Chiesa di Santa Maria Immacolata a via Veneto: differenze tra le versioni

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Importanti pitture ne adornano le cappelle, come l<nowiki>'</nowiki>''[[Arcangelo Michele]] che caccia [[Lucifero]]'' di [[Guido Reni]], la ''Natività'' di [[Giovanni Lanfranco]], il ''[[San Francesco d'Assisi|San Francesco]] riceve le stimmate'', del [[Domenichino]], la ''Trasfigurazione'' di [[Mario Balassi]].
a sinistra dell'altare principale si trova la tomba marmorea del Principe polacco Alessandro Sobieski, morto nel 1714, figlio di [[Giovanni Sobieski]], il vincitore dei Turchi a Vienna, opera di [[Camillo Rusconi]]. La presenza della tomba fu il solo motivo che salvò il complesso dalla demolizione, poiché si pensava di abbatterlo per ristrutturare l'intera area. La volta venne affrescata nel [[1796]] dal pittore [[Neoclassicismo|neoclassico]] [[Liborio Coccetti]], con il tema dell'[[assunzione della Vergine Maria]]. Nella sagrestia, ora museo, son conservate diverse opere d'arte e oggetti sacri collegati ai cappuccini, tra cui spicca un quadro di ''San Francesco in preghiera'', recentemente attribuito a [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]]. La volta venne affrescata nel [[1796]] dal pittore [[Neoclassicismo|neoclassico]] [[Liborio Coccetti]], con il tema dell'[[assunzione della Vergine Maria]].
 
Originalmente la chiesa si trovava in una zona di campagna di fronte ad una piazza, e comprendeva anche un campanile ed un grande convento; questi vennero abbattuti dopo l'[[unità d'Italia]], il primo a fine [[XIX secolo|Ottocento]], per la costruzione di [[via Veneto]] (arteria principale della lottizzazione di [[Villa Ludovisi]]), ed il secondo per creare lo spazio necessario a edificare il nuovo [[Ministero delle Corporazioni]] negli [[anni 1920|anni venti]] (il convento fu comunque prontamente ricostruito, attiguo alla chiesa, nel [[1925]]).