Il ponte di Remagen: differenze tra le versioni

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Marzo [[1945]]: ultime fasi della II Guerra Mondiale. Sul fronte occidentale, gli Alleati stanno velocemente penetrando in territorio tedesco. Ultimo ostacolo naturale, il [[Reno]].
 
L'ultimo ponte rimasto intatto sul fiume è il Ludendorff-Brücke, un ponte ferroviario accanto al paese di [[Remagen]], che così diventa un luogo strategico per fermare l'avanzata. L'avanguardia alleata è costituita dalla compagnia guidata dal tenente Phil Hartman, agli ordini del cinico e ambizioso maggiore Barnes, mentre al comando delle guarnigioni a difesa del ponte viene inviato dal generale von Brock, comandante del settore, il veterano maggiore Paul Krueger; von Brock, in base agli ordini diramati da Hitler, ordina a Kreuger di far saltare il ponte non appena si renda disponibile l'esplosivo, ma Kreuger si oppone, perché facendo saltare il ponte circa 40 00075000 soldati tedeschi resterebbero intrappolati sulla riva occidentale del Reno.
 
Il generale von Brock acconsente a trasgredire gli ordini di Hitler, promettendo a Kreuger di fargli trovare a Remagen 1.2001600 uomini, nonché undue battaglionebattaglioni di carri Panzer. Rincuorato, Kreuger parte per Remagen ma giunto sul luogo trova una realtà ben diversa; non c'è traccia dei soldati, i volontari sono spariti e i Panzer sono stati destinati altrove. Solo poche decine di soldati provati e demoralizzati difendono il ponte, e il maggiore, non appena arriva l'esplosivo, ordina di minarlo, mentre profughi e soldati in ritirata lo stanno attraversando.
 
Nel frattempo gli americani si stanno muovendo velocemente per raggiungere quell'ultimo ponte, e il reparto di Hartman, perso il suo capitano in un agguato tedesco che lo lascia unico responsabile dell'unità, giunge sfinito al ponte dopo furiosi corpo a corpo con i tedeschi.