Salvador Allende: differenze tra le versioni

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=== La ''via cilena al socialismo'' ===
{{Citazione|Noi partiamo da diverse posizioni ideologiche. Per voi essere un [[comunismo|comunista]] o un [[socialismo|socialista]] significa essere [[totalitarismo|totalitario]], per me no... Al contrario, io credo che il socialismo [[libertà|liberi]] l'uomo.|Salvador Allende, risposta al giornalista Joseph Novitski durante l'intervista al [[The New York Times|New York Times]] del 4 ottobre 1970<ref>Joseph Novitski, "Allende Sees Chile Finding Her Own Way to Socialism", New York Times (4 October 1970)</ref>}}
Una volta insediato il governo di ''[[Unità Popolare (Cile)|Unidad Popular]]'', Allende incominciò a implementare la sua "piattaforma" di conversione socialista della società cilena. Il piano di riforme socialiste del governo Allende prese il nome di «rivoluzione con ''[[Empanada|empanadas]]''<ref>fagottini di [[pasta]] a forma di mezzaluna e dalla lunghezza di 12-15 cm circa, generalmente [[Cottura|cotti]] al [[forno]] o [[Frittura|fritti]], e farciti con un ripieno finemente [[Spezie|speziato]] a base di [[Verdura|verdure]] e/o [[Carne|carni]], tipici della [[Cucina spagnola|cucina spagnola]] e [[America Latina|latino-americana]], in particolar modo [[Cucina argentina|argentina]] e [[Cile|cilena]]</ref> e [[vino rosso]]», a sottolinearne quindi la natura essenzialmente pacifica.<ref>[http://www.gennarocarotenuto.it/18101-dieci-anni-fa-falliva-il-golpe-in-venezuela-contro-hugo-chvez/ Gennaro Carotenuto, ''Dieci anni fa falliva il golpe in Venezuela contro Hugo Chavez]</ref>
==== Nazionalizzazioni ====
Fu avviato un vasto programma di totale [[statalismo|nazionalizzazione]] delle principali industrie private del Paese, fra cui le miniere di [[rame]] (già incominciata, in forma negoziata, nel [[1964]] dal precedente governo democristiano), fino ad allora sotto il controllo della Kennecott e della Anaconda (aziende statunitensi), degli [[banca|istituti bancari]], delle [[assicurazione|compagnie di assicurazione]] e, in generale, di tutti gli ''asset'' strategici per lo sviluppo socio-economico del Paese, tra cui la produzione e distribuzione di [[energia potenziale elettrica|energia elettrica]], i trasporti [[ferrovia]]ri, [[aerei]] e [[trasporto navale|marittimi]], le [[telecomunicazione|telecomunicazioni]], l'[[siderurgia|industria siderurgica]], [[cemento|cementiera]], [[Industria cartaria|cartaria]] e della [[cellulosa]]. Nel [[1973]], sotto l'amministrazione Allende, lo Stato giunse dunque a controllare il 90% delle miniere, l'85% delle banche, l'84% delle imprese edili, l'80% delle grandi industrie, il 75% delle aziende agricole e il 52% delle imprese medio-piccole.<ref name="ibidem">''ibidem''</ref> Si diede poi mano alla [[riforma agraria]] in favore delle classi maggiormente disagiate e fu creata una [[tassa|tassazione]] sulle [[plusvalenza|plusvalenze]]. Il governo annunciò inoltre una sospensione del pagamento del [[debito estero]] e, al tempo stesso, non onorò i crediti dei potentati economici e dei governi esteri.<ref>A History of Chile, 1808–1994, by Simon Collier and William F. Sater</ref> Tutto ciò irritò fortemente la media e alta borghesia e da qui la tensione politica nel paese, oltre ovviamente a creare un discreto dissenso internazionale. Ciò provocò, seppur gradualmente, una gigantesca fuga di capitali, soprattutto esteri, un'inflazione galoppante e il blocco di molte attività economiche, portando così al formarsi di continue proteste sociali{{chiarire|<ref>{{Cita libro|autore=B. Droz|titolo=Storia del XX secolo|data=1987|editore=Sansoni}}</ref>|aggiungere numero di pagina}}.