Guerra sporca: differenze tra le versioni

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Il [[Golpe cileno del 1973]] aveva fornito alla stampa ed all'opinione pubblica mondiale le immagini del [[Bombardamento|bombardamento aereo]] del [[Palacio de La Moneda]], con la morte del presidente [[Salvador Allende]], e la prigionia dei dissidenti nello [[Estadio Nacional de Chile|stadio di Santiago del Cile]]; tali immagini avevano fatto il giro del mondo sollevando l'indignazione e l'interessamento delle [[Diritti umani|associazioni per la difesa dei diritti umani]] che da quel momento si sarebbero mobilitate attivamente in merito alle diverse situazioni che sarebbero venute in essere in [[Sud America]] ed in [[America centrale]] negli anni successivi.
 
La Giunta militare argentina, traendo esperienza da quanto avvenuto in [[Cile]], intese intraprendere la propria attività di repressione all'impronta della ''segretezza''<ref>La ''desapariciòn'' come metodo ebbe inizio dal 1974 con il governo costituzionale di Isabelita Peròn che aveva nel suo organico l'organizzazione paramilitare AAA (Alleanza Anticomunista Argentina) voluta dal suo braccio destro Lopez Rega. Successivamente, dopo il golpe, i sequestri e le ''desapariciònes'' furono attuati in forma sistematica ed organizzata [http://www.nuncamas.it/index1.asp v. Nunca Mas: Statistiche] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121014204522/http://www.nuncamas.it/index1.asp |data=14 ottobre 2012 }}</ref>; tale intendimento si fondava su diversi ordini di ragioni: da un lato l'immagine che il paese doveva fornire all'estero, anche e soprattutto in previsione del [[Campionato mondiale di calcio 1978|campionato mondiale di calcio]] che si sarebbe svolto in Argentina due anni dopo, e dall'altro l'ondata di terrore che si sarebbe abbattuta sugli oppositori e sui dissidenti se nessuno fosse stato in grado di fornire notizie in merito alle persone arrestate o sequestrate<ref>In una intervista rilasciatapubblicata nel 2012 nel carcere militare dove si trova recluso, il generale Videla ha dichiarato: "Noi della giunta militare avevano concordato che questo era il prezzo da pagare per vincere la guerra contro la sovversione e che tale decisione doveva rimanere nascosta perché la società non doveva accorgersene. Dovevamo eliminare un grande gruppo di persone che non potevano né essere portate in tribunale né uccise apertamente". da: [http://www.repubblica.it/esteri/2012/04/14/news/argentila_videla_ammette_di_aver_ucciso_pi_di_7_000_persone_durante_la_dittatura-33291378/?ref=HREC1-2.html Repubblica.it 14/4/2012]</ref>.
 
I sequestri dei sospetti avvenivano solitamente di notte ma non mancavano arresti durante il giorno, in particolare quelli attuati sulle persone sorvegliate che usavano spostarsi frequentemente, rendendo maggiormente difficile il loro reperimento durante le ore notturne; la procedura consisteva solitamente nel trasporto delle persone catturate in centri di detenzione clandestini, tra i quali si ricordano Arana, Pozo de Banfield, Pozo de Quilmes, Centrale di Polizia di Buenos Aires, 5º, 8º e 9º commissariato di La Plata, 3º commissariato di Valentín Alsina, base navale di Mar del Plata, Lanús, il commissariato di polizia di Mendoza, il "Campito" (campo di prigionia presso la scuola militare di ''Campo de Mayo''), la "Cacha", il Poligono di tiro di Buenos Aires e la ''Escuela Superior de Mecánica de la Armada'' ([[ESMA]]), luoghi di cui è pervenuta notizia grazie al rapporto ''Nunca más'', pubblicato nel [[1984]], a cui seguivano interrogatori, torture, lunghe detenzioni senza processo e, spesso, morte<ref>[http://www.yendor.com/vanished/junta/i-caraballo.html v. Stella Calloni, ''Otro torturador revela horrores de la guerra sucia en Argentina'']</ref>.