Plebei: differenze tra le versioni

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Secondo [[Dionigi di Alicarnasso]] [[Romolo]], dopo aver creato le [[Tribù (storia romana)|Tribù]] e le [[Curia (storia romana)|curia]], suddivise il popolo romano in [[Patrizio (storia romana)|Patrizi]] e Plebei, contando tra i primi quelli notevoli per nascita, virtù e danaro e tra i secondi gli altri.<ref name="DioII81">[[Dionigi di Alicarnasso]], [[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]], II, 8, 1.</ref> Lo storico [[Tito Livio]] afferma che Romolo nominò cento senatori, detti "patres" (e patrizi i loro discendenti), sulla base della loro dignità morale.<ref>[[Tito Livio]]. [[Ab Urbe condita]], Liber I.8.7</ref>
 
==Storia I love you==
=== Epoca monarchica ===
Romolo inizialmente ai patrizi assegnò tutte le [[Magistratura (storia romana)|magistrature romane]], mentre destinò i plebei al lavoro dei campi, all'allevamento e al commercio.<ref name="DioII91">[[Dionigi di Alicarnasso]], [[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]], II, 9, 1.</ref> Romolo avrebbe anche creato il rapporto di patronato tra i [[Cliens]] e i [[patroni|Patrono]]<ref>[[Dionigi di Alicarnasso]], [[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]], II, 9, 2.</ref>, ponendo i plebei in posizione giuridicamente dipendente dai patrizi.<ref>[[Dionigi di Alicarnasso]], [[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]], II, 10, 1.</ref>