Isola di Ortigia: differenze tra le versioni
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Altro aspetto morfologico molto interessante dell'isola di Ortigia, sono i suoi [[ipogeo|ipogei]]; i siracusani li hanno scavati nei secoli, già dai tempi greci fino ai tempi bellici della seconda guerra mondiale, quando questi ipogei vennero utilizzati come rifugi antiaerei per la popolazione. Il più importante è quello di ''Piazza Duomo'', recentemente aperto al pubblico, sulle cui pareti si notano anche degli affreschi bizantini. Ortigia ha molti ipogei sotterranei, in alcuni, come in quello del quartiere ebraico, la Giudecca, vi è anche la presenza dell'acqua dolce, con le stesse caratteristiche delle altre polluzioni d'acqua naturale descritte sopra.
La sua costa forma l'entrata naturale di un grande golfo, la cui altra estremità è rappresentata dalla costa del Plemmirio. Si pensa che l'isola, dopo la colonizzazione greca, venne collegata quasi subito alla terraferma utilizzando un [[terrapieno]], ovvero un
Infine la sua vegetazione (non estesa poiché l'isola è stata densamente popolata ed edificata in passato) è composta dalle piante tipiche del [[clima mediterraneo]]; quindi [[Arecaceae|palme]] e [[ficus]] tra tutti, inoltre attira curiosità, e spesso stupore, la presenza della pianta di [[Cyperus papyrus|papiro]] che cresce spontanea all'interno della Fonte Aretusa. La sua fauna invece conta caratteristiche [[papero|papere]] che fanno parte della cultura paesaggistica, basti pensare che la Fonte Aretusa, è stata ribattezzata dai siracusani "fontana delle papere", proprio per le numerose papere che vi si trovano al suo interno. Così come i pesci d'acqua dolce e le tante altre specie che vivino in mare.
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