Guerra fredda: differenze tra le versioni

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Con l'espressione '''guerra fredda''' si indica la contrapposizione [[politica]], [[ideologia|ideologica]] e militare che venne a crearsi intorno al [[1947]], tra le due potenze principali emerse vincitrici dalla [[seconda guerra mondiale]]: gli [[Stati Uniti d'America]] e l'[[Unione Sovietica]]. Ben presto si giunse alla divisione dell'[[Europa]] in sfere di influenza e alla formazione di blocchi internazionali ostili, denominati comunemente come ''[[Blocco occidentale|Occidente]]'' (gli Stati Uniti, gli alleati della [[Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord|NATO]] e i Paesi amici) ed ''[[Blocco orientale|Oriente]]'', o "blocco comunista" (l'Unione Sovietica, gli alleati del [[Patto di Varsavia]] e i Paesi amici), oltre a tutti i [[Movimento dei paesi non allineati|Paesi non allineati]] del resto del mondo.
 
Questa suddivisione influenzò fortemente per decenni l'[[opinione pubblica]] mondiale ed ebbe il suo concreto emblema nella divisione della [[Germania]] in [[Germania Ovest]] e [[Repubblica Democratica Tedesca|Germania Est]], della città di [[Berlino]] tramite l'[[muro di Berlino|omonimo muro]] e nella figura retorica della cosiddetta "[[cortina di ferro]]", coniata per la prima volta da [[Winston Churchill]] nel 1946, volta a definire la netta distinzione territoriale e ideologica che si stava venendo a creare tra i due blocchi socio-economici dominanti<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/cortina-di-ferro/|titolo=Cortina di ferro|editore=Treccani|accesso=30 aprile 2018}}</ref>. Si trattava sostanzialmente della contrapposizione tra due grandi [[ideologia|ideologie]] politico-economiche: lail [[democrazia]]-[[capitalismo|capitalista]] da unaun partelato e il [[totalitarismo]]-[[comunismo|comunista]]socialismo internazionalista proletario dall'altro, estraneo all'internazionalismo del mercato. La tensione che ne risultò, durata circa mezzo secolo, pur non concretizzandosi mai in un [[Guerra|conflitto militare]] diretto (da cui il termine "fredda" usato per descrivere un'ostilità che non sembrava più risolvibile attraverso una guerra frontale tra le due superpotenze, dato il pericolo per la sopravvivenza dell'umanità rappresentato da un eventuale ricorso alle armi nucleari)<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/guerra-fredda/|titolo=Guerra fredda|editore=Treccani|accesso=30 aprile 2018}}</ref>, si sviluppò nel corso degli anni incentrandosi sulla competizione in vari campi ([[Corsa agli armamenti|militare]], [[Corsa allo spazio|spaziale]], [[Tecnologia|tecnologico]], [[ideologia|ideologico]], [[Psicologia|psicologico]], [[sport]]ivo) contribuendo almeno in parte allo sviluppo ed evoluzione della società stessa con l'avvento della [[terza rivoluzione industriale]].
 
L'espressione era stata usata già nel 1945 da [[George Orwell]]<ref name="orwell"/> che, riflettendo sulla [[bomba atomica]], preconizzava uno scenario in cui le due grandi potenze, non potendo affrontarsi direttamente (per il rischio di [[distruzione mutua assicurata]]), avrebbero finito per dominare e opprimere tutti gli altri. Nel [[1947]] fu ripresa dal consigliere presidenziale [[Bernard Baruch]] e dal giornalista [[Walter Lippmann]] per descrivere l'emergere delle tensioni tra i due [[alleati della seconda guerra mondiale]].<ref name = "Halliday">{{en}} Fred Halliday, "Cold War" ''The Oxford Companion to the Politics of the World'', 2e. Joel Krieger, ed. Oxford University Press Inc. 2001.</ref>