Grandi purghe: differenze tra le versioni
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Le '''Grandi purghe'''<ref name="etimo">Il termine ''purga'' deriva
La repressione, eseguita spesso con procedimenti giudiziari sommari, colpì anche semplici cittadini, non iscritti al partito, considerati ostili al [[regime (politica)|regime]], ed ebbe vasta risonanza in [[Civiltà occidentale|Occidente]] in seguito ad alcuni processi celebrati dal [[1936]] al [[1938]] contro i massimi dirigenti del [[Partito Comunista dell'Unione Sovietica|PCUS]]. Oggetto di arresti e condanne furono, anche, numerosi esponenti delle comunità straniere, inclusa quella italiana, emigrati nella nuova [[patria]] [[Socialismo|socialista]] per sottrarsi alle persecuzioni politiche dei paesi di origine o per contribuire al suo sviluppo. Le grandi purghe staliniane possono essere interpretate anche come un caso estremo di [[arrivismo]] politico che giunge, come prassi, all'eliminazione fisica degli avversari diretti personali.<ref>William J. Chase, ''Enemies within the Gates? The Comintern and the Stalinist Repression'', 1934–1939. New Haven, CT: Yale University Press, 2001, ISBN 0-300-08242-8.</ref><ref>Gianni Rocca, ''Stalin. Quel "meraviglioso georgiano"'', Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1988, ISBN 880431388-9, p. 269: «In effetti l'odio del segretario generale verso i suoi autorevoli nemici non era mai stato solo di natura politica. C'è un disprezzo quasi cannibalesco fra quei protagonisti dell'Ottobre che lascia sgomenti, trattandosi di vecchi compagni di battaglie rivoluzionarie. Un disprezzo reciproco che tutti coinvolgeva, che non lasciava spazio a un momento di umanità, di generosità, di amicizia.»</ref>
[[File:Radek's action.jpg|thumb|upright=1.4|Il procuratore [[Andrej Januar'evič Vyšinskij|Vyšinskij]], al centro, nel secondo processo di Mosca (1937).]]
== I processi. L'epurazione nel Partito Comunista e nell'Armata Rossa ==
I processi, negli anni delle Grandi purghe, furono numerosi, ma quelli principali sono generalmente considerati i tre, pubblici, svoltisi a [[Mosca (Russia)|Mosca]] davanti al Tribunale del collegio militare della Corte suprema dell'[[Unione Sovietica]] ed un quarto, segreto, contro alcuni tra i più alti ufficiali dell'[[Armata Rossa]]. Nei tre processi pubblici [[Vasilij Ulrich]] esercitò le funzioni di presidente della corte ed il procuratore generale dell'Unione Sovietica [[Andrej Januar'evič Vyšinskij|Andrej Vyšinskij]] quelle di [[pubblico ministero]]. In questi quattro processi, su un totale di sessantadue [[Imputato|imputati]], cinquantacinque furono condannati alla [[pena di morte|pena capitale]], sette a pene detentive varianti tra gli otto ed i venticinque anni. Neppure questi sette, comunque, scamparono alla morte: furono tutti uccisi, in varie circostanze e pochi anni dopo la sentenza, durante il periodo di prigionia.
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