Sostenibilità: differenze tra le versioni
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=== Scala e contesto ===
La sostenibilità viene studiata e gestita sulla base di numerose scale spaziali e temporali (livelli o quadri di riferimento) e in molti contesti di organizzazione ambientale, sociale ed economica.
Gli ambiti focalizzati variano dalla [[capacità portante dell'ambiente]] del pianeta alla sostenibilità di settori economici, ecosistemi, nazioni, città, quartieri, giardini di case, vite delle persone, beni e servizi, occupazioni, stili di vita, modelli di comportamento e così via. In breve, può coinvolgere l'intero ambito biologico e delle attività umane o una qualsiasi
Secondo [[Daniel Botkin]] il paesaggio è percepito come una realtà in continuo movimento e che cambia su molte scale di tempo e spazio<ref>{{cita libro|autore=Botkin, D.B. |anno=1990 !titolo=Discordant Harmonies, a New Ecology for the 21st century |città=New York |editore=Oxford University Press |ISBN=978-0-19-507469-7}}</ref>
La vastità e la complessità dell’ecosistema planetario si è rivelata problematica sul piano delle misure pratiche per il raggiungimento della sostenibilità globale. Per fare chiarezza sul quadro generale, l'esploratore e attivista per la sostenibilità [[Jason Lewis]] ha richiamato delle analogie con altri [[sistema chiuso|sistemi chiusi]] più concreti. Per esempio, paragona l’esistenza umana sulla Terra – che è isolata poiché il pianeta si trova nello spazio, e per questo le persone non possono essere evacuate per ridurne la pressione demografica e le risorse non possono essere importate per prevenire il rapido [[esaurimento delle risorse]] – alla vita in mare su una piccola barca isolata dall’acqua.<ref>Lecture by Jason Lewis to the Royal Geographical Society in London (28 April 2014). "Sustainability Lessons From Life On A Small Boat"</ref> Egli sostiene che in entrambi i casi, esercitare il [[principio di precauzione]] sia un elemento chiave per la sopravvivenza.<ref>Lewis, Jason "The Seed Buried Deep (The Expedition Trilogy, part 2)" BillyFish Books, December 2013.</ref>
=== Consumo ===
Una delle cause principali dell'impatto umano è la distruzione delle [[biofisica|risorse biofisiche]], e in particolare, degli ecosistemi del pianeta. L'impatto ambientale di una comunità, come anche dell'intero genere umano, dipende sia dalla popolazione coinvolta sia dall'impatto pro capite; a sua volta questo è legato, secondo relazioni complesse alla quantità di risorse impiegate, alla loro natura rinnovabile o non rinnovabile, e alla scala dell'attività umana rispetto alla capacità di carico dell'ecosistema coinvolto. Una gestione attenta delle risorse può essere applicata su molte scale, da settori economici come l'agricoltura, la manifattura e l'industria, all'organizzazione del lavoro, ai modelli di consumo delle famiglie e dei singoli e alle domande di risorse dei beni e dei servizi.<ref>{{cita libro |autore=Clark, D. |anno=2006 |titolo=A Rough Guide to Ethical Living |città=Londra |editore=Penguin |ISBN=978-1-84353-792-2}}</ref>
Uno dei primi tentativi per esprimere in modo matematico l'impatto dell’attività umana sull’ambiente venne sviluppato negli [[anni 1970|anni settanta]]: l'equazione
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== Dimensione ambientale ==
Un ecosistema sano fornisce beni e servizi essenziali per ogni essere vivente. Ci sono due modi principali per ridurre l’impatto umano negativo e incrementare i [[servizi dell’ecosistema]], il primo dei quali riguarda la [[gestione ambientale]]. Quest’approccio diretto si basa principalmente sulle informazioni ottenute dalle [[scienze della Terra]], dalle [[scienze ambientali]] e dalla [[biologia della conservazione]]. Tuttavia, si tratta di una
La gestione del consumo umano delle risorse è un approccio indiretto basato fondamentalmente sulle informazioni ottenute dalle [[scienze economiche]]. Herman Daly ha proposto tre criteri generali per la sostenibilità ecologica: le risorse rinnovabili dovrebbero fornire un [[rendimento sostenibile]] (il tasso di raccolta non dovrebbe superare il tasso di rigenerazione); si dovrebbe avere uno sviluppo equivalente di riserve rinnovabili per le risorse non rinnovabili; la produzione di rifiuti non dovrebbe superare la capacità assimilativa dell’ambiente.<ref> Daly, H.E. (1990). "Toward some operational principles of sustainable development". Ecological Economics. 2: 1–6. doi:10.1016/0921-8009(90)90010-r.</ref>
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Tuttavia, il concetto di sostenibilità è molto più ampio di quelli di rendimento sostenibile di benessere, risorse, o margini di profitto.<ref>Hasna, A.M. "Sustainability and Economic Theory : an Organism in Premise". The International Journal of Knowledge, Culture and Change Management. 9 (11): 1–12.</ref> Attualmente, il consumo pro capite medio della popolazione dei paesi in via di sviluppo è sostenibile ma il numero di abitanti è in crescita e i cittadini aspirano al raggiungimento degli stili di vita occidentali caratterizzati da un consumo elevato. Nei paesi sviluppati l'incremento demografico è lieve ma i livelli di consumo sono insostenibili. L'obbiettivo della sostenibilità è contenere e gestire il consumo occidentale e allo stesso tempo aumentare lo standard di vita dei paesi in via di sviluppo senza aumentare uso delle risorse e l'impatto ambientale. Ciò deve avvenire usando strategie e tecnologie che rompano il legame tra crescita economica, da una parte, e [[degrado ambientale]] e sfruttamento eccessivo delle risorse dall'altra.<ref> Ruffing, K. (2007). "Indicators to Measure Decoupling of Environmental Pressure from Economic Growth", pp. 211–222 in: Hak et al. Sustainability Indicators. SCOPE 67. London: Island Press. ISBN 1-59726-131-9.</ref>
Una recente relazione dell'UNEP propone una definizione di [[Economia verde|green economy]] come qualcosa che "accresce il benessere umano e l'equità sociale, riducendo significativamente i rischi ambientali e le scarsità ecologiche": questa "non favorisce una prospettiva politica rispetto a un'altra ma mira a minimizzare lo sfruttamento eccessivo di capitale naturale". Questa relazione contiene tre osservazioni principali:
"ecologizzare non genera solamente miglioramenti in termini di benessere, in particolare una crescita dei beni comuni ecologici o capitale naturale ma, nell'arco di 6 anni, produce anche un aumento del tasso di crescita del PIL", "una stretta correlazione tra eradicazione della povertà e una migliore gestione e conservazione dei beni comuni ecologici, derivante dal flusso dei benefici che derivano dal capitale naturale che raggiungono direttamente i poveri" e "nel processo di transizione verso la green economy, si creano nuove opportunità lavorative che nel tempo supereranno le perdite di lavori connessi alla "brown economy". Tuttavia, durante la transizione si verifica un periodo di tagli occupazionali che richiede un investimento in termini di
Diversi settori chiave sono stati oggetto di analisi e riforme economiche: gli effetti ambientali della crescita economica senza limiti, le conseguenze dovute al trattamento della natura come una [[esternalità]] economica e la possibilità dell'esistenza di un economia che prenda in maggiore considerazione le conseguenze sociali e ambientali del comportamento del mercato.<ref>Hawken, P., Lovins, A. B. & L. H. (1999). Natural Capitalism: Creating the Next Industrial Revolution. Snowmass, Colo.: Rocky Mountain Institute. ISBN 0-316-35300-0.</ref>
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{{vedi anche|economia ecologica|economia di stato stazionario}}
Dal punto di vista storico, esiste una stretta correlazione tra [[crescita economica]] e [[degrado ambientale]] ovvero con la crescita delle comunità, l'ambiente si deteriora. Questa tendenza è registrata nei grafici di percentuale della popolazione umana, crescita economica e indicatori ambientali.<ref>Adams & Jeanrenaud (2008) p. 15.</ref> La crescita economica non sostenibile è stata duramente associata alla crescita maligna del cancro
Nel campo [[Economia|economico]] e [[Ambiente (biologia)|ambientale]], il termine [[disaccoppiamento]] (decoupling) è sempre più impiegato nell'ambito della produzione economica e della [[qualità ambientale]]. Se utilizzato in questo senso, si riferisce alla capacità di un'economia di crescere senza
Ci sono pareri divergenti riguardo la possibilità che miglioramenti di efficienza tecnologica e innovazioni possano rendere possibile un disaccoppiamento totale della crescita economica dal degrado ambientale. Da un lato, è stato più volte ribadito dagli esperti che l’intensità d'uso della risorsa, come l’uso di energia e materiali per ogni unità del [[PIL]], potrebbe, in linea di principio, essere ridotto di circa quattro o cinque volte. In tal modo, si renderebbe possibile la costante crescita economica senza incrementare l’esaurimento delle risorse associato all’inquinamento.<ref>Von Weizsacker, E.U. (1998). Factor Four: Doubling Wealth, Halving Resource Use, Earthscan.</ref><ref>Von Weizsacker, E.U., C. Hargroves, M.H. Smith, C. Desha, and P. Stasinopoulos (2009). Factor Five: Transforming the Global Economy through 80% Improvements in Resource Productivity, Routledge.</ref> D’altra parte, una dettagliata analisi storica dei miglioramenti di efficienza tecnologica ha evidenziato in modo decisivo che questi incrementi in termini di efficienza dell’uso dell’energia e materiali erano quasi sempre superati dalla crescita economica, soprattutto a causa dell’[[effetto rimbalzo]] [[Risparmio energetico]] o [[Paradosso di Jevons]] con un conseguente aumento netto dell’uso della risorsa associato all’inquinamento.<ref>Huesemann, M.H., and J.A. Huesemann (2011). Technofix: Why Technology Won't Save Us or the Environment, Chapter 5, "In Search of Solutions II: Efficiency Improvements", New Society Publishers, Gabriola Island, Canada.</ref>
È stato proposto un approccio di ripristino (restore approach), una soluzione diversa per disaccoppiare parzialmente la crescita economica dal degrado ambientale.<ref>Bindewald, Eckart (2013). "An R of sustainability that can tame the "conundrum"". PeerJ PrePrints: 1:e46v1. doi:10.7287/peerj.preprints.46v1 (inactive 2017-06-16).</ref> Secondo questo approccio, il restore è il quarto elemento del comune motto ridurre, riutilizzare e riciclare. I partecipanti di queste iniziative vengono incoraggiati a contribuire in modo volontario alla tutela ambientale con una piccola parte dei risparmi ottenuti attraverso un parsimonioso uso delle risorse. Questi risparmi generalmente producono effetti rimbalzo ma, secondo un’analisi teoretica, la donazione di una piccola porzione dei risparmi potrebbe fare molto di più che eliminare gli effetti rimbalzo.<ref>Bindewald, Eckart (2013). "An R of sustainability that can tame the "conundrum"". PeerJ PrePrints: 1:e46v1. doi:10.7287/peerj.preprints.46v1 (inactive 2017-06-16).</ref>
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L'importanza economica della natura è indicata dall'uso dell'espressione [[Servizi ecosistemici]] atta a sottolineare l'importanza per il mercato di un mondo naturale sempre più scarso che non può più essere considerato né illimitato né svincolato<ref name=Hardin>
{{cita pubblicazione |nome= G. |cognome=Hardin |titolo=The Tragedy of the Commons |rivista=Science |volume=162 |numero=3859 |anno=1968 |pp=1243–1248 |pmid=5699198 |url= |lingua=en}}</ref>. Generalmente, con il diminuire di un [[Commodity|bene]] o un servizio il suo [[
{{cita pubblicazione |nome=P.N. |cognome=Nemetz |titolo=Basic Concepts of Sustainable Development for Business Students |rivista=Journal of International Business Education |volume=1 |numero=1 |anno=2003 |lingua=en}}</ref>. Poiché i servizi ecosistemici sono considerati come [[esternalità]] economica non hanno un prezzo e quindi vengono usati in modo eccessivo e degradati, una situazione conosciuta come [[
Un approccio a questo problema è stato il tentativo di internalizzare queste esternalità usando strategie di mercato come le [[Ecotassa|ecotasse]] e gli incentivi, licenze scambiabili sul mercato del carbone, e l'incoraggiamento al [[pagamento per i servizi ecosistemici]]. Le [[valute comunitarie]] associate al [[Local exchange trading system]](LETS), una [[economia del dono]] e la [[banca del tempo]] (time banking) sono state presentate come un modo per supportare le economie locali e l'ambiente<ref> Robert Costanza et al, "Complementary Currencies as a Method to Improve Local Sustainable Economic Welfare", University of Vermont, Burlington, VT, December 12th, 2003. Archived 12 June 2009 at the Wayback Machine.</ref>
=== Sostenibilità come opportunità economica ===
Considerare l'ambiente come esternalità economica potrebbe portare benefici a breve termine a spese della sostenibilità<ref>Kinsley, M. (1977). "Sustainable development: Prosperity without growth." Archived 6 March 2009 at the Wayback Machine. Rocky Mountain Institute, Snowmass, Colorado, USA. Retrieved on: 2009-06-17</ref>. Le [[attività economiche sostenibili]], d'altra parte, mettono insieme le problematiche ecologiche, sociali ed economiche (un esempio ne è la [[triple bottom line]] o
L'idea di sostenibilità come opportunità economica ha portato alla formazione di organizzazioni come il consorzio di sostenibilità della [[Society for Organizational Learning]], l'istituto del commercio sostenibile (Sustainable Business Institute) e il consiglio mondiale per lo sviluppo sostenibile (World Council for Sustainable Development)
La ricerca sui dirigenti aziendali progressisti che hanno integrato la sostenibilità nelle strategie commerciali ha prodotto un modello di idoneità della leadership a favore della sostenibilità,<ref> Leadership in sustainability. mit.edu. Retrieved on: 2009-04-01.</ref>
La ricerca di Laszlo e Zhexembayeva ha dimostrato che la sostenibilità integrata offre almeno sette diverse opportunità di creazione del valore di impresa: a) migliore gestione del rischio, b) aumento dell'efficienza grazie alla riduzione dei rifiuti e l'uso delle risorse, c) migliore differenziazione del prodotto, d) nuovi ingressi sul mercato, e) potenziamento del brand e della sua reputazione, f) maggiori opportunità di influenza sugli standard industriali e g) maggiori opportunità di innovazione radicale<ref>Laszlo, C. & Zhexembayeva, N. (2011). Embedded Sustainability: The Next Big Competitive Advantage. Stanford, CA: Stanford University Press. ISBN 0-804-77554-0</ref>. Inoltre la ricerca di [[Nadya Zhexembayeva]] del 2014 suggerisce che l'innovazione spinta dallo sfruttamento eccessivo delle risorse può portare a sostanziali benefici per i prodotti e i servizi delle imprese, come la strategia aziendale nel suo complesso, quando si applicano i giusti principi di innovazione.
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Una scuola di pensiero, spesso definita come [[ecosocialismo]] o marxismo ecologico, afferma che il [[Capitalismo|sistema economico capitalistico]] è fondamentalmente incompatibile con le richieste ecologiche e sociali della sostenibilità<ref>Magdoff & Foster 2011, p. 30.</ref>.
Questa teoria si fonda sulle seguenti premesse:
# L'unico scopo economico del
# L'impulso di accumulare (lo [[scopo sociale]]) porta i capitalisti a reinvestire continuamente ed espandere la produzione, generando una crescita economica illimitata e insostenibile<ref>Magdoff & Foster 2011, pp. 42–3.</ref>
# Lo stesso capitale tende a danneggiare le proprie condizioni di produzione (l'ecosistema e le risorse da cui ciascuna economia dipende)<ref>Kovel 2007, p. 38.</ref>.
Perciò secondo questa analisi:
# Dare priorità alla soddisfazione delle [[Diritti umani|necessità umane]] rimanendo nei limiti ecologici, come esigenze di [[sviluppo sostenibile]], è in conflitto i lavori strutturali del capitalismo<ref>Magdoff & Foster 2011, p. 96.</ref>
# Una economia capitalistica stazionaria è impossibile,<ref> Magdoff & Foster 2011, p. 56.</ref> e per di più questa non è socialmente auspicabile a causa dell'inevitabile grave [[Disoccupazione|disoccupazione e sottoccupazione]] che ne conseguono
# Il capitalismo, se non sconfitto da una [[rivoluzione]], si scontrerà con i limiti fisici della biosfera e si autodistruggerà<ref>Magdoff & Foster 2011, pp. 27, 122–3.</ref>.
Secondo questa logica, le soluzioni a problemi ecologici basate sul mercato ([[economia ecologica]], [[Economia ambientale|ambientale]] e [[Economia verde|green economy]]) vengono rigettate in quanto ritenute modifiche tecniche che non fanno fronte ai fallimenti strutturali del capitalismo<ref>Magdoff & Foster 2011, p. 97.</ref>
Gli ecosocialisti invocano la [[Rivoluzione|rivoluzionaria]] successione dell'ecosocialismo al capitalismo - in quanto sistema economico, politico, sociale di [[Egualitarismo|uguaglianza]] volto ad armonizzare la società umana attraverso l'ecologia non-umana e a soddisfare i [[Diritti umani|bisogni dell'uomo]] - come unico rimedio sufficiente per l'attuale crisi ecologica e quindi unico percorso verso la sostenibilità<ref>Kovel 2007, p. 163.</ref>. Quest'ultima non è un dominio riservato solo agli scienziati, attivisti ambientali o leader del business ma è un progetto olistico che include l'intera umanità nella ridefinizione del suo ruolo nella [[Natura]]: "quello che ogni ambientalista dovrebbe sapere è che il capitalismo non è la soluzione ma il problema, e se l'umanità riuscirà a superare questa crisi, sarà possibile solo perché ha addestrato la sua capacità di libertà umana attraverso la lotta sociale con lo scopo di creare un nuovo mondo in co-evoluzione con il pianeta"<ref>Magdoff & Foster 2011, pp. 8–9.</ref>.
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{{Vedi anche|Sostenibilità sociale}}
Le questioni riguardanti la sostenibilità sono generalmente espresse, oltre che in termini scientifici e ambientali, anche in termini etici di stewardship. Tuttavia, mettere in atto un cambiamento è una sfida sociale che racchiude, tra i vari aspetti, il [[diritto]] [[Diritto internazionale|internazionale]] e nazionale, l’[[pianificazione urbanistica|urbanistica]] e il settore dei trasporti, gli [[Stile_di_vita|stili di vita]] locali e individuali e il [[consumo critico]].<ref> [[
=== Pace, sicurezza e giustizia sociale ===
{{Vedi anche|Pace|Giustizia sociale|Giustizia ambientale|Etica ambientale}}
I disordini sociali, come ad esempio [[Guerra|guerre]], [[Crimine|crimini]] e [[corruzione]] sottraggono risorse alle aree che hanno maggior bisogno di aiuto, compromettono la capacità delle società di pianificare il futuro e, generalmente, mettono a rischio il benessere dell'uomo e dell’ambiente.<ref> Blewitt, J. (2008). Understanding Sustainable Development. London: Earthscan. p. 96. [[ISBN]] [[Special:BookSources/978-1-84407-454-9|978-1-84407-454-9]]..</ref> Le strategie a larga base mirate alla creazione di sistemi sociali più sostenibili includono: miglioramento dell’istruzione e acquisizione di potere politico da parte delle donne, soprattutto nei paesi in via di sviluppo; maggior attenzione alla giustizia sociale, in particolare giustizia tra ricchi e poveri sia all’interno di un paese, sia tra paesi diversi; equità intergenerazionale.<ref> Cohen, J.E. (2006). "Human Population: The Next Half Century." In[[
=== Povertà ===
{{Vedi anche|Povertà}}
Uno degli ostacoli principali al raggiungimento della sostenibilità è la riduzione della povertà. Il [[
=== Relazione tra uomo e natura ===
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Secondo il teorico statunitense [[Murray Bookchin]], l’idea che l’uomo debba dominare la natura è diffusa nelle società a [[Stratificazione_sociale|struttura gerarchica]]. Secondo il parere del teorico, le relazioni tra il [[capitalismo]] e il [[mercato]], se non tenute sotto controllo, potrebbero ridurre il pianeta a una mera risorsa da sfruttare. La natura è, infatti, trattata come merce, come una [[commodity]]: “Il mercato depreda lo spirito umano parallelamente a come il capitale depreda la terra”.<ref> Bookchin, M. (2004). Post Scarcity Anarchism. Oakland:AK Press, pp. 24–25. [[ISBN]] [[Special:BookSources/978-1-904859-06-2|978-1-904859-06-2]].</ref> L[[ecologia sociale|'ecologia sociale]], fondata dallo stesso Bookchin, si basa sull’idea che quasi tutti i problemi ecologici attuali dell’umanità sono meri sintomi derivanti da accordi sociali disfunzionali. Secondo il parere di Bookchin questi problemi possono essere risolti solo attraverso la comprensione dei processi sociali di base e attraverso l’intervento in tali processi applicando i concetti e i metodi delle scienze sociali.<ref> Bookchin, M. (2007). Social Ecology and Communalism. Oakland: AK Press, p. 19.[[ISBN]] [[Special:BookSources/978-1-904859-49-9|978-1-904859-49-9]].</ref>
Un approccio puramente capitalistico è stato criticato anche nel rapporto [[Stern Review on the Economics of Climate Change]] riguardante la [[riduzione]] degli [[effetti provocati dal riscaldamento globale]]: il miglior esempio di [[fallimento del mercato]] che si sia mai visto.<ref> Trillin, Calvin. (2011-11-09)[https://www.thenation.com/article/capitalism-vs-climate/ Capitalism vs. the Climate] . The Nation. Retrieved on 2016-03-13.</ref>
Per quanto riguarda gli Stati Uniti d’America, il governo e l’economia hanno avuto un impatto persistente sull’ambiente, anche se in modo problematico. Le questioni politiche riguardanti l’ambiente hanno dimostrato che il paese considera la protezione dell’ambiente un “problema di importanza secondaria”. Una delle causalità derivante da ciò è senza dubbio un dilemma chiamato “problema all’azione collettiva” o “dilemma all’azione collettiva”, che si verifica quando individui, aziende o governi guadagnerebbero se cooperassero per il raggiungimento di un obiettivo comune, ma per una ragione o per un’altra, uno o più di esse sceglie una linea d’azione meno ottimale.<ref> Vig, Norman J., Kraft, Michael E. (2018). Environmental Policy New Directions for the Twenty-First Century. 2455 Teller Road Thousand Oaks, California: CQPress. pp. 269–273.</ref> Matthew Potoski e Aseem Prakash hanno ideato un modello che stabilisce 4 cellule, che spiegano ogni singolo beneficio a favore del governo o del processo economico. Per il governo, uno dei costi potrebbe essere la perdita della fiducia pubblica, mentre per un’azienda potrebbe essere la perdita delle quote di mercato e della redditività.<ref> Vig, Norman J., Kraft, Michael E. (2018). Environmental Policy New Directions for the Twenty-First Century. 2455 Teller Road Thousand Oaks, California: CQPress. pp. 269–273.</ref>
L’[[Ecologia profonda]] (o Ecosofia) è un movimento filosofico e di pensiero teorizzato da [[Arne Næss]] che delinea i principi del benessere e la tutela di tutte le forme di vita presenti sul pianeta. Tra le altre cose, questa filosofia promuove una significativa decrescita dei consumi dell'uomo, una riduzione dell’interferenza che egli ha nella natura. Per raggiungere questo obiettivo, gli “ecologisti profondi” sostengono alcune politiche per strutture ideologiche, tecnologiche ed economiche di base, mirate a migliorare la ''[[qualità della vita]]'' a discapito del ''[[Standard di vita|tenore di vita]].'' Chi aderisce a questi principi è obbligato "a fare tutto il necessario affinché avvenga il cambiamento"
=== Insediamenti umani ===
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Altri approcci, genericamente basati sul [[neourbanesimo]], riducono gli impatti ambientali con successo, alterando la cementificazione per creare e preservare città sostenibili che supportino la [[mobilità sostenibile]] ed edifici a emissione zero. I residenti in quartieri compatti, rispetto a quelli che vivono nelle [[Città diffusa|città diffuse]], guidano meno e hanno un impatto ambientale significativamente basso grazie una serie di provvedimenti<ref>Ewing, R [https://smartgrowthamerica.org/gcindex.html "Growing Cooler – the Evidence on Urban Development and Climate Change"] [https://web.archive.org/web/20101224212241/http://smartgrowthamerica.org/gcindex.html Archived] 24 December 2010 at the [[Wayback Machine]].. Retrieved on: 2009-03-16.</ref>. I quartieri compatti promuovono un clima di grande convivenza, sia con la crescita della mobilità ciclopedonale, sia con l’uso dei mezzi pubblici che rendono possibile una maggior interazione tra la gente portando alla crescità della felicità e quindi a un miglioramento del tenore di vita<ref>Florida, Richard. The New Urban Crisis: How Our Cities Are Increasing Inequality, Deepening Segregation, and Failing the Middle Class and What We Can Do about it.</ref>.
Nella [[bioarchitettura
I [[Movimento (sociologia)|movimenti sociali]] su larga scala possono influenzare sia le scelte della comunità sia l’ambiente cementato. L’eco-municipalità può essere uno di questi
Chi desidera ridurre il proprio impatto personale e sociale sull’ambiente può adottare e far propri una moltitudine di suggerimenti, compiendo passi piccoli, semplici e poco impegnativi sul piano economico<ref>Sustainable Environment for Quality of Life. "[http://wayback.archive-it.org/all/20090423070849/http://www.seql.org/100ways.cfm 100 Ways to Save the Environment]." Retrieved on: 2009-06-13.</ref><ref>Suzuki, D. (2009)."[http://wayback.archive-it.org/all/20090423070849/http://www.seql.org/100ways.cfm What you can do]" David Suzuki Foundation. Retrieved on: 2012-01-30.</ref>, ma la transizione richiesta per ridurre il consumo globale dell’umanità entro i limiti sostenibili coinvolge cambiamenti più ampi a tutti i livelli e in tutti i contesti della società
=== Diritti umani e del lavoro ===
L'applicazione della [[Vita sociale|sostenibilità sociale]] richiede finanziatori per approfondire gli ambiti legati ai [[Diritti umani|diritti umani e del lavoro]], alla prevenzione della [[tratta degli esseri umani]] e a tutti gli altri rischi legati a essi<ref>"[https://sftool.gov/plan/545/responsible-business-conduct Social Sustainability – GSA Sustainable Facilities Tool]". sftool.gov. Retrieved 2016-03-10.</ref>. Questi punti devono essere seriamente considerati durante il processo di produzione e di approvvigionamento dei vari prodotti globali. La comunità internazionale ha identificato più industrie che hanno violato la sostenibilità sociale, e molte di esse hanno organizzazioni in loco che aiutano a verificare che prodotti e servizi rispettino i principi di sostenibilità<ref>[https://sftool.gov/plan/545/responsible-business-conduct Social Sustainability Initiatives, Guidelines, and Standards – GSA Sustainable Facilities Tool]". sftool.gov. Retrieved 2016-03-10.</ref>, come ad esempio: i
== La dimensione culturale ==
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