Ecologia sociale: differenze tra le versioni

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L''''Ecologiaecologia sociale''' è una [[filosofia]] radicale che correla le tematiche ecologiste con quelle politiche e sociali.
 
Essa è definita dai suoi maggiori esponenti come {{cn|"una critica radicale e coerente delle attuali tendenze sociali, politiche e anti-ecologiche"}} e anche come {{cn|"un approccio alla società ricostruttivo, ecologico, comunitario ed etico"}}. L'ecologia sociale è una visione radicale dell'[[ecologia]] e dei sistemi socio-politici in genere.
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Gli ecologisti sociali credono che l'attuale [[crisi ecologica]] sia un prodotto del [[capitalismo]]. Non solo: l'attuale sfruttamento naturale deriverebbe, in particolar modo, da una costruzione psicologica profonda della società, fondata sul binomio comando-obbedienza (ossia una struttura gerarchica che implica lo sfruttamento per poter esistere - struttura rifiutata con forza in nome di una concezione orizzontale di collaborazione e interdipendenza), e che trova solo oggi il suo culmine più evidente. Tale costruzione di dominio infatti, laddove applicata alla società, risulta assai agevole da trasporre a ogni altra possibilità di oppressione gerarchica, ivi compresa quella nei confronti del mondo non-umano.
 
In contrapposizione agli esponenti dell'ecologia profonda, gli ecologisti sociali credono che non sia la quantità di persone sulla terraTerra ma il modo in cui le persone si relazionano fra di loro che ha generato le crisi economiche, sociali ed ecologiche che attualmente caratterizzano il mondo. [[Sovrapproduzione]], [[produttivismo]] e [[consumismo]] sono quindi i sintomi ultimi e non le cause di problemi più profondi che riguardano le relazioni sociali ed etiche all'interno delle società.
 
Tale corrente filosofico-politica trova il suo miglior interlocutore nella tradizione di pensiero anarchica, che storicamente ha sempre posto in primo piano la questione dell'illegittimità di ogni gerarchia, che comporta necessariamente l'oppressione di chi si trova alla base della scala; gli esponenti del pensiero libertario classico ([[Pëtr Alekseevič Kropotkin]], [[Élisée Reclus]], [[William Godwin]] soprattutto) hanno da sempre auspicato la fine delle strutture così funzionanti, e con esse l'oppressione dell'umano sull'umano, dell'uomo sulla donna, dell'umano sulla natura. L'ecologia sociale si propone di rinnovare l'anarchismo su basi nuove e fondate su una più chiara concezione olistica.
 
Un’ altraUn’altra prospettiva che può rimandare all’ecologia sociale è la strada proposta dalla [[metafisica]] organico-dinamica  ([[Tommaso Demaria]]) che rileva la stessa relazione tanto tra crisi ecologica e [[capitalismo]] come per il binomio comando-obbedienza. Diversamente dal percorso anarchico, attraverso lo strumento scientifico metafisico-dinamico, propone di utilizzare i fattori necessari al dinamismo della vita come ovvio fondamento della società, dell’economia e dell'ecosistema considerato dal punto di vista [[Sinecologia|sinecologico]]. Questa strada sostituisce il Modellomodello di sviluppo senza abbattere autorità e gerarchia ma sostituendola in toto e urgentemente  ([[Papa Francesco|Francesco]], [[Laudato si'|Laudato si’]] ,194).
 
La comunità auspicata dall'ecologia sociale, che trova il suo punto di riferimento nella "municipalità libertaria" teorizzata da [[Murray Bookchin]], nella sostanza non è affatto diversa da quella propugnata dalle tesi bioregionaliste.
 
L'ecologia non può che essere ecologia sociale, attenta cioè per prima cosa a «depurare» le relazioni sociali da ogni forma di coercizione e gerarchia e a valorizzare invece la varietà, la simbiosi, la libertà. In definitiva quindi per il modello anarchico non si può quindi essere ecologisti senza essere allo stesso tempo contro l'autorità e la gerarchia, ossia, come dice Murray Bookchin "l'ecologia, o è sociale o non è". Quest'ultima tesi è il fondamento anche del modello demariano che mobilita dal di dentro persone ede istituzioni attorno alla trasmissione della vita, in un Modellomodello di sviluppo organico-dinamico.
 
==Voci correlate==