Immigrazione in Italia: differenze tra le versioni

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L''''immigrazione in Italia ''' è un fenomeno relativamente recente dalla data dell'unità del [[1861]], che ha cominciato a raggiungere dimensioni significative all'incirca dagli [[Anni 1970|anni settanta]], per poi diventare un fenomeno caratterizzante della [[demografia d'Italia]] nei primi anni del terzo millennio<ref name=Caritas>{{cita web|url=http://www.caritasroma.it/Portals/3/Dossier2006.pdf|titolo=Dossier statistico immigrazione Caritas/Migrantes 2006|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Secondo le definizioni state fornitesifornite dall'[[ISTAT]], la popolazione immigrata non va confusa con la popolazione straniera: la popolazione immigrata è composta da tutti i residenti che sono nati all'estero con [[cittadinanza]] straniera, anche se hanno successivamente [[naturalizzazione|acquisito la cittadinanza]] italiana; mentre la popolazione straniera è composta da tutti i residenti che hanno cittadinanza straniera, anche se sono nati in Italia<ref name="Bilancio2015"/>
 
Secondo [[Eurostat]], al 1º gennaio 2017 l'Italia era il quarto Paese dell' U.E. per popolazione immigrata, ovvero nata all'estero, con 6,1 milioni di immigrati, dopo Germania (12,1 milioni), Regno Unito (9,3 milioni) e Francia (8,2 milioni), appena davanti alla Spagna (6,0 milioni)<ref>[http://ec.europa.eu/eurostat/web/products-datasets/-/migr_pop3ctb]</ref>. Era invece il terzo Paese dell'Unione Europea per popolazione straniera, con 5 milioni di cittadini stranieri, dopo Germania (9,2 milioni) e Regno Unito (6,1 milioni) e davanti a Francia (4,6 milioni) e Spagna (4,4 milioni)<ref>[http://ec.europa.eu/eurostat/web/products-datasets/-/migr_pop1ctz]</ref>. Per numero di stranieri (inclusi gli apolidi) in percentuale rispetto al totale della popolazione residente, l'Italia si classificava al quattordicesimo posto (su 28) nell'Unione Europea (con l'8,3% di immigrati sul totale della popolazione).