Ashariti: differenze tra le versioni

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Propose, invece, un modello filosofico islamico basato su un rapporto di causa ed effetto determinato da Dio o comunque attuabile con l'intermediazione degli [[angelo|angeli]]; questa teoria prese il nome di [[occasionalismo]], che il suo fondatore difese anche con principi e metodi di logica. Quindi l'occasionalismo teologico, riteneva che tutti gli eventi e le interazioni causali non fossero prodotte da circostanze materiali ma fossero espressioni immediate e tangibili della volontà di Dio.<br />
In questa opera i concetti fondamentali che emersero e influenzarono gli ashariti furono l'eternità del mondo, la conoscenza di Dio delle cose particolari del mondo, l'incapacità dei filosofi di provare l'esistenza di Dio, la sua unità e anche la spiritualità dell'anima, la false tesi dei filosofi sul ruolo assegnato a Dio come costruttore del mondo, privato anche degli attributi divini.
Un altro lavoro importante di Ghazalī che influenzò anche la scuola asharita è l'''Iḥyāʾ ʿulūm al-dīn'' (La rivivificazione delle scienze religiose), che si occupò di giurisprudenza (''[[fiqh]]''), teologia speculativa (''[[Kalām]]'') e [[sufismo]], cercando una via di incontro e di armonizzazione. Questa filosofia islamica causò l'interpretazione chiusa del Corano (che si è sviluppata solo dal 4o secolo dopo l'Egira), che iniziò appunto con la diffusione delle convinzioni di al-Ghazali, che cercava di conciliare ortodossia islamica e sufismo (col suo L'incoerenza dei filosofi - Tahāfut al-Falāsifaʰ). Nei 4 secoli precedenti infatti l'interpretazione coranica era aperta (il Bab al-Ijitihad era aperto, la porta dell'interpretazione era aperta) e vennero sviluppate le 4 scuole (maddhab) sunnite, lo sciismo e l'ibadismo. Dopodiché quando apparentemente tutti i casi logici sono stati coperti dalla teologia (kalam) si è assunto che ormai le interpretazioni successive non avrebbero avuto alcun valore né rilevanza giuridica. Questo cambio di atteggiamento iniziò con al-Ghazali, che conciliò il sufismo con l'ortodossia espellendo l'[[aristotelismo]], e [[Averroè]] cercò invano di fermarlo (col suo Incoerenza della Incoerenza - Tahafut al-Tahafut). In realtà al-Ghazali criticava l'interpretazione di [[Avicenna]] di Aristotele, non Aristotele che diceva cose diverse, secondo Averroè. Si veda la sezione Opere nella voce [[al-Ghazali]].
 
== Note ==