirono nella [[Pianura Pannonica|pianura pannonica]] sino alla morte di Attila nel [[453]].
 
=== Invasioni barbariche ===
Dopo la disintegrazione dell'impero di Attila, il territorio della Transilvania fu controllato dai residui dei vari confederati ([[Alani]], [[Longobardi]], [[Rukhs-As]]) di Attila e dei Gepidi. Nessun 'altra potenza fu capace di esercitare il controllo sulla regione per molto tempo, finché gli [[Avari]] dalla [[Scizia]] non affermarono la loro supremazia militare. Il [[Khanato]] avaro, tuttavia, fu schiacciato dai [[Bulgari]] sotto [[Krum Khan]] agli inizi del [[IX secolo]], e la Transilvania, insieme allacon la parte est della [[Pannonia]], fu incorporata nel [[Storia della Bulgaria|primo impero bulgaro]].
 
[[File:Gesta hungarorum map.jpg|thumb|upright=1.4]]
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Nel [[978]] alcuni missionari cristiani fondarono una chiesa in un forte situato dove si trova l'attuale città di [[Oradea]].
 
La storia della Transilvania durante l'[[Alto Medioevo]] è difficile da accertare a causa della scarsità di documenti attendibili o di testimonianze archeologiche. Ci sono due principali teorie in conflitto tra loro riguardo a se la popolazione [[Daci|daca]] romanizzata abbia continuato a vivere nei boschi della Transilvania dopo il ritiro dei romaniRomani nel 271 e se pertanto i daciDaci barbari fossero presenti o no in questa regione al tempo delle [[invasioni barbariche]], in particolare nel periodo di conquista magiara nel IX e X secolo, e se i daciDaci stessi possono essere considerati gli antenati dei rumeni di oggi (vedi anche [[origine dei rumeni]]). Queste ipotesi sono spesso usate dai rumeni per giustificare l'annessione della Transilvania alla odierna Romania dopo la fine della prima guerra mondiale con il trattato di Trianon.
 
=== Tardo Medioevo: La Transilvania come parte del Regno d'Ungheria ===
{{vedi anche|Regno d'Ungheria}}
[[File:Transilvania.jpg|thumb|left|Fasi dell'occupazione della Transilvania tra i secoli X e XIII.]]
Nell'anno [[1000]] [[Vajk]], [[principe d'Ungheria]], giura lealtà al [[Papa]] e diventa re [[Stefano I d'Ungheria]], adottando il [[Cristianesimo]] e cristianizzando gli ungheresi. Lo zio materno di Stefano, Gyula, reggente della Transilvania, si contrappose al nuovo re dando rifugio ai suoi avversari. Gyula mantenne anche il controllo delle importanti [[Cloruro di sodio#Salgemma: estrazione da miniera|miniere di sale]] transilvane. Nel [[1003]], Stefano condusse un esercito contro Gyula il quale si arrese senza combattere. Ciò rese possibile l'organizzazione dell'episcopato cattolico in Transilvania, che si concluse nel [[1009]] quando il vescovo di [[Ostia (Roma)|Ostia]], come legato del [[Papa]] fece visita a Stefano; assieme approvarono la divisione delle diocesi ede i loro confini. Il potere dei [[re d'Ungheria]] sulla Transilvania fu consolidato nel [[XII secolo|dodicesimo]] e [[XIII secolo|tredicesimo]] secolo.
 
Nel [[XII secolo|XII]] e nel XIII secolo, le aree del sud e nel nord-est furono occupate da coloni di origine [[germani]]ca, i [[Sassoni]]. ''Siebenbürgen'', il nome tedesco per Transilvania, deriva dalle sette città fortificate principali dei cosiddetti Sassoni di Transilvania. L'influenza sassone diventò più marcata quando, ai primi del [[XIII secolo]] il re [[Andrea II d'Ungheria]] fece appello ai Cavalieri dell'[[Ordine teutonico]] per difendere il [[Burzenland]] dai [[Cumani]], i quali furono seguiti dai [[Mongoli]] nel [[1241]]. I Cumani si convertirono al cristianesimo e dopo essere stati sconfitti dai Mongoli, cercarono rifugio in Transilvania. Erzsebet, una principessa cumana, sposò [[Stefano V d'Ungheria]] nel [[1254]].
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L'amministrazione della Transilvania fu nelle mani di un [[principe]], che dalla seconda metà del XIII secolo controllava l'intera regione.
 
[[File:Iancu Hunedoara.jpg|thumb|left|Giovanni Hunyadi.]]
 
Dopo il soffocamento della rivolta di Budai Nagy Antal nel [[1437]], il sistema politico si basò sulla “Unio Trium Natiorum” (''L'unità dei tre popoli''). I [[Magiari]], i [[Siculi (Transilvania)|Siculi]] e i [[Sassoni]]. Tuttavia ciò corrispose ada una divisione sociale e religiosa piuttosto che etnica. I rumeni erano [[Chiesa ortodossa|ortodossi]], {{cn|ma per avere il diritto di possedere terreni o accedere alla nobiltà dovevano convertirsi al [[cattolicesimo]]; solo in questo modo sarebbero stati accettati nel sistema. In altre parole solo pochi rumeni entrarono a far parte della nobiltà dopo la conversione al cattolicesimo.}}
 
Una figura chiave che emerse in Transilvania nella prima metà del [[XV secolo]] fu [[János Hunyadi]]. A Hunyadi, per i suoi servigi, furono conferiti numerosi patrimoni ede un posto al consiglio reale di [[Sigismondo di Lussemburgo|Sigismondo]] re d'Ungheria e [[imperatore del Sacro Romano Impero]]. Dopo aver supportato la candidatura di [[Ladislao III di Polonia]] al trono d'Ungheria, fu ricompensato nel [[1440]] con il grado di capitano della fortezza di Nándorfehérvár ([[Belgrado]]) e il voivodato di Transilvania. I suoi successivi sforzi militari contro l'[[Impero ottomano]] gli fecero guadagnare lo status di governatore d'Ungheria nel [[1446]] e il riconoscimento papale di [[principe]] di Transilvania nel [[1448]]. János Hunyadi fu anche il padre di [[Mattia Corvino]] re d'Ungheria.
 
=== Principato di Transilvania ===
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Il 13 gennaio [[1568]] la Dieta di Transilvania riunitasi a [[Turda]] dichiarò la piena libertà religiosa. Nessuno poteva essere perseguitato o menomato per causa della sua confessione. Questa legge rimase uno dei capisaldi dell'identità transilvana.
 
La situazione si stabilizzò per qualche decennio con la tripartizione dell'Ungheria, che lasciò la Transilvania semi-indipendente e, nel [[1571]], i Báthory presero il controllo della regione ede instaurarono il [[Principato (diritto)|Principato]]. {{cn|Il suo dominio si tradusse nella sostanziale difesa delle libertà religiose della popolazione}}, mentre il Principato era in conflitto con gli austriaci, gli ottomani ede il principe di Valacchia [[Michele il Coraggioso]].
Quest'ultimo prese possesso della Transilvania e la unì con i Principati di Moldavia e Valacchia; tuttavia l'unificazione fu rapidamente sovvertita dagli Asburgo che, con un esercito mercenario condotto dal [[generale]] [[Giorgio Basta]], eliminarono il principe Michele ede {{cn|instaurarono un governo autoritario}}, {{cn|il quale si prodigò nel restituire ogni dominio alla nobiltà e restaurare il [[cattolicesimo]] mediante la [[controriforma]].}}
[[File:Stephan Bocskay.png|thumb|upright=0.7|Stefano Bocskai.]]
{{cn|Il Principato di Transilvania riacquistò tuttavia la propria indipendenza fra il [[1604]] e il [[1606]], quando il calvinista [[István Bocskai|Stefano Bocskai]], eletto principe di Transilvania (5 aprile [[1603]]), condusse con successo una ribellione contro il governo asburgico}} .
{{cn|La dinastia che ne seguì condusse il Principato attraverso un periodo di massimo sviluppo}}, riuscendo ad ampliare i propri domini a sette contee dell'Ungheria settentrionale.
 
La sconfitta turca nella [[battaglia di Vienna]] ([[1683]]) sancì il progressivo ritorno della zona della Transilvania sotto il controllo asburgico, {{cn|che attraverso le istituzioni della Chiesa cattolica iniziòincominciò ada incrinare i rapporti fra protestanti e cattolici}}, riducendo inoltre l'influenza della nobiltà protestante. Alla Dieta dell'"Ungheria Reale", la parte dell'Ungheria sottoposta agli Asburgo fin dalla metà del XVI sec., tenutasi a Presburgo nel 1687, l'imperatore Leopoldo I promise di osservare tutte le leggi ede i privilegi ungheresi, ma impose il riconoscimento ufficiale dell'ereditarietà del trono d'Ungheria agli Asburgo, abrogando le pretese degli altri nobili. Nel 1690 Leopoldo iniziòincominciò la ridistribuzione delle terre conquistate ai turchi, dunque anche in Transilvania. I nobili protestanti e gli altri ungheresi che si erano dimostrati infedeli alla causa regia, persero i loro possedimenti che vennero assegnati a stranieri. Il graduale scollarsi delle diverse dimensioni sociali del Principato e {{cn|l'unificazione della Chiesa ortodossa di Transilvania con la Chiesa cattolica, sotto le spinte della controriforma cattolica e delle vittorie militari asburgiche, testimoniarono la perdita d'indipendenza della Transilvania}}, che nel [[1711]] perse il Principato per essere sottoposta al controllo diretto di governatori asburgici, in quanto parte del riunificato Regno d'Ungheria.
 
=== Il Settecento ===
La repressione dei protestanti e la divisione delle terre frustrò gli ungheresi, e nel 1703 una sommossa contadina portò ada un periodo di 8 anni di rivolta contro il governo degli Asburgo. In Transilvania, che divenne nuovamente parte dell'Ungheria dalla fine del XVII secolo (come provincia, nota come "Principato di Transilvania" con una propria Dieta di sede a Gyulafehérvár), la popolazione venne riunita sotto [[Francesco II Rákóczi]], un magnate cattolico. Gran parte dell'Ungheria presto si schierò dalla parte di Rákóczi, e la Dieta ungherese votò per annullare i diritti di successione al trono degli Asburgo. AdA ogni modo, quando gli Asburgo si riappacificarono ada ovest dei loro possedimenti (guerra di successione spagnola) e si rivolsero completamente alla causa dell'Ungheria la rivolta fu soffocata e si concluse nel 1711, quando il conte Károlyi, generale delle armate ungheresi concluse il Trattato di Szatmár. Il trattato prevedeva ancora una volta la sottomissione degli ungheresi agli Asburgo ma l'obbligo da parte dell'imperatore di convocare periodicamente la Dieta ungherese e di garantire l'amnistia a tutti i ribelli.
 
Il successore di Leopoldo, re Carlo III (1711–40), era intenzionato a costruire relazioni operose con l'Ungheria dopo il Trattato di Szatmár. Carlo chiese alla Dieta di Budapest di approvare la Prammatica Sanzione, con la quale si prevedeva che i monarchi asburgici non potessero reggere l'Ungheria come imperatori, ma come re soggetti alla costituzione ede alle leggi ungheresi. Egli sperava che la Prammatica Sanzione avrebbe potuto mantenere intatte tutte le terre del vasto impero asburgico anche se sua figlia Maria Teresa avesse dovuto succedergli come unica erede al trono. La Dieta approvò la Prammatica Sanzione nel 1723 e l'Ungheria divenne così una monarchia ereditaria sotto il comando degli Asburgo per tutto il periodo in cui la dinastia rimase al potere. A livello pratico, però, Carlo ede i suoi successori governarono perlopiù autocraticamente, controllando tutti gli aspetti della vita pubblica e sociale dell'Ungheria, di cui la Transilvania era parte integrante, adcon l'eccezione dell'imposizione delle tasse che dovevano essere promulgateistituite con il consenso dei nobili locali.
Carlo organizzò il paese con un'amministrazione centralizzata e nel 1715 fondò un nuovo esercito stabile sotto il suo diretto comando, interamente composto da persone non-nobili. Questa politica ridusse gli obblighi militari dei nobili senza abrogare la loro esenzione dalla tassazione. Carlo inoltre bandì la conversione al protestantesimo, richiedendo agli impiegati civili di professare obbligatoriamente il cattolicesimo.
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Maria Teresa (1741–80) regina d'Ungheria nel 1741 presenziò per la prima volta la Dieta di Budapest portando con sé il figlio da poco avuto e seppe guadagnarsi il supporto dei nobili ungheresi i quali vedevano nel mantenimento degli Asburgo sul trono ungherese la sicurezza della difesa dei loro interessi. In Ungheria, Maria Teresa fondò diverse scuole speciali per attirare molti nobili ungheresi a Vienna. Le forze ungheresi furono decisive nella vittoria di Maria Teresa nella Guerra di Successione Austriaca.
Giuseppe II (1780–90), sovrano dinamico e fortemente influenzato dall'Illuminismo, ereditò il trono da sua madre, Maria Teresa. Tentò di centralizzare il controllo dei domini di Casa d'Austria reggendolo come un despota illuminato, al punto da giungere a rifiutare l'incoronazione ufficiale in Ungheria per non sentirsi obbligato poi a sottostare alla costituzione del luogo. Nel 1781-82 Giuseppe emise la Patente di Tolleranza seguita dall'Editto di Tolleranza che garantì a protestanti ede ortodossi i pieni diritti civili ede agli ebrei la libertà di professione. Egli decretò inoltre che il tedesco avrebbe rimpiazzato il latino nei documenti ufficiali come accadeva nel resto dell'Impero e concesse ai contadini la libertà di lasciare i loro padroni, di sposarsi e di porre i loro figli a condurre altri lavori. Ungheria, Slavonia, Croazia, Frontiera Militare austriaca e Transilvania, soggette ancora a differenti leggi ede organi amministrativi, pur essendo già parte del Regno d'Ungheria, divennero un unico territorio, noto col medesimo nome di Regno d'Ungheria.
 
Le riforme di Giuseppe oltraggiarono i nobili ede il clero ungherese ede i contadini non furono soddisfatti alimentando il malcontento per le tasse, per la coscrizione obbligatoria e per la requisizione di rifornimenti. Gli ungheresi percepirono inoltre la riforma della lingua introdotta da Giuseppe come un vero e proprio tentativo di egemonia culturale e reagirono continuando ada utilizzare la loro lingua madre. I nobili di bassa estrazione furono in aperto contrasto con l'alta aristocrazia, della quale meno della metà era ungherese. Il risveglio nazionale ungherese contribuì anche a smuovere gli animi di slovacchi, rumeni, serbi e croati in Ungheria e Transilvania che si sentivano schiacciati dall'egemonia tedesca ede ungherese.
Negli ultimi anni del suo regno, Giuseppe portò avanti una costosa e sfortunata campagna contro i turchi che indebolì l'impero. Il 28 gennaio 1790, tre settimane prima della sua morte, l'imperatore emise un decreto cancellando tutte le sue precedenti riforme come la Patente di Tolleranza e l'abolizione degli ordini religiosi.
Il successore di Giuseppe, Leopoldo II (1790–92), reintrodusse la tecnicità burocratica che delineò l'Ungheria come un paese separato dal resto della monarchia asburgica. Nel 1791 la Dieta passò la Legge X, che stabilì lo status dell'Ungheria come regno indipendente governato da un solo re in accordo alle leggi locali. La Legge X divenne successivamente la legge di base per tutte le riforme statali che interessarono l'Ungheria dal 1825 al 1849. Le nuove leggi richiesero sempre l'approvazione sia del re chesia della Dieta ede il latino venne restaurato come lingua ufficiale super partes. Leopoldo morì nel marzo del 1792 poco prima dello scoppio del regime del Terrore della Rivoluzione Francese.
 
=== L'Ottocento ===
 
Dopo la fine dell'epoca rivoluzionaria e napoleonica, gli Asburgo divennero imperatori d'Austria ed ebbero confermati i loro diritti ereditari sull'Ungheria e dunque sulla Transilvania. Nel 1843 sotto il regno di Ferdinando V (1835–48) venne varata una legge che prevedeva la proclamazione dell'ungherese a lingua nazionale, con molte e pesanti obiezioni da parte di rumeni che abitavano il territorio transilvano. Nel 1848-49 i moti rivoluzionari liberal-nazionali di Kossuth investirono tutto il Regno d'Ungheria, fino al loro soffocamento da parte delle truppe russe. Ma nel 1867 sotto l'imperatore Francesco Giuseppe fu proclamato l'Ausgleich tra l'Impero d'Austria ede il Regno d'Ungheria, una sorta di "bilanciamento" tra le due monarchie che vennero costituite, col nome di Impero Austro-Ungarico, in unione personale sotto il medesimo sovrano. Quando nel 1876 l'Ungheria venne divisa in sette grandi circoli, uno di essi era la Transilvania. La situazione rimase invariata fino allo scoppiare della Prima Guerra Mondiale.
 
=== La Transilvania come parte della Romania ===
Nonostante il fatto che re [[Carlo I di Romania|Carlo I]] e [[Ferdinando I di Romania|Ferdinando I]] fossero tedeschi e appartenessero al [[casato di Hohenzollern]], il [[Regno di Romania]] rifiutò di entrare a far parte degli [[Imperi centrali]] e rimase neutrale quando scoppiò la [[Prima guerra mondiale]]. Nel [[1916]] la Romania si unì alla [[triplice intesa]], firmando una convenzione militare che riconosceva i diritti della Romania sulla Transilvania. Come conseguenza di questo patto, la Romania dichiarò guerra alle potenze centrali il 27 agosto [[1916]], ede oltrepassando i [[Carpazi]], e giungendo in Transilvania, le costrinse a combattere su un altro fronte. Il mese successivo, in [[Dobrugia]] e nei Carpazi, ebbe inizio una controffensiva tedesco-bulgara, la quale fece retrocedere l'esercito rumeno ede infine portò alla conquista di [[Bucarest]]. L'uscita della Russia dalla guerra nel marzo [[1918]] con il [[Trattato di Brest-Litovsk]], lasciò la Romania sola nell'est Europa, così che fu firmato un trattato di pace tra Romania e Germania nel maggio [[1918]] (il [[Trattato di Bucarest (1918)|Trattato di Bucarest]]). Tuttavia esso non fu mai ratificato dalla Romania, la quale rientrò in guerra poco dopo.
 
Nell'ottobre del 1918 l'esercito rumeno avanzò fino al [[Mureș (fiume)|fiume Mureș]], in Transilvania. Nella seconda metà del 1918 Germania e Austria-Ungheria stavano perdendo la guerra, e l'impero austro-ungarico si stava sbriciolando. Le nazioni all'interno dell'Austria-Ungheria proclamarono la loro indipendenza tra settembre ede ottobre. I leader del Partito Nazionale della Transilvania si riunirono e secondo il diritto di [[autodeterminazione]] (dichiarato tra i ''[[Quattordici punti]]'' di [[Thomas Woodrow Wilson]]) proclamarono l'unificazione della Transilvania alla Romania. A novembre il consiglio centrale nazionale rumeno, che rappresentava i rumeni di Transilvania, notificò al governo di Budapest di aver assunto il controllo di ventidue contee e parte di altre tre. Un'assemblea generale il 1º dicembre ad [[Alba Iulia]] promosse una delibera per l'unificazione di tutti i rumeni in un singolo stato, la cosiddetta [[Dichiarazione di Alba Iulia]]. Il consiglio nazionale dei tedeschi di Transilvania approvò il proclama, così come fecero gli Svevi del Banato. In risposta, l'assemblea generale ungherese riunita a [[Cluj]] riaffermò la propria lealtà all'Ungheria il 22 dicembre [[1918]].
 
Nello stesso mese l'esercito rumeno, che stazionava lungo il fiume Mureș, attraversò il confine e avanzò verso Cluj e [[Sighet]], dopo aver fatto richiesta agli alleati, per proteggere i rumeni della Transilvania. Nel febbraio [[1919]] elementi [[bolscevismo|bolscevichi]] stavano conducendo una campagna per diffondere la "Rivoluzione" e creare una zona neutrale tra Romania ede Ungheria.
 
Il primo ministro dell'appena indipendente Ungheria, rifiutò di riconoscere il [[Trattato di Versailles (1919)|Trattato di Versailles]], che poneva la Transilvania sotto sovranità rumena. Quando il Partito Comunista d'Ungheria, condotto da [[Béla Kun]], giunse al potere nel marzo 1919, proclamò la [[Repubblica sovietica ungherese]] e dopo aver promesso che l'Ungheria avrebbe riguadagnato le terre che furono sotto il proprio controllo durante l'impero austro-ungarico, decise di attaccare la [[Cecoslovacchia]] e la Romania. L'esercito ungherese cominciò l'offensiva in Transilvania l'aprile 1919 lungo i fiumi [[Someș]] e Mureș. Una controffensiva rumena si fermò lungo il fiume [[Tibisco]] a maggio. Una nuova offensiva ungherese a luglio penetrò per 60 km dentro le linee rumene prima di un altro contrattacco rumeno che condusse all'occupazione di [[Budapest]] in agosto, ponendo fine alla Repubblica Sovietica Ungherese. L'esercito si ritirò dall'Ungheria tra l'ottobre 1919 e il marzo [[1920]].
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Il [[Trattato di Versailles (1919)|Trattato di Versailles]], firmato il giugno del 1919, riconobbe la sovranità della [[Romania]] sulla Transilvania. I trattati di [[Trattato di Saint-Germain-en-Laye (1919)|Saint-Germain]] (1919) e del [[Trattato del Trianon|Trianon]] (giugno 1920) perfezionarono lo status della provincia e definirono il confine tra Ungheria e Romania. [[Ferdinando I di Romania]] e [[Maria di Sassonia-Coburgo-Gotha]] furono incoronati ad Alba Iulia nel [[1922]].
 
Nell'agosto [[1940]], durante la [[seconda guerra mondiale]], [[Adolf Hitler]] restituì parte della Transilvania all'[[Ungheria]] in seguito al [[Secondo arbitrato di Vienna]]. Il 12 settembre del [[1944]] le autorità rumene conclusero un armistizio con l'[[Unione Sovietica]] che, in cambio della cessione della [[Bassarabia]] e della [[Bucovina]] del nord, restituiva alla Romania tutta la Transilvania. I [[Trattati di Parigi (1947)|trattati di Parigi del 1947]] dopo la fine della guerra confermarono i termini dell'armistizio con l'URSS, rendendo definitivo il ritorno di tutta la Transilvania alla Romania. I confini, in base al trattato, corrispondevano a quelli del 1920. Nel [[1952]] il governo comunista rumeno, dichiarando di voler meglio tutelare i diritti delle minoranze presenti nella regione (ede in primo luogo di quella ungherese), concesse ada una parte della Transilvania (3 contee lontane dai confini ungheresi, la cosiddetta "Terra dei Siculi") un regime di autonomia interna, costituendo la Regione autonoma degli ungheresi, ma l'opinione degli ungheresi fu in senso opposto, ovvero ritenevano che non fossero quelli dichiarati dal governo rumeno i motivi che lo portarono a costituire la regione autonoma e la Regione fu soppressa nel [[1968]]. In realtà, per altro, soprattutto dopo la stabilizzazione del vicino regime d'[[Ungheria]] dopo la [[Rivoluzione ungherese del 1956|rivoluzione del 1956]], il governo rumeno tentò di attuare una vera e propria politica di snazionalizzazione ai danni della minoranza ungherese, attraverso ad esempio la limitazione del numero di corsi d'insegnamento della lingua magiara.
 
Anche la minoranza tedesca fu perseguitata, soprattutto però durante il periodo comunista perché identificata con la vecchia minaccia nazista. [[Nicolae Ceaușescu]] negli [[anni 1970|anni settanta]] concluse un importante accordo con la [[Germania Ovest]] in base al quale [[Bonn]] concedeva un contributo economico alla Romania in cambio dell'immigrazione in Germania di parti consistenti di questa minoranza.
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== Economia ==
[[File:Salina Turda - galeria principală 4.jpg|thumb|Una sala della [[Miniera di sale di Turda|Salina Turda]].]]
 
La Transilvania è ricca di risorse minerarie come [[ferro]], [[piombo]], [[lignite]], [[manganese]], [[oro]], [[rame]], [[sale]], [[gas naturale]] e [[zolfo]]. Esistono poi grandi stabilimenti industriali chimici, [[acciaieria|acciaierie]] e [[industria tessile|industrie tessili]]. Altre risorse economiche sono nell'ambito dell'[[agricoltura]], con [[frutta|frutteti]] e [[vigneto|vigne]], e nella trasformazione del [[legname]].
 
La Transilvania contribuisce per circa il 35% al [[PIL]] della [[Romania]], mentre la sua ricchezza pro capite è di circa $15 150{{Citazione necessaria}}, intorno all'11.,5% in più rispetto alla media nazionale.
 
== Censimenti della popolazione dal 1869 ==
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== Stemma storico della Transilvania ==
La [[Dieta (storia)|Dieta]] nel [[1659]] rappresentò i popoli principali della Transilvania in uno stemma, le cui componenti erano state ideate nel [[1596]] da [[Levin Hulsius]]. Tuttavia mentre gli ungheresi, i sassoni ede i siculi furono rappresentati, i rumeni non lo furono, nonostante la loro proposta di inserire una rappresentazione della [[Dacia (regione storica)|Dacia]]. Poiché le divisioni amministrative rumene erano [[conte]]e ([[județe]]), lo stemma storico oggi è utilizzato solo all'interno dello [[stemma della Romania]]. Esso raffigura:
* elemento dominante, su uno sfondo blu, è una figura ornitomorfa di colore nero che rappresenta il [[Turul]], l'uccello [[mitologia ugrica|mitologico ugrico]] che guidò il popolo ungherese dall'[[Asia]] in [[Europa]]. L'uccello è rivolto verso il sole, simbolo dell'occidente, consacrando così l'appartenenza di questa terra che si trova al confine con l'oriente. Corrisponde alla fascia sociale della nobiltà medievale, che era principalmente [[Magiari|magiara]]. Il [[Sole]] e la [[Luna crescente]], sopra il Turul, rappresentante i [[Secleri|Siculi]].
* una fascia rossa divisoria
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ImmagineFile:Coa Transylvania Country History v4.svg|Stemma della Transilvania ideato da [[Levin Hulsius]] nel 1596.
ImmagineFile:Wappen Großfürstentum Siebenbürgen.png|Stemma della Transilvania dal 1659 al 1867.
ImmagineFile:Coa_Hungary_Country_History_med_Coa Hungary Country History med (1915).svg|Lo stemma della Transilvania all'interno dello stemma ungherese dal 1867 al 1918.
ImmagineFile:Coat of arms of Romania.svg|Lo stemma della Transilvania all'interno dello stemma rumeno del 1922 e dopo la fine del comunismo.
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