Giudizio universale: differenze tra le versioni

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La soluzione tradizionale mira ad affermare che i giustificati ottengono immediatamente il dono loro assegnato da Cristo e perciò ad escludere la [[visione beatifica differita]], teoria molto diffusa fra i padri della chiesa cattolica e predicata ancora oggi da alcune frange protestanti. La maggior parte dei cristiani, infatti, ha ritenuto e ritiene inaccettabile che i martiri, la stessa Vergine Maria e gli altri santi non possano godere da subito della visione beatifica.
 
Secondo la [[Chiesa cattolica]] e quella [[Chiesa ortodossa|ortodossa]] gli uomini vengono giudicati subito dopo la morte (giudizio particolare), e le loro [[anima|anime]] accedono al Paradiso o all'Inferno immediatamente o, nel caso del Paradiso, dopo una fase più o meno intensa di [[Purgatorio|purificazione]] nel Purgatorio.<ref>L'intensità di questa fase di purificazione viene spesso quantificata in termini di durata temporale. Ciò secondo molti teologi è conseguenza inevitabile della temporalità connaturata alla persona umana, ma in linea di principio la purificazione potrebbe essere istantanea.</ref> Alla fine dei tempi vi sarà invece la [[risurrezione della carne]], con la quale i corpi risusciteranno e si riuniranno alle anime per il giudizio finale (che comunque è collegato al giudizio particolare e coerente con esso con modalità tuttora non chiarite), di salvezza nella [[comunione dei santi]], oppure di condanna.
 
Nella tradizione [[protestantesimo|protestante]], invece, si esclude ogni purificazione dopo la morte. [[Lutero]] non sembra aver professato una teologia dello stato intermedio coerente e costante nel tempo. Benché egli abbia talvolta affermato che le anime "dormono", nelle chiese riformate prevale l'opinione di [[Giovanni Calvino]] secondo cui le anime dei morti si trovano in uno stato vigile di felicità o di dolore che anticipa il loro destino eterno dopo il giudizio finale.