Unione Sovietica: differenze tra le versioni

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Nelle affissioni della propaganda divennero sempre più persistenti immagini di donne in aperta campagna e di uomini in abiti da lavoro, con cui si tentava di dimostrare che l'asserzione capitalista - secondo cui il socialismo genera povertà diffusa - era una menzogna. Per questo motivo, mostrare abiti alla moda era il segnale di una cultura ed una qualità della vita uguale (o addirittura superiore) a quella dei paesi capitalisti. Dall'altro lato la retorica socialista imponeva ad esempio ai lavoratori, che annualmente venivano premiati dal Partito, di indossare durante la cerimonia gli stessi abiti che indossavano quotidianamente durante le ore di lavoro.
 
Tuttavia, la moda sovietica era più sulla cartecarta che nei grandi magazzini: l'industria era difatti incapace di realizzare abiti alla moda in quantità significative, e quelli che venivano prodotti non potevano essere venduti ad un prezzo accettabile per il cittadino medio. Durante la seconda guerra mondiale la produzione raggiunse il proprio minimo storico, e numerosi cittadini tornarono a commissionare a dei privati i propri abiti, piuttosto che attendere per mesi quelli forniti dal Governo centrale<ref>{{Cita libro|autore=Barlett|titolo=FaschionEast|editore=MITPress|p=218}}</ref>.
 
== Note ==