Svetlana Allilueva: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Lavrenti Beria Stalins family.jpg|thumb|Svetlana da bambina, sulle ginocchia di [[Lavrentij Pavlovič Berija|Berija]], col padre sullo sfondo]]
 
Come molti figli di alti ufficiali della ''[[nomenklatura]]'', Svetlana fu cresciuta da una balia e vide i suoi genitori solo in saltuarie occasioni. Sua madre, [[Nadežda Allilueva]], seconda moglie di Stalin, morì il 9 novembre del [[1932]], quando Svetlana aveva solo sei anni. Secondo le fonti ufficiali, la morte di Nadežda avvenne a causa di una [[peritonite]] acuta, risultato di un'[[appendicite]]; varie altre teorie sono state elaborate, quali il suicidio, o l'omicidio su ordine di Stalin, o ad opera di Stalin stesso <ref>{{Cita libro|autore=|titolo=Sette, settimanale del Corriere della sera|url=https://books.google.it/books?id=YeM7AQAAIAAJ&q=La+versione+ufficiale+fu+il+suicidio.+Quella+non+ufficiale+l'omicidio,+autore+o+mandante+il+marito.+Probabile+movente+la+gelosia.+Stalin+la+uccise+perch%C3%A9+la+trov%C3%B2+a+letto+con+il+figliastro+Jakov+(nato+dal+primo+matrimonio+del+despota).&dq=La+versione+ufficiale+fu+il+suicidio.+Quella+non+ufficiale+l'omicidio,+autore+o+mandante+il+marito.+Probabile+movente+la+gelosia.+Stalin+la+uccise+perch%C3%A9+la+trov%C3%B2+a+letto+con+il+figliastro+Jakov+(nato+dal+primo+matrimonio+del+despota).&hl=it&sa=X&redir_esc=y|accesso=2017-02-01|ed=|data=|anno=1997|editore=Corriere Della Sera|città=Milano|lingua=it|p=255|pp=|volume=36-44|ISBN=}}</ref>.
 
Svetlana si innamorò a sedici anni di un regista [[ebreo]], tale Aleksej Kapler, allora quarantenne. Ma Stalin non era assolutamente d'accordo con questa storia d'amore. Così, successivamente, Kapler fu internato nel [[gulag di Vorkuta]], nell'estremo nord della Russia. Il processo a Kapler fu palesemente una [[Farsa (genere teatrale)|farsa]], portato a termine solo per evitare che la storia d'amore dei due sfociasse in un matrimonio "scomodo".
 
A 17 anni si innamorò di un compagno dell'[[Università statale di Mosca|Università di Mosca]], [[GrigoriGrigorij Morozov]], anch'egli ebreo. Il padre seppur risentito permise alla coppia di sposarsi, anche se giurò di non incontrare mai lo sposo. Dopo la nascita di un figlio, Joseph, nel [[1945]], la coppia divorziò nel [[1947]]. Il secondo marito di Svetlana era uno stretto collaboratore di Stalin, [[Jurij Andreevič Ždanov|Jurij Ždanov]] (figlio del suo braccio destro, [[Andrej Aleksandrovič Ždanov|Andrej Ždanov]]). Si sposarono nel [[1949]], ed ebbero una figlia, Ekaterina, nel [[1950]], ma anche questo matrimonio si dissolse poco dopo.
 
Dopo la morte del padre nel [[1953]], Svetlana adottò il cognome da nubile della madre e lavorò come insegnante e traduttrice a [[Mosca (Russia)|Mosca]]. Nel [[1963]] incontrò ed entrò in intimità con un comunista indiano in visita nella capitale sovietica, [[Brajesh Singh]]. Egli fece ritorno a Mosca nel [[1965]], per lavorare come [[traduttore]], ma ai due non venne permesso sposarsi. Singh morì nel [[1966]] e a Svetlana venne concesso di viaggiare in [[India]] per riportare le ceneri alla famiglia, in modo da poterle versare nel [[Gange]]. Svetlana restò in India per due mesi e si immerse nella cultura locale.