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; [[Ghirlandina|Torre Ghirlandina]]: La Ghirlandina, alta 86 metri, è la [[torre campanaria]] del [[Duomo di Modena]] e simbolo della città. Riconosciuta come [[patrimonio dell'umanità]] dall'[[UNESCO]] nel [[1997]], fu costruita a partire dal 1179, quando fu innalzata come ''Torre di [[San Geminiano]]'', che fu rialzata poi nei due secoli successivi. Fu riparata alla fine dell'[[ottocento]], e nel 2008 vennero iniziati lavori di restauro dovuti ad alcune lesioni, terminati nel 2011.
 
; [[Chiesa di San Vincenzo (Modena)|Chiesa di San Vincenzo]]:[[File:Chiesa di San Vincenzo Modena.jpg|thumb|left|upright=0.6|Chiesa di San Vincenzo]] Eretta nel [[1617]] su una chiesa precedente di cui si hanno notizie già dal Duecento. Attribuita erroneamente al grande architetto modenese [[Guarino Guarini]], il quale nacque però sette anni più tardi. In realtà l'esecuzione della chiesa fu affidata a Paolo Reggiano e in seguito a Bernardo Castagnini, con cui il giovane Guarini forse collaborò. La chiesa è impreziosita dagli affreschi di [[Sigismondo Caula]] (con architetture dipinte di Sebastiano Sansone), raffiguranti le vite dei santi [[san Vincenzo|Vincenzo]] e [[Gaetano di Thiene]], fondatore dell'ordine dei [[Teatini]] a cui la chiesa era stata affidata (la cupola, affrescata dallo stesso Caula e Tommaso Costa, è stata distrutta durante la guerra in un bombardamento). La chiesa ha ospitato, nella prima cappella a sinistra, anche una tela di [[Guercino]], rubata da ignoti nell'agosto 2014. Fortunatamente la tela è stata successivamente recuperata a Casablanca (Marocco) nel Marzo del 2017; i danni riportati si sono rivelati notevoli. Alla fine del restauro tornerà nella sua sede originaria.<br>San Vincenzo è la sede dei monumenti funebri dei duchi [[este]]nsi.
 
; [[Chiesa di Santa Maria della Pomposa]] - Aedes Muratoriana: È una delle chiese più antiche della città (se ne ha notizia dal [[1153]]). Ma l'edificio conserva ben poco della sua struttura originale: oltre alla muratura della metà inferiore della chiesa, nella facciata è possibile distinguere la traccia di un'antica porta romanica poi chiusa, di cui rimangono i semplicissimi capitelli in cotto e parte dell'arco a tutto sesto, ed inoltre tracce della decorazione a denti di sega del sottotetto sinistro e dell'oculo centrale, mentre la torre massiccia al fianco dell'edificio (che forse nel Medioevo faceva parte di un castello) è mozza a una certa altezza.<br>Più che per la sua rilevanza monumentale, l'importanza della chiesa è dovuta al fatto di essere stata la sede parrocchiale e la dimora di [[Ludovico Antonio Muratori]], il grande storico modenese, che ne fu "prevosto" (parroco) dal [[1716]] al [[1750]]. Per sua stessa volontà, Muratori, al tempo già studioso e scrittore di fama, si fece assegnare "la cura delle anime" di quello che era uno dei quartieri più poveri e malmessi della città. La chiesa stessa, in pessime condizioni, fu ricostruita dalle fondamenta, e Muratori vi fece aggiungere il coro. All'interno si trova un ciclo di dipinti del Seicento e del Settecento su [[San Sebastiano]], opera di Bernardino Cervi e Francesco Vellani.<br>La chiesa, con annessa canonica (dove Muratori visse attendendo alle sue opere più celebri), costituisce oggi il complesso dell'''Aedes Muratoriana'' ("Casa del Muratori"), sede della [[Deputazione di Storia patria]] e del Museo Muratoriano.<br>Testimonianza di affetto dei modenesi per uno dei suoi cittadini più illustri è il ''monumento a L. A. Muratori'', che sorge poco lontano, sull'omonimo Largo che si affaccia sulla [[via Emilia]]. Scolpito da Adeodato Malatesta, che non volle ricevere compenso, il monumento ritrae lo storico in un atteggiamento pensieroso, ma riesce anche a suggerirne la profonda umanità.
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; Chiesa di San Giorgio: [[File:Chiesa di San Giorgio Modena.jpg|thumb|Chiesa di San Giorgio]]È conosciuta anche come "''Santuario della Beata Vergine Ausiliatrice del Popolo modenese''", secondo il nome che le era attribuito fino ad un secolo fa. La Beata Vergine Ausiliatrice è naturalmente l'immagine della Madonna presente sull'altare maggiore, che anticamente era posta all'esterno del santuario affinché i Modenesi del tempo potessero venerarla. L'altare maggiore della chiesa fu realizzato in marmi policromi da Antonio Loraghi ([[1666]]).<br>La chiesa è degna di nota per la sua pianta a croce greca (cioè composta di quattro bracci della stessa dimensione). Fu realizzata a partire dal [[1647]] da un progetto di Gaspare Vigarani e Cristoforo Malagola detto il ''Galaverna''.
 
; [[Chiesa di San Vincenzo (Modena)|Chiesa di San Vincenzo]]:[[File:Chiesa di San Vincenzo Modena.jpg|thumb|left|upright=0.6|Chiesa di San Vincenzo]] Eretta nel [[1617]] su una chiesa precedente di cui si hanno notizie già dal Duecento. Attribuita erroneamente al grande architetto modenese [[Guarino Guarini]], il quale nacque però sette anni più tardi. In realtà l'esecuzione della chiesa fu affidata a Paolo Reggiano e in seguito a Bernardo Castagnini, con cui il giovane Guarini forse collaborò. La chiesa è impreziosita dagli affreschi di [[Sigismondo Caula]] (con architetture dipinte di Sebastiano Sansone), raffiguranti le vite dei santi [[san Vincenzo|Vincenzo]] e [[Gaetano di Thiene]], fondatore dell'ordine dei [[Teatini]] a cui la chiesa era stata affidata (la cupola, affrescata dallo stesso Caula e Tommaso Costa, è stata distrutta durante la guerra in un bombardamento). La chiesa ha ospitato, nella prima cappella a sinistra, anche una tela di [[Guercino]], rubata da ignoti nell'agosto 2014. Fortunatamente la tela è stata successivamente recuperata a Casablanca (Marocco) nel Marzo del 2017; i danni riportati si sono rivelati notevoli. Alla fine del restauro tornerà nella sua sede originaria.<br>San Vincenzo è la sede dei monumenti funebri dei duchi [[este]]nsi.
 
; Chiesa di San Biagio: La chiesa vide le origini nel [[1319]], assieme al monastero in cui si stabilirono i frati [[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|Carmelitani]], ad opera della famiglia modenese dei Sadoleto in onore della Beata Vergine del Carmine. Fu in seguito ricostruita tra il [[1646]] ed il [[1658]], durante il governo di Francesco I.<br>All'interno la chiesa presenta una sola navata; presso le sei arcate (una per ogni lato) si trovano degli altari. Il coro e l'imponente cupola furono affrescati da [[Mattia Preti]], allievo del [[Guercino]].<br>Accanto alla chiesa è presente un chiostro, ove è stata rinvenuta, a seguito di restauro, una lunetta affrescata del Trecento, raffigurante la Madonna col Bambino, San Martino e due offerenti.