San Lorenzo (Roma): differenze tra le versioni

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Fu l'unico quartiere in cui si tentò di fermare la Marcia su Roma, tanto che da lì nacque la fama di "quartiere rosso" assieme ad altri quartieri storici della Capitale, come [[Testaccio]]. Nell'autunno [[1922]] non vi furono però soltanto i furiosi combattimenti fra fascisti e [[Arditi del Popolo]], che, aiutati dalla popolazione, riuscirono persino a bloccare l'ingresso degli squadristi durante la [[marcia su Roma]]. Vi fu anche la rappresaglia, con cui San Lorenzo pagò anche cara la sua opposizione: il quartiere fu attaccato duramente da una spedizione punitiva guidata da [[Italo Balbo]] (fra gli abitanti si registrarono 13 morti)<ref>{{Cita|Franco Spicciariello|Giuseppe Bottai. Il «primato» di un fascista critico.}}</ref>.
 
Il 19 luglio del [[1943]], in piena [[seconda guerra mondiale]], fu colpito dal [[Bombardamento di Roma|bombardamento degli alleati su Roma]]<ref>Il bombardamento ispirò la canzone "San Lorenzo" di Francesco de Gregori.</ref>, con l'obiettivo di attaccare lo [[stazione di Roma San Lorenzo|scalo merci]] ancora oggi attivo, insieme al quartiere Tiburtino, al Prenestino, al Casilino, al Labicano e al Tuscolano. Alle ore 11.03, 662 bombardieri statunitensi rilasciarono {{TA|4 000}} bombe (circa {{TA|1 060}} tonnellate) sul quartiere, provocando circa {{TA|3 000}} morti, di cui 1377 identificati, ed {{TA|11 000}} feriti. Sei giorni dopo, il [[Gran consiglio del fascismo]] sfiduciò Mussolini e [[Pietro Badoglio]] venne nominato nuovo Capo del Governo.
 
Gaetano Bordoni, testimone che rimase ferito nel bombardamento, persi numerosi parenti, trasformò la bottega da [[barbiere]] del padre in una nota "casa della memoria"<ref>[http://roma.repubblica.it/multimedia/home/657305/2 Il barbiere di San Lorenzo che non dimentica le bombe], Galleria fotografica pubblicata su [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]], 16 aprile 2007.</ref>; intervistato più volte<ref>Nel documentario che l'italianista David Forgacs dedica a San Lorenzo, Bordoni compare come una delle fonti principali [http://eprints.ucl.ac.uk/12581/ David Forgacs, ''San Lorenzo: memory and place'', New York University, New York, 2005] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131029201445/http://eprints.ucl.ac.uk/12581/ |data=29 ottobre 2013 }}</ref>, da alcuni storici fu considerato fonte di storia orale<ref>Si veda, ad esempio, nel prestigioso ''The Oxford Handbook of Postwar European History Handbook'' il capitolo di Geoff Eley, [http://books.google.it/books?id=PHD3TsVlqKAC&pg=PA43&dq=%22Gaetano+Bordoni%22&hl=it&sa=X&ei=4V9gUs3dFMvN4QT07oGwAg&ved=0CGQQ6AEwCQ#v=onepage&q=%22Gaetano%20Bordoni%22&f=false "Corporatism and the Social Democratic Moment: The Postwar Settlement, 1945-1978], [[Oxford]], [[Oxford University Press]], 2012, p. 43</ref> e citato in diverse pubblicazioni sull'argomento<ref>Cesare De Simone, ''Venti angeli sopra Roma. I bombardamenti aerei sulla Città Eterna 19 luglio e 13 agosto 1943'', Milano, Mursia, 1993; Umberto Gentiloni Silveri e Maddalena Carli, ''Bombardare Roma. Gli Alleati e la “città aperta"'' (1940-1944), Bologna, Il Mulino, 2007; Marco Patricelli, ''L'Italia sotto le bombe. Guerra aerea e vita civile 1940-1945'', Roma-Bari, Laterza, 2007; Nicola Labanca (a cura di), ''I bombardamenti aerei sull'Italia'', Bologna, Il Mulino, 2012..</ref>.
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* [[Pastificio Cerere]], [[birreria Wuhrer]] e [[vetreria Sciarra]], costituiscono delle importanti testimonianze dell'architettura industriale di inizio Novecento. Il primo è divenuto un centro di arte contemporanea, la seconda è stata demolita per lasciare il posto alla facoltà di Psicologia dell'Università "La Sapienza" e i locali della terza, ristrutturati, sono stati dati in cessione anch'essi alla prima università romana soprattutto per la facoltà di Scienze Umanistiche.
* [[Chiesa di Santa Maria Immacolata e San Giovanni Berchmans]], ultimata nel 1909, in forme neo romaniche di stile lombardo,{{citazione necessaria}} con facciate in cortina di mattoni e [[archetti pensili]] come decorazione esterna. Il suo campanile viene realizzato più tardi (1929) dall'architetto Carlo Strocchi ad imitazione del [[campanile di San Marco]] a [[Venezia]]. In onore della [[Maria (madre di Gesù)|Vergine Maria]] nella ricorrenza dell'[[Immacolata Concezione]] ogni anno, l'8 dicembre, si svolge una festa molto sentita dagli abitanti storici del quartiere.
* [[Villa Mercede]]<ref>{{Cita|Villa Mercede.}}.</ref>: L'area dove oggi sorge Villa Mercede era parte fino alla fine dell'800, di una vasta area coltivata a vigne denominata vigna Zampillone, estesa dalle Mura fino al Verano. L'urbanizzazione del quartiere agli inizi del '900 ridusse velocemente l'area coltivata. Nel 1913, quando la proprietà risultava intestata alla famiglia De Reinach e a Teresa Lemoine, fu costruito un edificio di notevoli dimensioni denominato "LaVilletta". Poche sono le notizie riguardo ai proprietari: i De Reinach possedevano numerosi terreni fuori Porta Tiburtina mentre la signora Lemoine era una religiosa la quale, insieme ad altre facoltose signore, nel 1907 acquistò il terreno dalla Banca d'Italia per destinarlo ad opera pia. Essa, infatti, nel 1931 cedette al vicino Istituto delle Suore Ausiliatrici tutta la proprietà con l'edificio della "Villetta" e la chiesa di S. Maria Ausiliatrice allora in fase di costruzione, progettata dall'arch. G. Gualandi nel 1921 consacrata nel 1926. Fino al 1970 l'area di circa 22.000 m² compresa tra via Tiburtina, via dei Marruccini, via dei Ramni, via dei Luceri, rimase tutta di proprietà delle suore Ausiliatrici, che la lottizzarono dividendola in due parti e mettendo in vendita quella su via Tiburtina. L'area fu acquistata nel 1975, per destinarla a centro sportivo aziendale, dal Banco di S. Spirito e nel 1979 fu aperta al pubblico, a seguito di una convenzione con il Comune di Roma per la quale fu redatta un'apposita variante al Piano Regolatore Generale, destinata dal 1962 a "verde privato" e approvata nel 1982, per la sistemazione urbanistica del complesso immobiliare della villa. Nel 1983 il Banco di S. Spirito cedette definitivamente al Comune di Roma la porzione del complesso di Villa Mercede (di circa 8.000 m²) tra via dei Marrucini e via Tiburtina con le due costruzioni adibite a teatrino e a portineria. La restante parte fu venduta alla diocesi di Roma. Il 15 novembre 1974 la chiesa fu eretta a parrocchia con il decreto del cardinale vicario Ugo Poletti ''Neminem latet'', e intitolata a Tommaso Moro. Il riconoscimento agli effetti civili del provvedimento vicariale è stato decretato il 10 marzo 1978. La proprietà immobiliare è della Pont. Opera per la Preservazione della Fede e la provvista di nuove Chiese in Roma. La chiesa è in stile neogotico a tre navate, suddivise da colonne che terminano con capitelli corinzi; essa ha una volta a crociere e cappelle laterali.
* [[Cimitero del Verano]] e la zona di via dei Volsci, dove si concentra il relativo centro di lavorazione dei marmi e delle lapidi. Da menzionare due tipi di marmo di unica realizzazione a San Lorenzo: il ''torrone'' così denominato per la somiglianza con il dolce omonimo e il ''gufetto'' o ''tufetto'' più morbido e di colore tendente al bruno.
* [[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"|Città Universitaria della "Sapienza"]], costruita a partire dal 1933 per ordine di Mussolini con l'importante contributo dell'architetto [[Marcello Piacentini]] in un'area di circa 20 ettari. Costituisce uno spazio separato rispetto al resto della città e del quartiere.