Francesco da Paola: differenze tra le versioni

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=== L'esperienza francese ===
La notizia delle sue doti di santità e [[taumaturgia]] raggiunse anche la [[Francia]], tramite i mercanti napoletani, arrivando nel [[1482]] al re [[Luigi XI]] il quale, ammalatosi gravemente, lo mandò a chiamare chiedendogli di visitarlo. Francesco era molto restio all'idea di lasciare la sua gente bisognosa, tanto da indurre il sovrano francese ada inviare un'ambasceria presso il [[Papa Sisto IV]] affinché ordinasse a Francesco di recarsi presso di lui. Il Papa e il re di Napoli colsero l'occasione per rinsaldare i fragili rapporti con l'allora potentissima Francia, intravedendo, in prospettiva, la possibilità di raggiungere un accordo per abolire la [[Prammatica Sanzione di Bourges]] del [[1438]]. Ci vollero alcuni mesi però per convincere Francesco a lasciare la sua terra per attraversare le [[Alpi]], e ad abbandonare il suo stile di vita austero, per passare a vivere in un palazzo reale. Il [[2 febbraio]] [[1483]], partendo da [[Paterno Calabro]], Francesco, insieme a [[Bernardino Otranto]] di [[Cropalati]], lasciò la Calabria alla volta della Francia,: risalendo per il Vallo di Diano si fermò prima a [[Polla]], poi nell'abbazia di [[Santa Maria La Nova]] di [[Campagna (Italia)|Campagna]] e a [[Salerno]]. Passò per Napoli dove fu accolto da una grande folla acclamante e dallo stesso re [[Ferdinando I di Napoli|Ferdinando I]].
 
A Roma incontrò diverse volte [[Papa Sisto IV]], che gli affidò diversi incarichi. Si S'imbarcò quindi a [[Civitavecchia]] per la Francia. Al suo arrivo presso la corte, nel [[Castello di Plessis-lez-Tours]], Luigi XI gli si s'inginocchiò. EgliL'eremita non lo guarì dal male, ma l'azionela disua Francescoazione portò ada un miglioramento dei rapporti tra la Francia e il PapaPontefice. Francesco visse in Francia circa venticinque anni e seppe farsi apprezzare dal popolo semplice come dai dotti della [[Sorbona]]. Molti religiosi francescani, [[benedettini]] ed eremiti, affascinati dal suo stile di vita, si aggregarono a lui anche in Francia, contribuendo all'''universalizzazione'' del suo ordine. Questo comportò gradualmente il passaggio da un puro eremitismo ada un vero e proprio [[cenobitismo]], con la fondazione di un secondo ordine (per le [[suora|suore]]) ede un terzo (per i laici). Le rispettive regole furono approvate da [[Papa Giulio II]] il 28 luglio [[1506]]. Il re [[Carlo VIII]], successore di Luigi XI, stimò molto Francesco e contribuì alla fondazione di due monasteri dell'Ordine dei Minimi, uno a Plessis-lez-Tours ede uno sul monte [[Pincio]] a Roma. Nel [[1498]], alla morte di Carlo VIII, ascese al trono [[Luigi XII]] che, benché Francesco chiedesse di tornare in Italia, non lo concesse.
 
=== Il sereno epilogo e la grande eredità spirituale ===