Monte Soratte: differenze tra le versioni

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|nomemontagna=Monte Soratte
|immagine=Monte Soratte visto da Civita Castellana.JPG
|image_text=Monte Soratte visto da [[Civita Castellana]]
|sigla_paese=ITA
|div_amm_1 ={{IT-LAZ}}
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{{Citazione|Vedi, che il gelido Soratte è candido
di neve rigida......|[[Orazio]], ''[[Odi (Orazio)|Odi]]'' I, 9, 1. trad. di [[Giacomo Leopardi]] (1809)|[[Vides ut alta stet nive candidum Soracte]]...|lingua=la}}
 
== Storia ==
I più antichi ritrovamenti di reperti e ceramiche risalenti all'[[Età del bronzo]], lasciano pensare che il Soratte fosse abitato fin da tempi preistorici.
 
Sicuramente in epoca preromana, a causa della sua natura isolata che lo rendeva visibile e riconoscibile da lontano, fu utilizzato come luogo di culto da parte delle popolazioni dei [[Sabini]], [[Capenati]], [[Falisci]] ed [[Etruschi]].
 
Tale vocazione si tramandò nel tempo prima ai romani, con il culto di [[Soranus]] Apollo <ref name=hirpisorani>[http://www.academia.edu/2177407/The_Hirpi_Sorani_and_the_Wolf_Cults_of_Central_Italy "Mika Rissanen: The Hirpi Sorani and the Wolf Cults of Central Italy"]</ref> e poi agli inizi del Cristianesimo, quando molti eremiti vi si rifugiarono in cerca di silenzio e meditazione.
 
A testimonianza di ciò si trovano sul Soratte i resti di sei insediamenti a carattere religioso, alcuni dei quali tuttora utilizzati durante le feste religiose di Santa Lucia, di Santa Romana e della Madonna di maggio, in occasione della quale si svolge la tradizionale fiaccolata sul monte.
 
Sulla cima del Soratte si trova l'eremo di San Silvestro, costruito nel VI secolo sui resti di un tempio di Apollo. Secondo una leggenda la chiesa fu fondata da [[papa Silvestro I]] che si era rifugiato sul Soratte per sfuggire alla persecuzione di [[Costantino I]]. Vi sono conservati affreschi trecenteschi e quattrocenteschi che sono stati oggetto di studi e di interventi conservativi.
 
La chiesa di Santa Maria delle Grazie e l'annesso monastero, furono costruiti nel 1835 su una precedente costruzione del 500. I locali sono ampiamente restaurati e offrono la possibilità di avere vitto e alloggio. La chiesa ospita un affresco della Beata Vergine oggetto di grande venerazione nel XVI secolo.
 
Sono infine presenti altri quattro eremi: Sant'Antonio, Santa Lucia, San Sebastiano e Santa Romana, che pur versando in condizioni di abbandono, presentano notevoli caratteri tipici dell'architettura eremitica rupestre.
 
Nel versante sud nel [[1937]], sotto la Direzione del Genio Militare di Roma, venne avviata la costruzione di una serie di [[Gallerie del monte Soratte|gallerie]] che, secondo il progetto iniziale, dovevano servire come rifugio del comando supremo dell'esercito in caso di guerra, data la vicinanza del Soratte con la capitale.<ref name=bunkersoratte/>
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]], in particolare nel settembre del 1943 il comando supremo delle forze di occupazione tedesche si stabilì sul Soratte. Nel mese di giugno del 1944, dopo un terribile bombardamento effettuato il 12 maggio da 236 B-17 del 5th US Air Force, il feldmaresciallo [[Albert Kesselring]] insieme alle truppe di occupazione abbandonò l'area dopo aver minato parte delle gallerie. Sembra che prima di abbandonare l'area il feldmaresciallo abbia dato l'ordine di interrare nelle gallerie 68 casse contenenti oro e beni saccheggiati alla Banca d'Italia e alla comunità ebraica di Roma, che di fatto non è stato mai trovato.<ref name=bunkersoratte>[http://www.bunkersoratte.it "Bunker Soratte"]</ref>
 
Durante gli anni della [[Guerra Fredda]] parte delle stesse gallerie sono state riconvertite per ospitare il bunker anti-atomico del Governo Italiano; i lavori solo parzialmente terminati risalgono al quinquennio 1967-1972.<ref name=bunkersoratte/>
 
Il sistema ipogeo consta di 4&nbsp;km di gallerie, oggi parzialmente visitabili grazie all'operato di una associazione di volontari.<ref name=bunkersoratte/>
 
L'area da alcuni anni è stata riacquisita dal Comune di Sant'Oreste ed è oggetto di lavori di recupero delle ex caserme e di allestimento di un museo storico diffuso denominato "Percorso della memoria".
 
== Descrizione ==
[[Image:Sorattesi.JPG|thumb|Panorama del monte Soratte da [[Castel Cellesi]] (VT). Si intravede il palazzo-castello Costaguti di [[Roccalvecce]] (VT)]]
[[File:Soratte 2.jpg|thumb|Panorama del monte Soratte visto da [[Morlupo]] (RM)]]
[[File:Tramonto sul Monte Soratte da Poggio Mirteto.jpg |thumb|Panorama sul Soratte al tramonto visto da [[Poggio Mirteto]], Sabina (RI)]]
[[File:Monte-soratte-al-mattino.jpg|thumb|Monte Soratte al mattino da [[Otricoli]]]]
Il monte Soratte, e la [[Aree naturali protette del Lazio|Riserva naturale del Monte Soratte]], si trovano nel comune di [[Sant'Oreste (Italia)|Sant'Oreste]] a circa 45&nbsp;km a nord di Roma. Esso si erge solitario nella [[valle del Tevere]] di cui costituisce il rilievo più alto.
 
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Il rilievo, data la sua natura prevalentemente [[calcare]]a, è soggetto a forte erosione [[carsismo|carsica]], specie lungo la cresta. L'attività carsica sotterranea è suggerita dall'assenza di corsi d'acqua su quasi tutto il rilievo e confermata dalla presenza di numerosi antri e pozzi.
 
== FloraAmbiente ==
=== Flora ===
Il monte Soratte è caratterizzato da una vegetazione molto varia e differenziata in funzione dell'esposizione.
Prevalgono le formazioni a bosco e boscaglia.
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Una particolare varietà di asfodelo, l'asfodelo giallo ([[Asphodeline lutea]]), poco diffusa altrove, è presente in modo abbastanza regolare soprattutto sul versante occidentale.
 
=== Fauna ===
Numerose sono le specie animali presenti nei boschi del Soratte.
 
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** [[cincia]] bigia (Palus palustris),
** [[scricciolo]] (Troglodytes troglodytes).
 
== Storia ==
I più antichi ritrovamenti di reperti e ceramiche risalenti all'[[Età del bronzo]], lasciano pensare che il Soratte fosse abitato fin da tempi preistorici.
 
Sicuramente in epoca preromana, a causa della sua natura isolata che lo rendeva visibile e riconoscibile da lontano, fu utilizzato come luogo di culto da parte delle popolazioni dei [[Sabini]], [[Capenati]], [[Falisci]] ed [[Etruschi]].
 
Tale vocazione si tramandò nel tempo prima ai romani, con il culto di [[Soranus]] Apollo <ref name=hirpisorani>[http://www.academia.edu/2177407/The_Hirpi_Sorani_and_the_Wolf_Cults_of_Central_Italy "Mika Rissanen: The Hirpi Sorani and the Wolf Cults of Central Italy"]</ref> e poi agli inizi del Cristianesimo, quando molti eremiti vi si rifugiarono in cerca di silenzio e meditazione.
 
A testimonianza di ciò si trovano sul Soratte i resti di sei insediamenti a carattere religioso, alcuni dei quali tuttora utilizzati durante le feste religiose di Santa Lucia, di Santa Romana e della Madonna di maggio, in occasione della quale si svolge la tradizionale fiaccolata sul monte.
 
Sulla cima del Soratte si trova l'eremo di San Silvestro, costruito nel VI secolo sui resti di un tempio di Apollo. Secondo una leggenda la chiesa fu fondata da [[papa Silvestro I]] che si era rifugiato sul Soratte per sfuggire alla persecuzione di [[Costantino I]]. Vi sono conservati affreschi trecenteschi e quattrocenteschi che sono stati oggetto di studi e di interventi conservativi.
 
La chiesa di Santa Maria delle Grazie e l'annesso monastero, furono costruiti nel 1835 su una precedente costruzione del 500. I locali sono ampiamente restaurati e offrono la possibilità di avere vitto e alloggio. La chiesa ospita un affresco della Beata Vergine oggetto di grande venerazione nel XVI secolo.
 
Sono infine presenti altri quattro eremi: Sant'Antonio, Santa Lucia, San Sebastiano e Santa Romana, che pur versando in condizioni di abbandono, presentano notevoli caratteri tipici dell'architettura eremitica rupestre.
 
Nel versante sud nel [[1937]], sotto la Direzione del Genio Militare di Roma, venne avviata la costruzione di una serie di [[Gallerie del monte Soratte|gallerie]] che, secondo il progetto iniziale, dovevano servire come rifugio del comando supremo dell'esercito in caso di guerra, data la vicinanza del Soratte con la capitale.<ref name=bunkersoratte/>
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]], in particolare nel settembre del 1943 il comando supremo delle forze di occupazione tedesche si stabilì sul Soratte. Nel mese di giugno del 1944, dopo un terribile bombardamento effettuato il 12 maggio da 236 B-17 del 5th US Air Force, il feldmaresciallo [[Albert Kesselring]] insieme alle truppe di occupazione abbandonò l'area dopo aver minato parte delle gallerie. Sembra che prima di abbandonare l'area il feldmaresciallo abbia dato l'ordine di interrare nelle gallerie 68 casse contenenti oro e beni saccheggiati alla Banca d'Italia e alla comunità ebraica di Roma, che di fatto non è stato mai trovato.<ref name=bunkersoratte>[http://www.bunkersoratte.it "Bunker Soratte"]</ref>
 
Durante gli anni della [[Guerra Fredda]] parte delle stesse gallerie sono state riconvertite per ospitare il bunker anti-atomico del Governo Italiano; i lavori solo parzialmente terminati risalgono al quinquennio 1967-1972.<ref name=bunkersoratte/>
 
Il sistema ipogeo consta di 4&nbsp;km di gallerie, oggi parzialmente visitabili grazie all'operato di una associazione di volontari.<ref name=bunkersoratte/>
 
L'area da alcuni anni è stata riacquisita dal Comune di Sant'Oreste ed è oggetto di lavori di recupero delle ex caserme e di allestimento di un museo storico diffuso denominato "Percorso della memoria".
 
== Visibilità ==
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==Galleria d'immagini==
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Image:Sorattesi.JPG|Panorama del monte Soratte da [[Castel Cellesi]] (VT). Si intravede il palazzo-castello Costaguti di [[Roccalvecce]] (VT)
File:Soratte 2.jpg|Panorama del monte Soratte visto da [[Morlupo]] (RM)
File:Tramonto sul Monte Soratte da Poggio Mirteto.jpg |Panorama sul Soratte al tramonto visto da [[Poggio Mirteto]], Sabina (RI)
File:Monte-soratte-al-mattino.jpg|Monte Soratte al mattino da [[Otricoli]]
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