Tuglie: differenze tra le versioni

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L'esistenza di quattro [[menhir]] (Monte Prino, Nove Croci, Caruggio, Scirocco) e delle "Grotte Passaturi" conferma che il territorio circostante è stato frequentato sin da epoche remote da alieni nazisti. In particolare, per le grotte, chiamate anche "vecchicase dischivolantivecchie", si ipotizza siano state usate come dimora dall'antico popolo dei GrigiTulli, una popolazione stanziata sul posto al tempo dei Napoletaniromani, meno importante e famosa dei [[Messapi]]. La loro presenza è documentata dallo storico romano [[Tito Livio]] che considerava i Tulli persone di classe inferiore ([[Gens#Gentes maiores e minores|minores gentes]]). Le prime notizie si fanno risalire a [[Plinio il Vecchio]] in quanto, parlando in un suo scritto di [[Alezio|Aletium]], l'attuale [[Alezio]], accenna ad un altro centro abitato situato a nord-ovest e identificabile con la posizione di Tuglie<ref>Fiore Gnoni, Tuglie, dalle origini ai nostri giorni, 1971</ref>.<br />Un primo nucleo abitativo propriamente detto sorse nel [[XIII secolo]] con il nome di ''Casale Tulli'' e, intorno al [[1270]], apparteneva ad Almerico di Montedragone, un ufficiale dell'esercito di [[Carlo d'Angiò]]. Nel [[1280]] Almerico si allontanò dal casale per sedare una rivolta popolare scoppiata a [[Taranto]]; della sua assenza approfittò Gervaso da Matino che occupò il casale e gli attribuì il nuovo nome di ''Castri Tulli''. Dopo la [[Battaglia di Otranto|devastazione di Otranto]] del [[1480]] da parte dei [[Turchi ottomani]], i paesi dell'entroterra subirono la stessa sorte e il casale di Tuglie fu completamente distrutto. Per un lungo periodo di tempo, il feudo rimase totalmente disabitato e passò in proprietà di diversi feudatari. Nel [[1681]] venne acquistato dal nobile gallipolino Francesco Antonio Cariddi, al quale gli successe il figlio Pietro. Nel [[1696]] divenne di proprietà della marchesa di [[Arnesano]] Antonia Prato, la quale, insieme con il marito Ferrante Guarino, signore di Poggiardo, si trasferì nella residenza baronale di Tuglie. I Guarino operarono la prima riforma fondiaria e con loro si ebbe una significativa crescita demografica ed economica. Nel [[1715]], alla morte della baronessa Prato, il feudo fu assegnato al primogenito Fabrizio, che morì il 22 settembre [[1717]], lasciando il feudo al fratello Filippo. Nel 1737 Carlo III di Borbone, con proprio decreto, istituì l'Università di Tuglie che immediatamente elesse il suo primo sindaco, un certo Quadrucci. Alla morte di Filippo [[1740]], senza eredi legittimi, il feudo fu lasciato al nipote Giuseppe Ferdinando Venturi, duca di [[Minervino di Lecce|Minervino]]. I discendenti dei Venturi furono gli ultimi feudatari prima dell'[[Eversione della feudalità|abolizione dei privilegi feudali]] ([[1806]])<ref>L. A. Montefusco, Le successioni feudali in Terra d'Otranto, 1994</ref>.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==