Boasi: differenze tra le versioni

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Nel [[VI secolo]] Boasi entrò a far parte della ''[[Provincia Maritima Italorum]]'' sotto il dominio dei [[Bizantini]], per concessione dell'imperatore [[Giustiniano I]] passò sotto la giurisdizione dei vescovi di Milano, a cui si sostituirono i Longobardi nel VII secolo. All'epoca di [[Carlo Magno]] nel VIII secolo divenne un possedimento del ''[[Regno d'Italia (781-1014)|Regnum Italiae]]'', nel X secolo un territorio della [[Marca Obertenga]] vassallo del [[Regno d'Italia]] e del [[Sacro Romano Impero]]. Tra l'XI e il XII secolo fu una zona di confine della contea di Lavagna sotto il dominio della famiglia [[Fieschi]], che alla fine del XII secolo la cedette alla [[Repubblica di Genova]].
 
Gli abitanti di Boasi ancora oggi ricordano il periodo tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo associandolo alla figura di Anselmo d'Incisa, alchimista originario del villaggio a cui [[papa Bonifacio VIII]] e il re di Francia [[Filippo IV di Francia|Filippo il Bello]] si sarebbero rivolti per essere curati probabilmente attraverso la tradizione fitoterapica sviluppatasi nel corso dei secoli nell'alta Val Fontanabuona.<ref>{{Cita libro|titolo=Angelo e Marcello Remondini, Parrocchie dell’arcidiocesi di Genova - notizie storico-ecclesiastiche pei fratelli sacerdoti - Regione Decima, Genova, Tipografia dei Tribunali, 1890, pp. 62-63}}</ref> Al 15 marzo 1304 risale la prima notizia certa dell'esistenza della chiesa di Boasi.
 
===Età moderna===