Grande carestia irlandese: differenze tra le versioni
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l'agente biologico ad avere causato la carestia è un oomicete, non un fungo. Seppur anatomicamente simile ad un fungo, la peronospora è del regno dei protisti, non dei funghi, |
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La '''Grande Carestia''' irlandese, (in [[gaelico irlandese|irlandese]]: ''An Gorta Mór''; [[lingua inglese|inglese]]: ''The Great Famine'' oppure ''The Great Hunger'') è la definizione data ad una [[carestia]] che colpì l'[[isola d'Irlanda]] tra il [[1845]] e il [[1846]], causando la morte di circa un milione di persone e l'emigrazione all'estero di un ulteriore milione.
Le cause scatenanti la carestia furono molteplici, in parte la [[politica economica]] [[Gran Bretagna|britannica]], le condizioni dell'[[agricoltura]] irlandese, il brusco [[incremento demografico]] avvenuto nei decenni precedenti la carestia, ma soprattutto la sfortunata apparizione di una patologia delle [[Solanum tuberosum|patate]] causata da un [[
Una recrudescenza dell'infezione distrusse in seguito gran parte del raccolto del [[1848]]. Il ripetersi di raccolti scarsi o addirittura nulli fece sì che la carestia durasse più a lungo e con maggiore intensità delle precedenti. Il paese non era infatti nuovo a raccolti danneggiati da infestanti o da avverse condizioni climatiche; non vi erano però precedenti di simile portata.
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L'inverno del [[1816]] era stato particolarmente rigido e il raccolto era andato distrutto: migliaia di contadini morirono in seguito alla denutrizione.
La stessa cosa avvenne nel 1820 e si ripeté più volte nei decenni successivi.
Nel 1845 si diffuse all'improvviso un
== La carestia ==
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I primi resoconti del settembre del 1845 trasmisero un cauto ottimismo sulla diffusione del misterioso infestante che colpiva le patate. Le prime ad essere colpite furono le contee di [[Contea di Wexford (Irlanda)|Wexford]] e [[Contea di Waterford|Waterford]]. Una settimana dopo i primi casi vi fu un'inchiesta governativa che affermò che, se anche in alcune aree il raccolto era andato perso, l'abbondanza di patate che si prospettava per quell'anno avrebbe sopperito alla perdita. Un mese dopo, al momento della raccolta, un'altra indagine governativa rivelò che le perdite erano ben più consistenti.
Sir [[Robert Peel]], primo ministro britannico e esponente del [[Partito Conservatore (Regno Unito)|partito Conservatore]], nominò una commissione guidata da due scienziati, John Lindley and Lyon Playfair, per investigare il problema. I contadini avevano già accertato che la situazione peggiorava con l'aumentare dell'umidità, ma la commissione non fu in grado di spiegare le cause né di trovare un rimedio contro quello che solamente nel [[1882]] si scoprì essere un
Le possibili alternative erano due: quella di fermare l'esportazione di grano dall'Irlanda, soluzione caldeggiata dalla popolazione locale ma malvista dai proprietari terrieri, quasi tutti britannici, e quella di far affluire del cibo verso l'isola, soluzione resa difficoltosa dalla politica protezionista riassunta nelle cosiddette "''[[Corn Laws]]''", uno dei capisaldi della politica economica [[Partito Tory|Tory]]. Peel scelse la seconda via, e perciò nel novembre del 1845 furono acquistati dagli Stati Uniti cereali per l'equivalente di oltre 100.000 sterline, allo scopo di calmierare i prezzi in Irlanda. In seguito furono istituite delle commissioni locali destinate alla distribuzione di cibo, resa difficoltosa dalla struttura geografica del paese, dalla dispersione della popolazione, dalla mancanza di infrastrutture e, non da ultimo, dalla disorganizzazione nella gestione dei cosiddetti ''relief committees''. La mancanza di assistenza provocò sporadici tumulti e sommosse fra la popolazione, che vennero affrontati con la promulgazione dell'ennesimo ''Coercion Act'', in pratica l'instaurazione della legge marziale.
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