Papa Urbano VI: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 50:
Mentre i cardinali erano convinti di avere scelto un uomo della loro parte, che avrebbe garantito le loro prerogative, Bartolomeo Prignano mostrò invece comportamenti scomodi quanto inusuali per un Papa. Seriamente intenzionato ad eliminare i mali che ormai da tempo affliggevano la Chiesa, primo fra tutti la [[simonia]] (compravendita di cariche ecclesiastiche), Urbano VI si rifiutò categoricamente di concedere privilegi di varia natura ai suoi cardinali (come per tradizione era solito fare il Papa dopo l'elezione per ringraziare i cardinali che l'avevano eletto). Inoltre il papa li obbligò a stabilirsi a [[Roma]] e a finanziare di tasca propria la ristrutturazione delle principali basiliche della capitale. Il pontefice si rivelò perciò assai diverso da come i porporati se l'erano immaginato al momento dell'elezione.
 
Per reazione, la quasi totalità dei cardinali (tranne uno), cinque mesi dopo si incontrò a [[Fondi]] e dichiarò non valida l'elezione del Prignano a causa delle irregolarità che avevano gravato il conclave, tra cui le minacce di morte rivolte ai cardinali dal popolo romano nel caso in cui avessero eletto un papa non italiano. I convenuti elessero Roberto da Ginevra (20 settembre) che assunse il titolo di [[Antipapa Clemente VII|Clemente VII]]. Questo episodio diede il via al [[Scisma d'occidente|Grande Scisma]], che divise la cristianità per quasi quarant'anni. Roberto da Ginevra fu immediatamente [[scomunica]]to da Urbano e designato come l'[[anticristo]]; in un solo giorno il ponteficeUrbano nominò ventisei nuovi cardinali e, con un'arbitraria alienazione delle proprietà della Chiesa, iniziò a raccogliere i fondi per prepararsi a uno scontro aperto.
 
[[Castel Sant'Angelo (monumento)|Castel Sant'Angelo]] venne assediato e conquistato, e l'[[antipapa]] Clemente VII fu costretto alla fuga, mentre [[Carlo II d'Ungheria|Carlo di Durazzo]] venne investito con la sovranità di Napoli, abbandonata dalla [[Giovanna I di Napoli|Regina Giovanna]]. Questa alleanza si consolidò ulteriormente con il matrimonio di Francesco Prignano, nipote del papa, con Agnese Ruffo, parente stretta di [[Carlo II d'Ungheria|Carlo di Durazzo]].