Giulio Cortini: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Giulio Contini nacque a Roma nel [[1918]], si laureò in Fisica con lode facendo la tesi con [[Gian Carlo Wick]]<ref>{{cita|Bonolis}}, intervista,p.73</ref>, nel [[1942]], mentre prestava servizio mititare con il grado di sottotenente<ref name=bonolis/>. All'epoca era già legato a [[Laura Garroni]]. Entrambi erano militanti del [[Movimento dei Cattolici Comunisti]], assieme a [[Adriano Ossicini]], [[Franco Rodano]]<ref name=portelli>{{cita|Portelli}}</ref> e [[Maria Lisa Cinciari Rodano|Marisa Cinciari]]<ref name=portelli/>. Diventato assistente di Fisica all'[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"|Università di Roma]], si sposarono in chiesa il 25 ottobre [[1943]] durante l'occupazione tedesca<ref>{{cita|Bonolis}}, intervista, p.78</ref>. Qualche mese prima era stato arrestato dalla polizia fascista. Passati alcuni giorni ci fu la caduta di [[Benito Mussolini|Mussolini]] e sentì la gente fuori dal carcere urlare contro il regime e chiedere la liberazione dei detenuti finché, due giorni dopo, fu liberato. Immediatamente dopo la prigionia aderì al [[Partito Comunista Italiano]]. I capi della resistenza romana, tra cui [[Carlo Salinari]] e [[Antonello Trombadori]], che conosceva da tempo, pensarono che, essendo laureato in fisica, fosse adatto a fare la parte dell’artificiere. In realtà però era un neofita che iniziò documentandosi su un manuale [[Hoepli]]<ref>{{cita|Bonolis}}, intervista,p.75</ref>. Col nome di copertura di "Cesare" fu quindi nominato responsabile del gruppo artificieri del [[Gruppi di Azione Patriottica|GAP]] centrale. Nel suo gruppo di artificieri ci furono la moglie Laura Garroni (1922-1996), con il nome di copertura "Caterina", e lo studente di chimica Tullio Pietrocola (1922-1976) che si possono vedere accanto a lui nella foto dei gappisti romani<ref>{{cita|Bonolis}}, intervista,p.79</ref>. Del gruppo di artificieri all'inizio fecero parte anche l'architettolo studente in architettura [[Giorgio Labò]] e il chimico [[Gianfranco Mattei]] che dopo qualche mese, il 1°febbraio 1943, furono arrestati su delazione, torturati, senza nulla rivelare, e uccisi dai [[nazifascisti]]<ref>{{cita|Bonolis}}, intervista,p.75</ref>.
Cortini, con il suo gruppo, prepararò e mise a punto anche l'ordigno utilizzato per l'[[Attentato di via Rasella|azione gappista di via Rasella]] contro un reparto di soldati tedeschi<ref name=portelli/>.