Dittatura: differenze tra le versioni
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{{F|politica|dicembre 2009}}
La '''dittatura''' è una forma [[Stato autoritario|autoritaria]] di [[governo]] che, nella sua accezione moderna, accentra il [[potere]] in un solo organo, se non addirittura nelle mani del solo [[dittatore]], non limitato da [[legge|leggi]], [[costituzione|costituzioni]], o altri [[politica|fattori politici]] e sociali interni allo [[
== Storia ==
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* Il '''Totalitarismo''' ovvero la dittatura del controllo totale: è il tipo più moderno di regime dittatoriale. Oltre alla repressione, all'ideologia e al capo si aggiunge la presenza del regime in ogni ambito. Il concetto è sviluppato nelle ''Origini del Totalitarismo'' di [[Hannah Arendt]]. Ritiene l'autrice che il totalitarismo necessiti di tre fattori per potersi sviluppare: una società [[Industria|industriale]] di massa, la persistenza di un'arena mondiale divisa e lo sviluppo della [[tecnologia]] moderna. Secondo la Arendt gli elementi distintivi del totalitarismo sono l'[[ideologia]] e l'uso del terrore, e la massima espressione del medesimo il [[lager]] ([[Germania nazista]]) e il [[gulag]] ([[Unione Sovietica]]), dove avviene la cancellazione dell'individualità tramite un dominio assoluto sulle persone. Esempi furono lo Stalinismo in [[Unione Sovietica|U.R.S.S.]] e il [[Nazionalsocialismo]] di [[Adolf Hitler]] in [[Germania]]. Un esempio attuale è la [[Corea del Nord]] di [[Kim Jong-il]] e suo figlio [[Kim Jong-un]].
[[Benito Mussolini|Mussolini]] e [[Giovanni Gentile]], uno degli ideologi del Fascismo, ritenevano il loro regime un totalitarismo (considerandolo ovviamente in un'accezione positiva). Nonostante ciò, molti storici sostengono che quella di Mussolini fosse una dittatura autoritaria e non totalitaria, siccome,
==Note==
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