Turkmenistan: differenze tra le versioni

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L'economia è prevalentemente rurale, con circa metà della superficie irrigata del paese coltivata a [[Gossypium|cotone]], di cui il Turkmenistan rappresenta il decimo produttore mondiale. Le enormi opere di canalizzazione effettuate dopo l'indipendenza hanno permesso di estendere di molto le coltivazioni, favorendo lo sviluppo dell'agricoltura. Oltre al cotone, si producono [[frutta]], [[uva]] e pochi altri prodotti. La dipendenza dalle esportazioni di cotone rende molto vulnerabile l'intero apparato economico e commerciale interno, che di conseguenza è dipendente, nel proprio sviluppo, anche dalle fluttuazioni dei prezzi sul [[mercato]] internazionale. Diversificare l'economia concentrandola su altre produzioni, permetterebbe di rendere più stabile e sicura la crescita economica. Il [[settore primario]] è costituito però anche dall'[[allevamento]], che, un tempo prevalentemente nomade, si è sedentarizzato dopo la costruzione di numerosi pozzi; si allevano perlopiù ovini, per ottenere [[carne]] e [[lana]]. Nel [[Mar Caspio]] è praticata la [[pesca commerciale]], che fornisce soprattutto [[Acipenser|storioni]] e [[Salmo (zoologia)|trote]] ed è discretamente sviluppata.
 
Importanti sono le riserve di [[gas naturale]] e di [[petrolio]] (quelle di gas naturale sono le quinte al mondo), meno importanti quelle di [[tungsteno]] e [[Mercurio (elemento chimico)|mercurio]]. L'uso delle riserve di gas è però fortemente limitato dall'assenza di vie adeguate per l'esportazione. Però negli ultimi anni sono stati siglati importanti accordi per la gestione delle esportazioni di gas, in particolare per dove debbano essere rivolte, questione delicata e non facile da risolvere. In questo settore, come del resto in tanti altri, le privatizzazioni sono state limitate. Nel [[1994]] il rifiuto della [[Russia]] di esportare verso i mercati con valute forti il gas turcomannoturkmeno, provocò una brusca caduta della produzione industriale e mise in seria crisi le finanze statali, sprovviste quindi di entrate significative in questo settore. Proprio per questo si preferì orientare l'[[economia]] verso le esportazioni di cotone, accentuandone la dipendenza da questo prodotto.
 
Con un [[PIL]] pro capite a parità di potere d'acquisto di 8.641 dollari nel [[2012]], il Turkmenistan si attesta come il paese economicamente più avanzato dell'[[Asia centrale]] dopo il [[Kazakistan]]. La [[crescita economica]] si è mantenuta su buoni livelli, passando dal 6% del [[2003]] al 23,1% del [[2004]], segnando un notevolissimo incremento. Tuttavia, il PIL è tornato negli ultimi anni a crescere come prima, del 7,5% nel [[2005]] e del 6% nel [[2006]].
Ma ancora enormi sono i problemi finanziari da affrontare, e nei quali il paese si dibatte sin dall'indipendenza. L'isolamento internazionale sottodurante Nyyazowil regime di Nyýazow ha portato ad un declino economico dal quale solo da qualche anno il paese si riprende. La [[disoccupazione]], tra le più alte al mondo, è del 60%; l'[[inflazione]] è all'11% ed è in fase di crescita, stando a dati del 2003 il 58% della popolazione vive sotto la [[soglia di povertà]]. Nel complesso il sistema economico, benché in buona crescita, stenta a decollare e si presenta come fragile e precario. L'Indice di Sviluppo Umano, statistica [[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] che misura la qualità della vita, è in costante diminuzione.
 
Dopo il crollo del sistema sovietico, ci sono state nel paese soltanto limitate privatizzazioni e non c'è stato un completo passaggio al sistema di mercato. Anche il debito estero rappresenta un grave problema.<br />
La povertà è molto diffusa e la popolazione spesso ridotta allo stremo e priva di elettricità, gas e acqua, sebbene questi beni vengano forniti gratuitamente dal regime. Nella capitale sono state fatte numerose grandi opere, finanziate dal regime a scopo propagandistico.