Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia: differenze tra le versioni

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La [[Slovenia]] e la [[Croazia]] si sono riconosciute reciprocamente il 26 giugno 1991. Nonostante l'invito dei capi di Stato della [[Comunità Economica Europea|CEE]] a non procedere ad un riconoscimento separato, la [[Lituania]] (30 luglio 1991), l'[[Ucraina]] (11 dicembre 1991)<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://ns1.vjesnik.com/Html/2000/02/29/Clanak.asp?r=van&c=10 Vjesnik] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }} Boris Tarasjuk: Ukrajina ne vodi ni proistočnu ni prozapadnu politiku, 29. veljače 2000.<br />"''Kad je 11. prosinca 1991. godine, kao prva članica Ujedinjenih naroda, Ukrajina priznala Hrvatsku...''"</ref> e la [[Lettonia]] (14 dicembre 1991)<ref name="Island nije prvi">{{collegamento interrotto|1=[http://www.vjesnik.hr/html/2001/12/27/Clanak.asp?r=gle&c=5 Vjesnik] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }} Island nije prvi priznao hrvatsku neovisnost, 27. prosinca 2001.</ref> riconoscono la Croazia. L'[[Islanda]] (per voce del suo ministro degli esteri [[Jón Baldvin Hannibalsson]]), l'[[Estonia]] (31 dicembre 1991)<ref name="Island nije prvi" /> e quindi la [[Città del Vaticano]], l'[[Austria]] e la [[Germania]] procedono ad un riconoscimento unilaterale dei due nuovi stati. Nel [[1992]] arriveranno i riconoscimenti della gran parte degli altri paesi del mondo.
 
Dal punto di vista del diritto internazionale, il riconoscimento della secessione venne giustificato con il principio [[Woodrow Wilson|wilsoniano]] di autodeterminazione dei popoli. Tale diritto venne applicato solo alle ex-repubbliche di Slovenia e Croazia, e non alle provincie di tali ex-repubbliche contrarie alla secessione: non ottennero mai il riconoscimento internazionale la Repubblica serba di Krajina o la Repubblica serba di Bosnia; ciò benché le frontiere interne fossero fissate da una Costituzione ormai non più in vigore.
 
La dissoluzione della Jugoslavia sfocerà nelle [[guerre jugoslave]] che porteranno alla morte di circa 250.000 persone e alla [[pulizia etnica]] nel paese con centinaia di migliaia di persone cacciate dalle proprie terre.