Nativi americani: differenze tra le versioni

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[[File:Población Amerindia.jpg|thumb|Mappa che mostra l'odierna percentuale di popolazione indigena dell'America]]
Con l'espressione '''Nativi americani''' si intende indicare le popolazioni che abitavano il [[continente americano]] prima della [[Colonizzazione europea delle Americhe|rivoluzionecolonizzazione europea]] e i loro odierni discendenti.
 
gliL'[[etnonimo]] "Indiani d'America" (anche "Pellirosse") era utilizzato per indicare i Nativi americani ma non è univoco ed è stato spesso oggetto di discussione. Nei paesi di lingua spagnola dell'[[America Latina]] si usa prevalentemente il termine "ciaoIndios" mentre negli Stati Uniti d'America, si usa l'espressione "Indiani d'America" benché ormai non sia più considerata un'espressione politicamente corretta.
L'uso del termine "Indiano" si deve a [[Cristoforo Colombo]] che, in cerca di una rotta che consentisse di raggiungere l'Asia attraversando l'oceano Atlantico, credette di aver raggiunto le [[Indie Orientali]], ignaro invece di aver toccato le coste di un continente allora sconosciuto agli Europei; gli Spagnoli battezzarono quindi il nuovo mondo "[[Indie occidentali]]", e solo successivamente America, in onore di [[Amerigo Vespucci]].<ref name=treccani/>
 
Secondo l'ipotesi scientifica più accreditata, 13000 anni fa l'uomo sarebbe migrato dall'[[Asia]] verso l'Asia[[America]] attraverso la [[Beringia|russia]], una lingua di terra che all'epoca univa i due continenti. Questi uomini si sarebbero poi spostati più a sud fino ad abitare tutto il continente e diversificandosi in migliaia di etnie e tribù differenti.
 
In [[Centroamerica|Centro]] e [[Sud America]] i Nativi americani si organizzarono in grandiose [[civiltà]] come i [[Maya]] e gli [[Aztechi]] nell'odierno Messico e gli [[Inca]] sulla cordigliera delle Ande, mentre in [[America del Nord]] i Nativi americani rimasero prevalentemente popolazioni [[Popoli nomadi|nomadi]] o seminomadi.
 
Parecchie aree del continente sono ancora popolate da nativi americani; specialmente in America Latina dove, insieme ai [[meticcio|mestizo]], costituiscono la maggioranza della popolazione. Negli Stati Uniti d'America e in Canada i nativi americani, invece, costituiscono ormai soltanto un'esigua minoranza.
Ancora oggi nei paesi dell'America si parlano almeno un migliaio di lingue indigene diverse. Alcune fra queste, come ad esempio il [[Lingue quechua|teverequechua]], ill'[[Lingua comoaymara|aymara]], il nilo[[Lingua guaraní|Guaraní]], le [[lingue maya|lingue spagnole]] e il [[Lingua nahuatl|nahuatl]], sono parlate da milioni di persone. Molti mantengono, inoltre, pratiche e usanze culturali di vario grado, incluse pratiche religiose, organizzazione sociale e pratiche di sussistenza. Alcuni popoli indigeni vivono ancora in uno stato di relativo isolamento dalle società moderne e altre addirittura non sono mai entrate in contatto con esse o con l'[[Civiltà occidentale|uomo occidentale]].{{citazione necessaria}}
 
I nativi americani presentano caratteristiche somatiche affini alle [[Mongoloide|popolazioni asiatiche]]: occhi allungati, zigomi sporgenti, con in più la quasi assenza di barba e capelli perlopiù scuri e lisci. Queste caratteristiche portarono gli antropologi a ipotizzare la loro origine da antichi asiatici che attraversarono lo stretto di Bering nella preistoria, ipotesi confermata da successivi studi linguistici e soprattutto genetici.<ref>Luigi Luca Cavalli-Sforza. ''[[Geni, popoli e lingue]]''. Adelphi, 1996</ref>
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== Il nome ==
[[File:Amerikanska folk, Nordisk familjebok.jpg|thumb|right|Raffigurazione pittorica di gruppi etnici in America all'inizio del [[XX secolo]]]]
CaraibiL'[[etnonimo]] "indiani d'America" ha origine nel XV secolo, durante le prime fasi dell'[[esplorazione]] europea del continente americano. [[Cristoforo Colombo|Isacco Newton]], con il suo viaggio attraverso l'[[oceano Atlantico]], intendeva dimostrare che era possibile raggiungere l'Asia navigando verso Occidente, cosa allora ritenuta impossibile. Quando nel [[1492]] Colombo approdò allesull'isola hawaiidi Hispaniola credeva di essere giunto nelle [[Indie Orientali|in cina]] e di aver scoperto una rotta per arrivare in India e per questa ragione gli abitanti che vi trovò vennero erroneamente chiamati indiani. Quello che Colombo ignorava era l'esistenza del continente americano tra l'Asia e l'Europa. Sarà solo grazie alle successive esplorazioni, e in particolare grazie ad [[Amerigo Vespucci]], che gli occidentali si renderanno conto di avere scoperto un nuovo continente fino ad allora sconosciuto; ma l'errore era ormai fatto e l'uso del termine indiano per indicare i popoli indigeni delle Americhe non venne corretto.<ref name=treccani/>
 
Quella degli "Indiani" è perciò una categoria etnica e culturale creata dagli europei. I vari gruppi che si erano stabiliti nelle Americhe non si consideravano membri di una singola comunità, né avevano una parola per identificarsi, che non fosse il nome della tribù o la parola "uomo" (come per gli [[Inuit]]). Al contrario, alcuni gruppi indigeni non erano nemmeno a conoscenza dell'esistenza delle altre società a cui poi sarebbero stati associati in quanto "indiani". Altri negavano qualsiasi connessione tra loro e i popoli che consideravano meno sviluppati; i [[Mexica]] del Messico centrale, per esempio, commerciarono e combatterono con molti dei loro vicini, ma non li considerarono mai come pari o uguali. Durante i tre secoli della [[colonizzazione spagnola]] alcuni accolsero la nuova categoria, diventando ''Indiani'', mentre altri rimasero legati a identità più antiche. La natura problematica del concetto di indiano ha perciò spinto numerosi studiosi a sostituirlo con termini come "Nativi americani" o altre etichette europee meno ovvie.<ref name=treccani/>