Giulianova: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
DaptiloBot (discussione | contributi)
m →‎Età rinascimentale: Giulia, la "[[città ideale]]": artisti del calibro di --> artisti come, replaced: del calibro di → come
Riga 164:
In età tardo-imperiale ([[V secolo]]), l'abitato di fondazione romana subì una contrazione demografica e la zona originaria (nei pressi della [[Chiesa di Santa Maria a Mare]]) rimase spopolata, sia a causa delle invasioni barbariche, sia, probabilmente, per l'eccessiva vicinanza al fiume Tordino. Delle frammentarie notizie riguardanti il periodo immediatamente successivo, si sa che durante il [[VI secolo]], il ''castrum'' bizantino portava il nome di ''Kàstron Nòbo'', come menziona lo scrittore dell'epoca Giorgio Ciprio. Grazie tuttavia alla strategica posizione ed alla fruizione degli impianti portuali romani, l'insediamento mantenne un ruolo commerciale e difensivo di una certa importanza. Nello stesso periodo, inoltre, fu innalzato un tempio fuori le mura, a settentrione, che in futuro sarà dedicato a San Flaviano e che a causa della sua ubicazione, fu spesso sconvolto da incursioni, saccheggi ed eventi bellici.
 
In età [[Alto Medioevo|età altomedievale]] l'abitato assunse il nome di ''Castrum Sancti Flaviani'' (o ''Castrum in Sancto Flaviano'' o ancora ''Castrum Divi Flaviani'') in ricordo di [[Flaviano di Costantinopoli|San Flaviano]], [[Patriarca di Costantinopoli]] e [[Martire]], le cui spoglie, secondo una leggenda, sarebbero state portate in Italia nel [[V secolo]]. Originariamente dirette a [[Ravenna]], avrebbero raggiunto miracolosamente le coste giuliesi, il 24 novembre, a seguito di una tempesta che costrinse l'imbarcazione che le trasportava a trovare rifugio nelsul litorale abruzzese. In onore e memoria dell'accaduto fu eretto sulla costa, un tempio di notevoli dimensioni, finanziato persino da [[Carlo Magno]] e oggi non più esistente. Nel [[1093]] la chiesa di San Flaviano fu donata dal nobile Ranieri del fu Tribuno all'Abbazia di [[Abbazia di San Clemente a Casauria|San Clemente a Casauria]]<ref>{{Cita libro|autore=A. L. Antinori|titolo=Annali degli Abruzzi|anno=1971|editore=Forni Editore|città=Bologna|pp=sub anno 1093 sub voce "Casauria"|volume=VI}}</ref>. Successivamente, a partire dal [[XII secolo|XII]] o [[XIII secolo]], l'abitato iniziò ad essere conosciuto come ''Castel San Flaviano''. Esso fu centro importante, ricco, prestigioso, culturalmente vivace (diede i natali ai celebri giuristi Taddeo e Berardo di San Flaviano), commercialmente attivo, grazie al suo porto dotato di un ''hospitium'' per pellegrini e degenti, non distante dalla Chiesa di Santa Maria a Mare, che gli studiosi vogliono come punto di riferimento spirituale per gli imbarchi in Terra Santa. Si pensava ad un collegamento con i Templari, la si tracciava, a detta del canonico alsaziano Joseph Anton Vogel, quale sede episcopale, fiorente di ordini religiosi ed edifici sacri, dimora dei papi [[Clemente II]] e [[Lucio III]] e dell'imperatore [[Enrico III il Nero]].
 
Il borgo fece parte, in età medievale, del [[Regno ostrogoto]], del [[Ducato di Spoleto]], del [[Regno di Sicilia]] e, infine del [[Regno di Napoli]]. Nella seconda metà del [[XIV secolo]] entrò in possesso della ricca e potente [[Acquaviva (famiglia)|famiglia degli Acquaviva]] che ne fece una delle sue residenze principali fino alla distruzione avvenuta nel luglio del [[1460]] a seguito della sanguinosa battaglia di ''San Fabiano d'Ascoli'' o ''San Flaviano d'Ascoli'' (da taluni definita anche ''[[battaglia del Tordino]]''), combattuta nei pressi della città fra aragonesi e angioini capitanati rispettivamente da [[Alessandro Sforza]] (coadiuvato da [[Federico da Montefeltro]]) e da [[Jacopo Piccinino]].<ref>[http://www.ingiulianova.it/dalla-bizantina-kastron.html Guida turistico-culturale di Giulianova: Dalla bizantina Kàstron Nòbo alla medievale Castel San Flaviano - Turismo in Abruzzo (Te) Abruzzo - Italy<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140714123442/http://www.ingiulianova.it/dalla-bizantina-kastron.html |data=14 luglio 2014 }}</ref> Successivamente a questa battaglia gli uomini capitanati da [[Matteo di Capua]], a cui si aggiunsero alcuni degli Spennati, provenienti da Teramo, saccheggiarono e bruciarono quel che restava dell'antico abitato.<ref name="ReferenceA">{{Cita libro|autore=Riccardo Cerulli|titolo=Giulianova 1860|anno=|editore=|città=}}</ref>