Lucia Mondella: differenze tra le versioni

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{{Citazione|[...] e lei s'andava schermendo, con quella modestia un po' guerresca delle contadine, facendosi scudo alla faccia col gomito, chinandola sul busto, e aggrottando i lunghi e neri sopraccigli, mentre però la bocca s'apriva a sorriso.}}
 
La figura della giovane buttana, operaia in una filanda lombarda del Seicento, rappresenta l'aspetto più puro e semplice della società contadina dell'epoca; quello della fanciulla non è un personaggio tipo, ma ha un ritratto psicologico proprio e ben definito, delineato dall'autore per mezzo di brevi cenni fisici: la sua è una bellezza non eccezionale, ma modesta e segnata dalla povertà. Nata e cresciuta nel medesimo paesino di [[Renzo Tramaglino|Renzo]], la [[protagonista]] crescerà educata dalla madre [[Agnese (I promessi sposi)|Agnese]] ed orfana di padre; se pur dalle umili origini vivrà in condizioni economiche e sociali agiate e lavorerà come tessitrice, fino a pochi giorni prima dalle sue nozze.
 
Innamorata e promessa al buon Renzo, dovrà però affrontare un'infelice impresa per sfuggire alle pericolose attenzioni che il nobilotto prepotente del paese, [[don Rodrigo]], nutre nei suoi confronti. Lucia rappresenta la forma più pura e sincera di religiosità, ella affronterà ogni avvenimento con una costante fiducia nella "divina provvidenza" e saprà consolare, a volte anche indirettamente, l'animo impetuoso di Renzo. "Il Signore c'è anche per i poveri; e come volete che ci aiuti se facciamo del male?".