Gautama Buddha: differenze tra le versioni

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Negli anni successivi al [[nirvana (religione)|nirvāṇa]], il Buddha si spostò lungo la [[Pianura Indo-Gangetica|pianura gangetica]] predicando ai laici, accogliendo nuovi monaci e fondando comunità monastiche che accoglievano chiunque, indipendentemente dalla condizione sociale e dalla casta di appartenenza, fondando infine il primo ordine monastico mendicante femminile della storia. A condizione che l'adepto accettasse le [[Vinaya|regole della nuova dottrina]], ognuno era ammesso nel [[sangha]].
 
===== Scansione dei Vassa =====
A causa dell'assenza di una tradizione storiografica e cronologica in India, la scansione dei suoi spostamenti non fu registrata che molti secoli dopo gli eventi, e anche questa in maniera frammentaria nei vari sutra e nei [[Vinaya Piṭaka|Vinaya]] delle varie tradizioni. Tra i testi più interessanti per la cronologia spiccano due testi tradotti in cinese, il ''Badalingta Minghao jing''<ref>Hajime Nakamura, "The Aṣṭamahāsthānacaitya-storta and the Chinese and Tibetan Versions of a Text Similar to It", in: ''Indianisme et Bouddhisme: Mélanges offerts à Mgr Étienne Lamotte''. Louvain-la-Neuve, Institut Orientaliste, 1982, p. 259-265.</ref> (T.32:773b) e il ''Sengqieluocha suoqi jing'' (T. 4:144b), e un testo tibetano, il ''Chos-ḥbyung'' di Bu-ston<ref>E. Obermiller, ''History of Buddhism (Chos-ḥbyung) by Bu-ston'', in: ''The History of Buddhism in India and Tibet''. Leipzig, Harassowitz, 1932</ref>. Nella tradizione birmana si riscontrano altre cronologie.<ref>Paul Bigandet, ''The Life or Legend of Gaudama, the Buddha of the Burmese''. Rangoon, American Mission Press, 1866.</ref> Dalla comparazione di queste fonti, scandite per anno di vita del Buddha, si enumerano i luoghi in cui passò il [[Vassa]], o periodo monsonico dedicato alla sosta in un medesimo posto che è norma del [[sangha]]. Nonostante le tradizioni così diverse, spazialmente e temporalmente, si ottiene un quadro notevolmente uniforme per localizzazione geografica della vita del Buddha.<ref>Hajime Nakamura, ''Gotama Buddha: a Biography Based on the Most Reliable Texts'', Tokyo, Kosei, 2000. Vol. 1 p.274-5.</ref>
 
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===== Le prime conversioni =====
[[File:Gayasisa1.jpg|thumb|Il monte Gayāsīsa dove il Buddha predicò il ''sutra del Fuoco'']]
Dopo la conversione dei [[pañcavaggiyā]] a [[Sārnāth]], Gautama convertì Yasa, figlio di un ricco mercante di [[Varanasi|Vārāṇasī]]. Fu il primo non asceta ad entrare nella comunità monastica, presto seguito dai suoi amici, Vimala, Subāhu, Puṇṇaji e Gavaṃpati, figli di altre facoltose famiglie mercantili<ref>Ernst Waldschmidt (ed.), ''Das Catuṣpariṣatsūtra''. Berlin, Klasse für Sprachen, Literatur und Kunst, 1952, n 2 vol. 1, p. 202.</ref>. Quindi i genitori di Yasa divennero i primi laici a essere riconosciuti come tali e a prendere rifugio nei [[Triratna|Tre Gioielli]], e di lì seguirono altre decine di conversioni e numerosi giovani di [[Varanasi|Vārāṇasī]] entrarono nel [[Sangha]]. A questo punto, un anno dopo, il Buddha si diresse nuovamente al luogo dove aveva conseguito l'illuminazione.<br />[[File:Ancient india.png|left|thumb|La suddivisione politica dell'India ai tempi del Buddha]]
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L'arrivo del Buddha nella capitale del [[regno Magadha]] provocò un'ondata di conversioni, compresa quella del sovrano [[Bimbisāra]], allora a capo del più potente stato dell'India settentrionale. Questi, in segno di devozione, regalò al Buddha il monastero di Veṇuvana<ref>''Vinaya, Mahāvagga'' 22, 17-18 e ''Pinaye posengshi'', ''ju.'' 8 (T.24:138a). Raniero Gnoli, ''The Gilgit Manuscript of the Sanghabhedavastu'', Roma, IsMEO, 1977, p. 159-161.</ref>, sito nel Bosco di Bambù poco oltre la porta settentrionale della capitale Rajgir. In questo periodo si colloca anche la conversione, grazie ad Assaji, di [[Śāriputra|Sāriputta]] e [[Maudgalyāyana|Moggallāna]], che diverranno i due discepoli principali del Buddha.
 
===== A Kapilavatthu e nel Kosala =====
[[File:Nigrodharama1.jpg|thumb|Il monastero Nigrodharama dove il Buddha soggiornava a Kapilavatthu]]
Dopo aver completato la permanenza a Rajgir con la conversione, nei pressi di [[Gaya (India)|Gaya]], di [[Mahākāśyapa|Mahā-Kassapa]] (destinato a diventare un famoso discepolo), il Buddha si diresse a [[Kapilbastu|Kapilavatthu]], la capitale dei Sakya, sua terra natale.
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Gli elenchi dei convertiti nel Kosala mostrano come l'origine castale dei monaci e dei laici fosse in prevalenza [[Brahmano|brahmanica]] e mercantile (come Subhūti), con minoranze tra la casta guerriera, cui apparteneva lo stesso Buddha, e le classi inferiori.
 
===== A Rajgir =====
[[File:Jivakarama Vihara, Ambavana.JPG|thumb|Resti del ''Jivakarama Vihara'' a [[Rajgir]]]]
[[File:Venuvana.jpg|left|thumb|Luogo dove sorgeva il monastero ''Venuvana'']]