Meme: differenze tra le versioni

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[[File:Le Gène égoïste - Les mèmes, nouveaux réplicateurs.jpg|thumb|right|Il capitolo de ''[[Il gene egoista]]'' ([[1976]]) sul meme, in una edizione francese.]]
 
Nel suo libro ''[[Il gene egoista]]'', l'[[etologia|etologo]] [[Richard Dawkins]] ha introdotto il termine ''meme'' per descrivere una unità base dell'[[evoluzione culturale]] umana analoga al [[gene]], unitàper basequanto dellriguarda l'evoluzione biologica, in base all'idea che il meccanismo di replica, mutazione e selezione si verifichi anche in ambito [[cultura]]le. Così come in biologia, la presenza di questi elementi porta all'emergere spontaneo di effetti evolutivi, anche se per i memi questi si manifestano in senso diverso rispetto a quello biologico. Nel libro, Dawkins descrive il meme come una unità di informazione residente nel cervello. Si tratta di uno schema che può influenzare l'ambiente in cui si trova (attraverso l'azione degli uomini che lo portano) e si può propagare (attraverso la trasmissione culturale).
 
Questa definizione ha creato un grande dibattito tra sociologi, biologi e scienziati di altre discipline, perché Dawkins non ha dato una spiegazione sufficiente di come la replica di unità di informazione nel cervello controlli il comportamento umano e, alla fine, la cultura. A causa di ciò, il termine "unità di informazione" è stato definito in molti modi diversi da scienziatiparecchi diversiscienziati. A quasioltre trentquarant'anni di distanza il dibattito è ancora in corso sul valore della memetica come disciplina scientifica è ancora in corso.
 
IlLa dibattitoquestione è stato ravvivatoravvivata in tempi più recenti dallagrazie alla pubblicazione del libro ''[[La macchina dei memi. Perché i geni non bastano|La macchina dei memi]]'' ([[1999]]) di [[Susan Blackmore]] in cui si introduce il concetto generalizzato di replicatore, liberando così l'analogia con la genetica da vincoli eccessivi.
 
== L'evoluzione culturale e il meme ==