Conversione analogico-digitale: differenze tra le versioni
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La '''conversione analogico-digitale''' è un procedimento che associa a un [[segnale (fisica)|segnale]] [[analogico]] (a tempo continuo e a valori continui) un segnale [[Digitale (informatica)|numerico]] (tempo discreto e a valori discreti). Questo procedimento oggi è effettuato esclusivamente tramite [[circuito integrato|circuiti integrati]] dedicati, o circuiti [[ibrido (elettronica)|ibridi]].
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#[[filtro_anti-alias|filtraggio]] del segnale;▼
Si trattava, sostanzialmente, di risolvere due problemi di carattere prettamente tecnologico: aumentare la velocità di elaborazione dei circuiti e diminuirne l'ingombro; più tardi si cominciò a scontrarsi anche con problematiche legate al consumo energetico.▼
#[[quantizzazione (elettronica)|quantizzazione]] dei campioni;▼
#[[codifica]] dei campioni quantizzati.▼
==Descrizione==
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Tutto si è risolto con l'integrazione sempre più spinta dei circuiti, permessa anche dal miglioramento delle prestazioni dei transistori [[MOSFET]].
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[[Immagine:Convertitore_analogico_digitale.JPG]]
▲La '''conversione analogico-digitale''' si può suddividere in quattro parti principali:
▲#[[filtro_anti-alias|filtraggio]] del segnale
▲#[[Campionamento (teoria dei segnali)|campionamento]] del segnale
▲#[[quantizzazione (elettronica)|quantizzazione]] dei campioni
▲#[[codifica]] dei campioni quantizzati
== Voci correlate ==
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