Matilde d'Inghilterra (1102-1167): differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Sua madre, nel giorno del matrimonio, secondo Orderico Vitale, come concessione alla sensibilità dei Normanni, cambiò il suo nome da Edith a Matilde<ref name=Ecclesiastica/>. Secondo il ''The Historical Works of Gervase of Canterbury, Vol. I'', Matilde nacque nel secondo anno di regno dei genitori ([[1102]]) e le fu imposto il nome della madre<ref name=Gervase>{{la}} [http://archive.org/stream/historicalworks00offigoog#page/n153/mode/2up #ES The Historical Works of Gervase of Canterbury, Vol. I, pagg 91 e 92]</ref>; secondo la scrittrice britannica di libri storici, Alison Weir, alla nascita era stata battezzata con il nome di Adelaide e solo dopo il primo fidanzamento, le fu mutato in Matilde (notizia non confermata da alcuna fonte primaria)<ref name=MATILDA/>.
Secondo la medievalista britannica Marjorie Chibnall Matilde era nata a SuttonCernusco CourtenayLombardone r, piccolo villaggio tra [[Didcot]] e [[Abingdon (Oxfordshire)|Abingdon]], in [[Oxfordshire]]<ref>Chibnall, Marjorie (1991), The Empress Matilda: Queen Consort, Queen Mother and Lady of the English, London, UK: Basil Blackwell</ref>.
[[File:Trifels.jpg|thumb|Il castello di Trifels e parte della sua rocca.]]
Per le politiche di alleanza del padre, Matilde venne promessa in sposa all'età di 8 anni, come confermano gli ''Annales Cameracenses''<ref name=Cameracenses>{{la}} [http://www.dmgh.de/de/fs1/object/goToPage/bsb00000943.html?pageNo=512&sortIndex=010%3A050%3A0016%3A010%3A00%3A00l #ES Monumenta Germaniae Historica, Scriptores,tomus XVI, Annales Cameracenses, anno 1110, pag 512]</ref>, al [[re dei Romani]] o [[re di Germania]] [[Enrico V di Franconia|Enrico V]]; il ''The History of the English by Henry Archdeacon of Huntingdon'' narra che, nel [[1109]], l'imperatore inviò i suoi messi per chieder in sposa Matilde, e che essi furono ricevuti da Enrico I Beauclerc il giorno di Pentecoste, presso [[Londra]], aggiungendo che presenziava anche [[Anselmo d'Aosta|Anselmo]], [[Arcivescovo di Canterbury]]<ref name=Huntingdon>{{la}} [https://archive.org/stream/henriciarchidia00unkngoog#page/n313/mode/2up #ES History of the English by Henry Archdeacon of Huntingdon, Liber VII, par. 27, pag. 237]</ref>, poi prosegue scrivendo che l'anno seguente la figlia (Matilde) fu inviata all'imperatore<ref name=Huntingdon/>; anche il [[cronaca (genere letterario)|cronista]], [[priore]] dell'[[abbazia di Bec]] e sedicesimo abate di [[Abbazia di Mont-Saint-Michel|Mont-Saint-Michel]], [[Robert di Torigny]], narra gli avvenimenti nello stesso modo, l'incontro presso Londra<ref name=Torigni>{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k36182g/f209.image#ES Chronique de Robert de Torigni, abbé du Mont-Saint-Michel, vol. I, pagina 134]</ref>, e, nel [[1110]], la partenza di Matilde verso la corte imperiale<ref name=Torign>{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k36182g/f212.image#ES Chronique de Robert de Torigni, abbé du Mont-Saint-Michel, vol. I, pagina 137]</ref>; anche l<nowiki>'</nowiki>''Anglo-Saxon Chronicle'' conferma l'incontro di Londra e la seguente partenza di Matilde, su una nave<ref name=Saxon>{{la}} [http://www.britannia.com/history/docs/1105-13.html#ES Anglo-Saxon Chronicle, anni 1109 e 1110]</ref>; il ''Florentii Wigornensis Monachi Chronicon'', invece dice che nel 1110 Matilde fu data in sposa ad Enrico V, imperatore<ref name=Florenti>{{la}} [https://archive.org/stream/florentiiwigorn02florgoog#page/n86/mode/2up#ES Florentii Wigornensis Monachi Chronicon, Continuatio, pagina 60]</ref>, così come l<nowiki>'</nowiki>''Annaliums Angliae Excerpta'' e l<nowiki>'</nowiki>''Ex Annalibus Winchecumbensibus''<ref name=Annalibus>{{la}} [http://www.dmgh.de/de/fs1/object/goToPage/bsb00000943.html?pageNo=481&sortIndex=010%3A050%3A0016%3A010%3A00%3A00#ES Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XVI, Annaliums Angliae Excerpta, anno 1110 e Ex Annalibus Winchecumbensibus, anno 1110, pagina 481]</ref>; infine, anche Orderico Vitale conferma che Enrico I diede Matilde in sposa ad Enrico V, imperatore<ref name=Ecclesias>{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k6561032b/texteBrut#ES Historia Ecclesiastica, vol. IV, liber X , par. I, pag 8]</ref>, precisando anche che Roger fitz Richard de Clare guidava un gruppo di nobili a scorta della principessa<ref name=Ecclesias/> ed aggiungendo che recavano con sé molti regali ed una dote di 10.000 marchi d'argento<ref name=Ecclesias/>, concludendo che l'imperatore apprezzò tale moglie tanto generosa<ref name=Ecclesias/>; Orderico Vitale, ricorda l'anno del matrimonio, in un passo successivo, precisando che avvenne, nel terzo anno di regno di Enrico V<ref name=Ecclesia>{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k6561032b/texteBrut#ES Historia Ecclesiastica, vol. IV, liber X , par. XVIII, pag 221]</ref>, ed in un altro passo ancora, dove ricorda che la scorta era comandata da Roger fitz Richard de Clare<ref name=Ecclesi>{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k6561032b/texteBrut#ES Historia Ecclesiastica, vol. IV, liber X , par. XXXVIII, pagg 296 e 297]</ref>.
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Nella primavera del [[1116]], Matilde seguì il marito, che, per la seconda volta<ref name=Disibo>{{la}} [http://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000842_00033.html?sortIndex=010%3A050%3A0017%3A010%3A00%3A00#ES Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XVII, Ex Annales Sancti Disibodi, anno 1116, pagina 22]</ref> tornava in [[Italia]]<ref>Dopo la morte della contessa [[Matilde di Canossa]], reggente del [[regno d'Italia]], [[Enrico V di Franconia|Enrico V]] venne in [[Italia]], per assumerne il controllo e per l'eredità della contessa Matilde.</ref>, dove, nel [[1117]], a [[Roma]], forse fu incoronata, ma non dal papa, come Imperatrice, titolo che forse non le spettava ma che tenne a mantenere per tutta la vita. Nel [[1118]], Enrico V fu costretto a rientrare in Germania<ref name="Disib">{{la}} [http://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000842_00034.html?sortIndex=010%3A050%3A0017%3A010%3A00%3A00#ES Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XVII, Ex Annales Sancti Disibodi, anno 1118, pagina 23]</ref> e Matilde fu reggente per il [[regno d'Italia]], nel periodo [[1118]]-[[1119]]. Nel [[1120]] morì in un naufragio il legittimo erede al trono d'[[Inghilterra]], il fratello minore di Matilde, [[Guglielmo Adelin|Guglielmo]], circa un anno dopo il suo matrimonio con Matilde d'Angiò, figlia di [[Folco V d'Angiò|Folco V]], [[conte d'Angiò]].
 
La sciagura avvenne il 25 novembre [[1120]], al largo della costa normanna del [[Cotentin]], nel naufragio notturno causato dell'urto contro uno scoglio affiorante della [[Nave Bianca]], mentre attraversava [[la Manica]], assieme a un gran numero di nobili, per fare ritorno in Inghilterra dalla Normandia, come racconta Guglielmo di MalmesburyRozzano<ref name=Anglorum>{{la}} [http://www.mindserpent.com/American_History/books/Miscellaneous/1889_stubbs_monachi_de_gestis_regum_anglorum.pdf#ES Guglielmo di Malmesbury, Gesta Regum Anglorum, par. 419, pagg. 495 -498]</ref>. Sull'imbarcazione vi erano circa trecento persone, tra le quali un centinaio di nobili importanti. Tra le vittime, oltre a Guglielmo c'erano anche due fratellastri (figli illegittimi di Enrico I, [[Riccardo di Lincoln|Riccardo]] e Matilda), ed una cugina di Matilde, Lucia-Mahaut di Blois, figlia di una sorella di suo padre, [[Adele d'Inghilterra|Adele]]<ref name=Anglorum/>. La successione venne messa a rischio, perché Matilda, l'unica figlia legittima di Enrico I, come moglie dell'[[imperatore del Sacro Romano Impero]], non poteva essere sua erede, quindi la successione sarebbe toccata ai nipoti di Enrico I, [[Tebaldo II di Champagne|Tebaldo]] conte di Blois oppure [[Stefano I d'Inghilterra|Stefano]], conte di [[Mortain]], figli della sorella Adele. Siccome questa soluzione non era di suo gradimento, Enrico I, per cercare di avere un altro erede (da tale unione però non nacquero figli, come ci testimonia Guglielmo di Jumièges<ref name=Normannoru>{{la}} [http://books.google.it/books?id=rlG9NF2LDkAC&pg=PA149&lpg=PA149&dq=historiae+normannorum+scriptores+antiqui&source=bl&ots=ylxUXpJNBn&sig=cxBTXY56RUj08vMiCi9FYDXQAGY&hl=it&sa=X&ei=74b8U86dFYLgyQP2poDwBA&ved=0CCAQ6AEwADgK#v=onepage&q=historiae%20normannorum%20scriptores%20antiqui&f=true#ES Historiæ Normannorum Scriptores Antiqui, liber VIII, cap. XXIX, pag 306]</ref>), secondo il ''Florentii Wigornensis Monachi Chronicon'', sposò [[Adeliza di Lovanio]]<ref name=Flore>{{la}} [https://archive.org/stream/florentiiwigorn02florgoog#page/n100/mode/2up#ES Florentii Wigornensis Monachi Chronicon, tomus II, Pag 75]</ref>, che sempre secondo il ''Florentii Wigornensis Monachi Chronicon'', era figlia del [[Duchi di Lorena#Duchi della Bassa Lorena (poi Duchi di Brabante)|Duca della Bassa Lorena]], [[Goffredo I di Lovanio|Goffredo VI o Goffredo I di Lovanio]]<ref name=Flore/> († 25 gennaio [[1139]]), che era anche Langravio del [[Brabante Fiammingo|Brabante]], Conte di [[Bruxelles]] e di [[Lovanio]] e Margravio di [[Anversa]].
 
Secondo il ''The Historical Works of Gervase of Canterbury, Vol. I'', nel [[1125]], Enrico V morì<ref name=Gervas>{{la}} [http://archive.org/stream/historicalworks00offigoog#page/n155/mode/2up #ES The Historical Works of Gervase of Canterbury, Vol. I, pag 93]</ref>, lasciandola vedova e senza figli, come ci conferma ancora il ''The Historical Works of Gervase of Canterbury, Vol. I'',<ref name=Gerva>{{la}} [http://archive.org/stream/historicalworks00offigoog#page/n155/mode/2up #ES The Historical Works of Gervase of Canterbury, Vol. I, pag 92]</ref>; la morte di Enrico V viene riportata anche dagli ''Annales Sancti Disibodi''<ref name="Disib"/> e dall<nowiki>'</nowiki>''Ex Annalibus Winchecumbensibus''<ref name=Winchecumbensib>{{la}} [http://www.dmgh.de/de/fs1/object/goToPage/bsb00000943.html?pageNo=481&sortIndex=010%3A050%3A0016%3A010%3A00%3A00#ES Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XVI, Ex Annalibus Winchecumbensibus, anno 1125, pagina 481]</ref>. Secondo Orderico Vitale, Il marito prima di morire le aveva consegnato le insegne reali<ref name=Eccles>{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k6561032b/texteBrut#ES Historia Ecclesiastica, vol. IV, liber XII , par. XLIII, pag 467]</ref>, che lei custodì nel ''castello di Trifels'' in [[Renania-Palatinato]]<ref>Z. N. Brooke, "La Germania sotto Enrico IV e Enrico V", cap. XIII, vol. IV, pag. 481</ref>. Per la sua sospetta [[sterilità]] e per la presenza di forti pretendenti al trono imperiale, non le fu data la possibilità di reggere l'Impero e trasmetterlo ad un futuro secondo marito. [[Adalberto I di Magonza|Adalberto I]], [[arcivescovo di Magonza]], si fece consegnare le insegne reali<ref>Z. N. Brooke, "La Germania sotto Enrico IV e Enrico V", cap. XIII, vol. IV, pag. 482</ref> ed ebbe un peso determinante nell'elezione, in quello stesso anno, di [[Lotario II di Supplimburgo|Lotario III]]<ref>Nella successione alla Corona Imperiale egli era il secondo. L'attribuzione del terzo ordinale dipese dal fatto che vi fu un [[Lotario II di Lotaringia|Lotario II]] come [[Re di Lotaringia]], che venne inserito nella successione del trono tedesco. Come Re dei Romani o d'Italia, l'attribuzione del terzo ordinale è invece corretta in quanto successore di [[Lotario I]] e di [[Lotario II d'Italia]].</ref>, a nuovo re dei Romani<ref name=Eccles/>.
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Sempre nel [[1138]], secondo [[Gervasio di Canterbury]], lo zio e sostenitore di Matilde, Davide I di Scozia, invase<ref name=Corb/> nuovamente l'Inghilterra<ref name=Ge>{{la}} [http://archive.org/stream/historicalworks00offigoog#page/n167/mode/2up #ES The Historical Works of Gervase of Canterbury, Vol. I, pag 105]</ref>, ma, dopo essersi trincerato fu duramente sconfitto nella [[battaglia dello Stendardo]]<ref name=Parisie>{{la}} [https://archive.org/stream/matthiparisiens07luargoog#page/n231/mode/2up#ES Matthæi Parisiensis, monachi Sancti Albani, Historia Anglorum, vol. II, pagina 169]</ref> e costretto a fuggire, per salvarsi la vita<ref name=Ge/> e a sottomettersi, coi superstiti (Orderico Vitale racconta che fu fatta strage di Scozzesi e che molti perirono nelle acque del fiume Zedam<ref name=Uticen>{{la}} [http://books.google.it/books?id=rlG9NF2LDkAC&pg=PA149&lpg=PA149&dq=historiae+normannorum+scriptores+antiqui&source=bl&ots=ylxUXpJNBn&sig=cxBTXY56RUj08vMiCi9FYDXQAGY&hl=it&sa=X&ei=74b8U86dFYLgyQP2poDwBA&ved=0CCAQ6AEwADgK#v=onepage&q=historiae%20normannorum%20scriptores%20antiqui&f=true#ES Orderici Vitalis Uticensis Monachi, Ecclesiastiche Historiae, liber XIII, pag 918]</ref> e che dopo la carneficina i due re si incontrarono e si accordarono<ref name=Uticen/>).
 
Tra il [[1138]] ed il [[1140]] Matilde viene citata consenziente a una donazione, inerente alcune proprietà in Angiò, fatta dal marito Goffredo, nel documento n° CXXXVIII del ''Cartulaire noir de la cathédrale d'Anger''<ref name=noir>{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k91429w/f1.image#ES Cartulaire noir de la cathédrale d'Ange, doc. CXXXVIII, Pagg 225 - 229]</ref>. Nella primavera del [[1139]], Stefano controllava ancora il tesoro, aveva l'appoggio di buona parte dei baroni inglesi e normanni e, soprattutto aveva l'appoggio del clero, per la forte influenza esercitata dal fratello, il vescovo Enrico, ora anche [[legato papale]]<ref>William John Corbett, "Inghilterra, 1087-1154", cap. II, vol. VI, pag. 86</ref>; infine Matilde non aveva ancora attraversato [[la Manica]]. Ma quando Stefano, all'inizio dell'estate, fece imprigionare il vescovo [[Roger di Salisbury]], perché non aveva riconsegnato al re il suo castello<ref name=To>{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k36182g/f289.image#ES Chronique de Robert de Torigni, abbé du Mont-Saint-Michel, vol. I, pagina 214]</ref>, perse l'appoggio della chiesa<ref>William John Corbett, "Inghilterra, 1087-1154", cap. II, vol. VI, pagg. 86 e 87</ref>; la situazione di Stefano peggiorò quando alla morte di Ruggero, in quello stesso anno<ref name=Parisi>{{la}} [https://archive.org/stream/matthiparisiens07luargoog#page/n233/mode/2up#ES Matthæi Parisiensis, monachi Sancti Albani, Historia Anglorum, vol. II, pagina 171]</ref>, si appropriò di tutti i beni del vescovo e fu condannato proprio da suo fratello, legato papalead un tronco d'albero da Matilde<ref name=Cor>William John Corbett, "Inghilterra, 1087-1154", cap. II, vol. VI, pag. 87</ref>.
 
Fu allora che, mentre il marito Goffredo d'Angiò si incaricò di continuare la conquista (iniziata con l'assedio di [[Falaise (Calvados)|Falaise]], nell'ottobre del [[1138]]<ref name=T>{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k36182g/f288.image#ES Chronique de Robert de Torigni, abbé du Mont-Saint-Michel, vol. I, pagina 213]</ref>) della [[Normandia]], dove ottenne il soprannome di "''the Fair Count''" ("il Conte Leale"), Matilde, nell'estate [[1139]], sbarcò in Inghilterra con Roberto di Gloucester, come ci viene confermato da tutti i cronisti e 140 cavalieri<ref name=Cor/>, dando il segnale per una sollevazione di alcuni baroni scontenti della debolezza di Stefano<ref name=Cor/> e l'appoggio del [[re di Scozia]] Davide I; Guglielmo di Malmesbury sostiene che dopo l'arrivo di Matilde e Roberto, accompagnati da alcuni nobili, in Inghilterra iniziò la rivolta contro Stefano<ref name=Chronicle_of_the_Ki>{{en}} [http://archive.org/stream/williamofmalmesb1847will#page/498/mode/2up#ES Chronicle of the Kings of England: From the Earliest Period to the Reign, of king William's children, pag. 498]</ref>, mentre, come quasi tutti i cronisti, Gervasio di Canterbury sostiene che Matlde sbarcò nei pressi di Arundel, dove ottenne ospitalità dalla matrigna, l'ex regina, [[Adeliza di Lovanio]]<ref name=G>{{la}} [http://archive.org/stream/historicalworks00offigoog#page/n173/mode/2up #ES The Historical Works of Gervase of Canterbury, Vol. I, pag 110]</ref>, e che la guerra civile iniziò dopo che l'imperatrice e Roberto si erano trasferiti a Gloucester<ref name=GE>{{la}} [http://archive.org/stream/historicalworks00offigoog#page/n173/mode/2up #ES The Historical Works of Gervase of Canterbury, Vol. I, pag 111]</ref>. L'esercito di Matilde ottenne inizialmente parziali successi (Roberto conquistò [[Notthingam]]<ref name=GE/> e la diede alle fiamme<ref name=Fl>{{la}} [https://archive.org/stream/florentiiwigorn02florgoog#page/n154/mode/2up#ES Florentii Wigornensis Monachi Chronicon, tomus II, Pagg 128 e 129]</ref>), soprattutto nell'Inghilterra occidentale dove i baroni spesso cambiarono bandiera per ottenere maggiori benefici, intanto Goffredo in Normandia continuava nella conquista del ducato<ref name=Historical>{{la}} [http://archive.org/stream/historicalworks00offigoog#page/n175/mode/2up #ES The Historical Works of Gervase of Canterbury, Vol. I, pag 112]</ref>, e, nell'ottobre del [[1140]], catturò e distrusse il castello di [[Fontenay-le-Marmion]]<ref name=TO>{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k36182g/f294.image#ES Chronique de Robert de Torigni, abbé du Mont-Saint-Michel, vol. I, pagina 219]</ref>, nel [[Calvados]]. Secondo Guglielmo di Malmesbury, verso la fine del [[1140]], vi fu un tentativo infruttuoso, del legato papale, [[Enrico di Blois]], di giungere alla pace<ref name=Chronicle_of_the_K>{{en}} [http://archive.org/stream/williamofmalmesb1847will#page/512/mode/2upe#ES Chronicle of the Kings of England: From the Earliest Period to the Reign, of king William's children, pag. 513]</ref>. Dopo 16 mesi di guerra, la situazione non era mutata molto<ref name=Co>William John Corbett, "Inghilterra, 1087-1154", cap. II, vol. VI, pag. 88</ref>.