Battaglia di Tunisi (255 a.C.): differenze tra le versioni

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All'inizio delle ostilità la cavalleria romana surclassata numericamente da quella nemica cessò ogni resistenza e scomparve dalla scena bellica. La tetragona fanteria legionaria resistette. L'ala sinistra della fanteria romana, in parte per evitare gli elefanti, in parte perché consideravano i mercenari un nemico più facile si scagliò contro questi. In effetti i mercenari volsero rapidamente in fuga e furono inseguiti fino al campo. Il resto dell'esercito che si trovò a fronteggiare gli elefanti pur con considerevoli perdite per un po' resistette all'urto. Le forze romane, però, si trovarono circondate dalla cavalleria cartaginese che non aveva trovato praticamente resistenza e furono costrette a coprirsi anche alle spalle diminuendo la resistenza sul fronte. Inoltre gli elefanti riuscivano a compiere un vero e proprio massacro calpestando i malcapitati fanti e quei pochi di loro che riuscirono a filtrare e a passare dietro la linea degli enormi animali trovarono ad attenderli la falange cartaginese, ancora fresca, intatta e compatta. Fu un massacro.
 
Anche i legionari che si diedero alla fuga, ma, essendo il terreno pianeggiante, venivanofurono raggiunti dai cavalieri o dagli elefanti e uccisi. Secondo Polibio circa cinquecento romani che -assieme al console- erano riusciti a sganciarsi furono in seguito catturati. Le perdite cartaginesi furono di 800 mercenari, quelli disposti all'ala sinistra e sgominati dai Romani. I componenti dell'ala destra romana, che li avevano messi in fuga, a causa dell'inseguimento si trovarono fuori dalla battaglia e si salvarono. Erano circa 2.000.
 
== Dopo lo scontro ==