Torchiarolo: differenze tra le versioni

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“''Le origini risalgono all’epoca della formazione dei casali, dopo il mille, e dovettero essere quelle di un modesto aggregato di famiglie coloniche attorno ad una laura basiliana, di cui a quel tempo pullulavano le contrade. Si accrebbe con i profughi della vicina Valesio quando questa antica città, prima messapica poi romana, ormai ridotta a vita grama a metà del medioevo, fu rasa al suolo da Guglielmo II il malo, sceso in Puglia nel 1157 a punire i baroni ribelli. Torchiarolo fece parte della contea di Lecce''” ([[Giuseppe Marzano|G. Marzano]]).
 
I resti di [[Valesio (città antica)|Valesio]] ''(campeggiano le terme romane)'' si trovano nel cuore della campagna del paese; un sito archeologico rilevante. Anche da tale città sono venuti i primi abitanti di Torchiarolo. Il paese ha origini antiche tanto che viene fatto risalire alla fine del Cinquecento, periodo in cui Torchiarolo era un piccolo centro che palpitava di vitalità religiosa. L'etimologia della parola risente verosimilmente proprio degli sforzi che il paese, molto vicino al mare e perciò facilmente esposto a razzie, profondeva per contrastare gli attacchi dei [[Turchi]] che già nel XV secolo s'erano affacciati sulle spiagge adriatiche del [[Salento]]. Anticamente, quindi, la parola Torchiarolo, aveva origine certa da Turchi o proprio Turchia, e quindi già nel '400 e '500 Torchiarolo poteva significare "mattatoio" per i Turchi. Il termine “Torchiarolo” deriva dall'avverbio latino "Turce" usato nei registri di morte per indicare un'uccisione barbarica, cioè alla turca, con scimitarre. Di quest'origine ne è prova lo stemma Municipale di Torchiarolo, già comune prima del Seicento, che rappresentavarappresenta un turco legato con catene ad una torre. Molti però fanno risalire le origini del nome al torchio di legno col quale in numerosi frantoi sotterranei della zona si spremeva l’olio dal frutto dell’albero sacro a Minerva. Il Turculum e il turcularius dettero agli addetti al lavoro dei torchi l’appellativo di “turchiaroli” e all’abitato della contrada il nome di Torchiarolo, paese dei torchi ''(Marzano).'' Il paese si estende su un territorio che, anticamente paludoso, è stato bonificato nei primi decenni del Novecento. Oggi esso abbonda soprattutto di annosi uliveti, che lo rendono ridente e profumato ''(i tre quarti del territorio sono ulivetati),'' ma anche di vigneti. La caratteristica della presenza massiccia di [[Olea europaea|ulivi]] ''(dall’alto appare uno straordinario manto verde che si estende sino alla costa)'' ha sorretto l'idea che la parola "''Torchiarolo",'' con l'accezione di "''Torchio d'oro''”, possa riferirsi quindi alla spremitura di olive e uva per la produzione di olio e vino.
 
Nel XVI, Torchiarolo, divenne il feudo dei discendenti della potente famiglia di cavalieri combattenti Nanteuil-Chattilon ''(italianizzata Natoli o dell'Antoglietta).''