Villa dei Vescovi: differenze tra le versioni

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Alla morte di quest'ultimo, avvenuta nel 1535, i lavori furono condotti da [[Andrea da Valle]], suo allievo; è quindi ipotizzabile che la villa sia stata ideata dal primo ma materialmente realizzata dal secondo architetto<ref>[http://catalogo-irvv.3di.it/index.php?wp=INDEX Scheda] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130106070203/http://catalogo-irvv.3di.it/index.php?wp=INDEX |data=6 gennaio 2013 }} dal Catalogo dell'[[IRVV]].</ref>.
 
È pure stataquasi avanzatacerto l'ipotesi<ref>G. Beltramini - H. Burns, ''Andrea Palladio e la villa veneta da Petrarca a Carlo Scarpa'', Venezia, 2005.</ref> di un intervento di [[Giulio Romano]], cui Pisani scrive in due occasioni nell'estate del 1542: è opinione del Beltramini che a lui si deva l'ideazione del [[bugnato]] che caratterizza il piano terreno della villa. Giulio Romano decise anche di coprire il lato sud della loggia superiore, per rendere più grande e fresco l'ambiente interno al piano nobile.
 
Mentre la realizzazione degli stucchi, sempre su disegno di Andrea da Valle, fu intrapresa nel 1542, gli [[affreschi]] vennero affidati, sul finire del 1543, al pittore [[Fiandre|fiammingo]] [[Lambert Sustris]]<ref name="FAI Sustris">{{collegamento interrotto|1=[http://www.fondoambiente.it/arte/villa-dei-vescovi-il-sustris-ritrovato.asp Villa dei Vescovi, il Sustris ritrovato] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, che si occupò dell'ideazione complessiva dell'impianto decorativo e dell'esecuzione della maggior parte delle pitture; in base ad evidenze documentali vi furono contributi anche da parte di [[Gualtiero Dall'Arzere]] detto "Il Padovano"<ref name="FAI Sustris" />.