Gioachino Rossini: differenze tra le versioni

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Tra le ultime opere composte si ricordano la versione definitiva dello ''[[Stabat Mater (Rossini)|Stabat Mater]]'' ([[1841]], con prima esecuzione a [[Parigi]], 7 gennaio [[1842]]) e innumerevoli brani di musica da camera, sonate e composizioni per pianoforte solo o con voce solista, come le ''[[Soirées musicales]]'', pubblicate nel [[1835]]. Nella produzione dell'ultimo Rossini ci sarà inoltre spazio anche per quelli che egli stesso definì autoironicamente i suoi ''[[Péchés de vieillesse]]'', "semplici senili debolezze".
 
Nel [[1859]] lo [[Stato Pontificio]] cominciò a venire annesso dall'esercito sabaudo a partire dalla [[Legazione delle Romagne]]. Rossini, che già nel corso della precedente rivoluzione nazionale (1848-1849) aveva ritenuto più prudente lasciare Bologna per Firenze, si stabilì definitivamente a Parigi. Nella capitale francese realizzò l'ultima sua composizione di rilievo, la ''[[Petite messe solennelle]]'' ([[1863]]) per dodici cantori (tra uomini, donne e [[Castrato (musica)|castrati]]), due [[Pianoforte|pianoforti]] e [[armonium]], che Rossini si risolse ad orchestrare poco prima di morire, nel timore che altrimenti poi lo avrebbe fatto qualcun altro. Di questa versione, tuttavia, finché visse, non consentì mai l'esecuzione neppure in privato, mentre la versione originale fu rappresentata nel [[1864]] presso la villa di una nobildonna parigina, alla presenza di un limitatissimo numero di amici e conoscenti, tra cui i più grandi musicisti operanti all'epoca nella capitale francese.
 
Rossini morì dopo aver lungamente combattuto contro un [[Tumore|cancro]] al retto, inutilmente arginato da due operazioni (che causarono, tra l'altro, una devastante infezione), nella sua villa di Passy, presso Parigi, il 13 novembre 1868, poco prima del suo settantasettesimo compleanno. Le sue spoglie furono tumulate nel cimitero parigino del [[Cimitero del Père-Lachaise|Père Lachaise]], per essere poi traslate in Italia nel [[1887]], nove anni dopo la morte della Pélissier, su iniziativa del governo italiano, e riposano definitivamente nella [[Basilica di Santa Croce]], a [[Firenze]]. Il suo monumento funebre, realizzato da [[Giuseppe Cassioli]], fu inaugurato nel [[1900]].