Settimana rossa: differenze tra le versioni

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In particolare, ad infiammare gli animi erano gli appelli di [[Benito Mussolini]], allora direttore del quotidiano socialista ''[[Avanti!]]'', a diffusione nazionale, che proprio ad Ancona, poco tempo prima, al XIV Congresso del [[Partito Socialista Italiano|PSI]] del 26, 27 e 28 aprile 1914, aveva colto un grande successo personale, con una mozione di plauso per i successi di diffusione e di vendite del giornale del Partito, tributatagli personalmente dai congressisti.<ref>cfr. [http://www.avantionline.it/2014/04/ancona-1914-la-sconfitta-del-riformismo-italiano/#.V12VYtex16A Alfonso Maria Capriolo, ''Ancona 1914: la sconfitta del riformismo italiano'', in ''Avanti! online'', 25 aprile 2014]</ref><ref>Nel periodo di direzione di Mussolini, l<nowiki>'</nowiki>''Avanti!'' era salito da 30-45.000 copie nel [[1913]] a 60-75.000 copie nei primi mesi del [[1914]]. Cfr. [[Valerio Castronovo]] ''et alii'', ''La stampa italiana nell'età liberale'', Laterza, 1979, p. 212. Vd. anche [[Renzo De Felice]], ''Mussolini il rivoluzionario, 1883-1920'', Collana Biblioteca di cultura storica, Einaudi, Torino, 1965, pag. 188.</ref>
 
Così il futuro duce incitava le masse popolari sul giornale socialista<ref>cfr. ''[[Avanti!]]'' del 9 giugno 1914, testo riportato parzialmente in [http://alfonsinemonamour.racine.ra.it/alfonsine/Alfonsine/mussolini_settimana_rossa.htm ''Mussolini partecipa alla "Settimana rossa”, ma senza convinzione - 10 giugno 1914''] nel sito dedicato alla storia del comune di [[Alfonsine]].</ref>:
{{Citazione|''Proletari d'Italia! Accogliete il nostro grido: W lo sciopero generale. Nelle città e nelle campagne verrà su spontanea la risposta alla provocazione. Noi non precorriamo gli avvenimenti, né ci sentiamo autorizzati a tracciarne il corso, ma certamente quali questi possano essere, noi avremo il dovere di secondarli e di fiancheggiarli. Speriamo che con la loro azione i lavoratori italiani sappiano dire che è veramente l'ora di farla finita''.}}
Mussolini strumentalizzò i moti popolari anche a fini politici interni al mondo socialista: la direzione del [[Partito Socialista Italiano|Partito Socialista]] uscita dal Congresso di Ancona era in mano ai massimalisti rivoluzionari, ma i riformisti erano ancora maggioritari nel gruppo parlamentare e nella CGdL.