Agostino d'Ippona: differenze tra le versioni

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[[File:AugustineBaptism.jpg|thumb|left|upright|Agostino riceve il [[battesimo]] dalle mani di [[Sant'Ambrogio|Ambrogio]]]]
 
PinoAgostino, gradualmente, conobbe la dottrina cristiana e, nella sua mente, iniziarono a fondersi la filosofia platonica e i [[dogma|dogmi]] rivelati. La solitudine di Cassiciacum gli permise di realizzare un sogno a lungo inseguito: nei suoi libri ''Contra academicos'', Agostino descrisse la serenità ideale di questa esistenza, animata solamente dalla passione per la verità. Inoltre completò l'istruzione dei suoi giovani amici, ora con letture in comune, ora con conferenze filosofiche alle quali, qualche volta, invitava anche Monica, ed i cui racconti, trascritti da un segretario, furono la base dei "Dialoghi". Licenzio avrebbe ricordato in seguito nelle sue ''Lettere'' le mattinate e le serate di filosofia durante le quali Agostino era solito intraprendere disquisizioni che si elevavano molto al di sopra dei luoghi comuni. I temi favoriti di queste conferenze erano la verità, la certezza (''Contra academicos''), la vera felicità nella filosofia (''De beata vita''), l'ordine provvidenziale del mondo e la sua perfezione matematica (''[[De Musica]]''), il problema del male (''De ordine'') ed infine Dio e l'anima (''Soliloquia'', ''De immortalitate animae'').
 
Verso l'inizio della [[quaresima]] del [[387]], Agostino si recò a Milano dove, con Adeodato e Alipio, prese posto fra i ''competentes'' per essere battezzato da Ambrogio nella [[Veglia pasquale]].<ref>La tradizione che vuole che in quell'occasione fu cantato il ''[[Te Deum]]'' alternativamente dal vescovo e dal neofita è infondata.</ref> Fu a questo punto che Agostino, Alipio, ed [[Evodio]] decisero di ritirarsi nella solitudine dell'Africa. Agostino rimase a Milano fino all'estate, continuando i suoi lavori (''De immortalitate animae'' e ''De Musica''). Poi, mentre era in procinto di imbarcarsi ad [[Ostia (città antica)|Ostia]], Monica morì. Agostino, allora, rimase per molti mesi a [[Roma]] occupandosi principalmente della confutazione del Manicheismo. Tornò in [[Africa (provincia romana)|Africa]] solo dopo la morte dell'usurpatore [[Magno Massimo]] (agosto [[388]]) e, dopo un breve soggiorno a Cartagine, ritornò a Tagaste.