Politica dell'Iraq: differenze tra le versioni

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{{vedi anche|Elezioni parlamentari in Iraq del 2018}}
Il governo del premier uscente [[Haydar al-'Abadi]], il cui mandato scadeva nel settembre 2017, fu prolungato fino al 2008 a causa del protrarsi della [[Guerra civile in Iraq|guerra civile]] contro lo [[Stato Islamico]] nelle regioni settentrionali del Paese. La guerra fu dichiarata conclusa ufficialmente il 9 dicembre 2017, consentendo la ripresa del processo elettorale e lo svolgimento delle elezioni il 12 maggio<ref>{{cita web |titolo=Législatives en Irak : « C’est l’une des plus importantes élections depuis longtemps » |url=https://www.la-croix.com/Monde/Moyen-Orient/Legislatives-Irak-Cest-lune-importantes-elections-longtemps-2018-04-10-1200930442 |rivista=La Croix |data=10 aprile 2018 |issn=0242-6056 |accesso=19 maggio 2018 }}.</ref>.
 
I risultati elettorali hanno visto l'affermazione come primo partito del [[Muqtada al-Sadr|Movimento sadrista]]; nonostante le polemiche su possibili brogli elettorali, il riconteggio parziale dei voti conferma i risultati precedenti, che vedono l'assegnazione alla coalizione sadrista Saarun di 54 seggi su 329. Dunque [[Muqtada al-Sadr]] viene incaricato di formare un governo di coalizione<ref >{{cita web |titolo=Législatives en Irak : la victoire de Moqtada Al-Sadr confirmée par les résultats définitifs |url=https://www.lemonde.fr/moyen-orient-irak/article/2018/05/19/legislatives-en-irak-la-victoire-de-moqtada-al-sadr-confirmee-par-les-resultats-definitifs_5301382_1667109.html |rivista= le Monde |data=19 maggio 2018}}.</ref>. Nonostante gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] abbiano cercato di influenzare le trattative affinché si formasse un governo di coalizione con i partiti filo-occidentali <ref>{{cita web |titolo=Début de tractations compliquées en Irak |url=https://www.lesechos.fr/monde/afrique-moyen-orient/0301679781830-debut-de-tractations-compliquees-en-irak-2176084.php |rivista=Les Échos |data=15 maggio 2018}}.</ref>, il 12 giugno la corrente sadrista annunciò un accordo di coalizione con l'Alleanza Fatah di [[Hadi al-Ameri]], partito vicino all'[[Iran]]; essa si aggiungeva a precedenti accordi con i partiti Alleanza della saggezza nazionale di Ammar al-Hakim e Al-Wataniya di [[Iyad Allawi]], consentendo di raggiungere la maggioranza parlamentare con 141 seggi <ref>{{cita web |titolo=Alliance gouvernementale surprise entre Moqtada Sadr et une liste proche de l'Iran |url=https://www.lorientlejour.com/article/1120656/alliance-gouvernementale-surprise-entre-moqtada-sadr-et-une-liste-proche-de-liran.html |rivista=L'Orient-Le Jour |data=13 giugno 2018 |accesso=12 giugno 2018}}.</ref>. Il 23 giugno anche la coalizione del Primo ministro uscente si aggiunse alla coalizione <ref>{{cita web |titolo=Irak : coalition entre le premier ministre Abadi et le religieux chiite Sadr |url=https://ici.radio-canada.ca/nouvelle/1108920/irak-election-coalition-abadi-sadr |site=Radio-Canada.ca |data=23 giugno 2018 |accesso=1° luglio 2018}}.</ref>, ma l'8 settembre, a seguito di rivolte a [[Bassora]], la corrente sadrista e la coalizione Fatah invocarono le dimissioni di Abadi <ref>{{cita web|titolo=Irak: les deux principales listes au Parlement réclament la démission du Premier ministre|url=https://www.lorientlejour.com/article/1133457/irak-la-liste-de-moqtada-sadr-demande-la-demission-du-premier-ministre.html|rivista=L'Orient-Le Jour|accesso=9 settembre 2018}}.</ref>.
I risultati elettorali hanno visto l'affermazione come primo partito del [[Muqtada al-Sadr|Movimento sadrista]]; nonostante le polemiche su possibili brogli elettorali, il riconteggio parziale dei voti conferma i risultati precedenti, che vedono l'assegnazione alla coalizione sadrista Saarun di 54 seggi su 329. [[Muqtada al-Sadr]] viene dunque incaricato di formare un governo di coalizione<ref>{{cita web |titolo=Législatives en Irak : la victoire de Moqtada Al-Sadr confirmée par les résultats définitifs |url=https://www.lemonde.fr/moyen-orient-irak/article/2018/05/19/legislatives-en-irak-la-victoire-de-moqtada-al-sadr-confirmee-par-les-resultats-definitifs_5301382_1667109.html |rivista= le Monde |data=19 maggio 2018}}.</ref>.
 
I risultati elettorali hanno visto l'affermazione come primo partito del [[Muqtada al-Sadr|Movimento sadrista]]; nonostante le polemiche su possibili brogli elettorali, il riconteggio parziale dei voti conferma i risultati precedenti, che vedono l'assegnazione alla coalizione sadrista Saarun di 54 seggi su 329. Dunque [[Muqtada al-Sadr]] viene incaricato di formare un governo di coalizione<ref >{{cita web |titolo=Législatives en Irak : la victoire de Moqtada Al-Sadr confirmée par les résultats définitifs |url=https://www.lemonde.fr/moyen-orient-irak/article/2018/05/19/legislatives-en-irak-la-victoire-de-moqtada-al-sadr-confirmee-par-les-resultats-definitifs_5301382_1667109.html |rivista= le Monde |data=19 maggio 2018}}.</ref>. Nonostante gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] abbiano cercato di influenzare le trattative affinché si formasse un governo di coalizione con i partiti filo-occidentali <ref>{{cita web |titolo=Début de tractations compliquées en Irak |url=https://www.lesechos.fr/monde/afrique-moyen-orient/0301679781830-debut-de-tractations-compliquees-en-irak-2176084.php |rivista=Les Échos |data=15 maggio 2018}}.</ref>, il 12 giugno la corrente sadrista annunciò un accordo di coalizione con l'Alleanza Fatah di [[Hadi al-Ameri]], partito vicino all'[[Iran]]; essa si aggiungeva a precedenti accordi con i partiti Alleanza della saggezza nazionale di Ammar al-Hakim e Al-Wataniya di [[Iyad Allawi]], consentendo di raggiungere la maggioranza parlamentare con 141 seggi <ref>{{cita web |titolo=Alliance gouvernementale surprise entre Moqtada Sadr et une liste proche de l'Iran |url=https://www.lorientlejour.com/article/1120656/alliance-gouvernementale-surprise-entre-moqtada-sadr-et-une-liste-proche-de-liran.html |rivista=L'Orient-Le Jour |data=13 giugno 2018 |accesso=12 giugno 2018}}.</ref>. Il 23 giugno anche la coalizione del Primo ministro uscente si aggiunse alla coalizione <ref>{{cita web |titolo=Irak : coalition entre le premier ministre Abadi et le religieux chiite Sadr |url=https://ici.radio-canada.ca/nouvelle/1108920/irak-election-coalition-abadi-sadr |site=Radio-Canada.ca |data=23 giugno 2018 |accesso=1° luglio 2018}}.</ref>, ma l'8 settembre, a seguito di rivolte a [[Bassora]], la corrente sadrista e la coalizione Fatah invocarono le dimissioni di Abadi <ref>{{cita web|titolo=Irak: les deux principales listes au Parlement réclament la démission du Premier ministre|url=https://www.lorientlejour.com/article/1133457/irak-la-liste-de-moqtada-sadr-demande-la-demission-du-premier-ministre.html|rivista=L'Orient-Le Jour|accesso=9 settembre 2018}}.</ref>.
 
Il 23 giugno anche la coalizione del Primo ministro uscente si aggiunse alla coalizione <ref>{{cita web |titolo=Irak : coalition entre le premier ministre Abadi et le religieux chiite Sadr |url=https://ici.radio-canada.ca/nouvelle/1108920/irak-election-coalition-abadi-sadr |site=Radio-Canada.ca |data=23 giugno 2018 |accesso=1° luglio 2018}}.</ref>, ma l'8 settembre, a seguito di rivolte a [[Bassora]], la corrente sadrista e la coalizione Fatah invocarono le dimissioni di Abadi <ref>{{cita web|titolo=Irak: les deux principales listes au Parlement réclament la démission du Premier ministre|url=https://www.lorientlejour.com/article/1133457/irak-la-liste-de-moqtada-sadr-demande-la-demission-du-premier-ministre.html|rivista=L'Orient-Le Jour|accesso=9 settembre 2018}}.</ref>.
 
== Note ==