Francesco II delle Due Sicilie: differenze tra le versioni

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In politica estera, dopo un iniziale allineamento sulle posizioni conservatrici dell'[[Austria]], in conseguenza dello sbarco di [[Giuseppe Garibaldi]] in Sicilia e della sua rapida avanzata fece molte concessioni liberali, in ciò consigliato dal suo primo ministro [[Carlo Filangieri]], richiamando in vigore la Costituzione già concessa da Ferdinando II nel [[1848]] (atto sovrano del 25 giugno [[1860]]). Al precipitare degli avvenimenti {{Senza fonte| cercò, come ultima speranza, un'alleanza col cugino [[Vittorio Emanuele II]] di Savoia (giugno-luglio 1860)}}, che la rifiutò, anche se il sovrano borbonico aveva in precedenza ricevuto offerte da parte di [[Cavour]] per un'Italia federale, offerte da lui rigettate.
Nel 1859 approvò con proprio atto la ricostituzione dell'[[Ordine Militare di Santa Brigida]], di cui era devotissimo. Le costituzioni furono accolte in Capua dal cardinale [[Giuseppe Cosenza]] e fu eletto Gran Maestro, con carica ereditaria, il conte Vincenzo Abbate senior.
{{Citazione|''Questo giovine autocrata ha obbedito in tutta sua vita, prima a suo padre e a sua matrigna, che l’hanno educato in ritiro impenetrabile, caserma ad un tempo e convento.''
''Poi, dal suo avvenimento, alla [[camarilla]], che lo teneva nell’immobilità dell’ultimo regno.''