Basilica di San Petronio: differenze tra le versioni

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{{Citazione|La facciata di san Petronio sembra un campo arato e i ruvidi solchi dei mattoni<br />sporgenti hanno il colore delle zolle emiliane, appena ribaltate dal vomere|[[Cesare Marchi]], ''Grandi peccatori, grandi cattedrali''}}
 
La '''basilica di San Petronio''' è la [[Chiesa (architettura)|chiesa]] principale di [[Bologna]]: domina l'antistante [[Piazza Maggiore (Bologna)|piazza Maggiore]] e, nonostante sia ampiamente incompiuta, è una delle chiese più grandi d'Europa. Le sue imponenti dimensioni (132 metri di lunghezza e 60 di larghezza, con un'altezza della volta di 44,27 metri, mentre sulla facciata tocca i 51 metri<ref name="basilicadisanpetronio.org">[http://www.basilicadisanpetronio.org/basilica/fabbriceria/ Sito ufficiale della Basilica di San Petronio]</ref><ref name="ita.archinform.net">[https://ita.archinform.net/projekte/7636.htm Sito Archinform.net]</ref>) ne fanno la quarta chiesa più grande d'Italia (la terza, se si esclude [[Basilica di San Pietro|San Pietro]], che dal [[1929]] fa parte del territorio dello [[Stato della Città del Vaticano]]). Con il suo volume di 258.000&nbsp;m³, la basilica è la chiesa gotica costruita di mattoni più grande del mondo.<ref>Calcolazione del volume dell'edificio:<br />La pianta è quasi un rettangolo. Le forme dell'edificio possono essere ridotte a cinque cuboidi, uno pella navata centrale, dui uguali pelle navate laterali e dui uguali pelle file delle cappelle, ogni paio contabile come un cuboido di doppia larghezza. Le larghezze e altezze delle parti sono calcolabili degli valori totali, utilizzante una fotografia ortogonale della facciata:<br />Sezioni (navata centrale + navate laterali + cappelle) x lunghezza<br />= (44,27 m x 21,8 m + 29,06 m x 20,1 m + 22,38 m x 18,1 m) x 132 m = 257.558 m³</ref> Ha il titolo di [[basilica minore]]<ref>{{en}} [http://www.gcatholic.org/churches/data/basITX.htm ''Catholic.org Basilicas in Italy'']</ref>. Non è comunque la chiesa episcopale di Bologna, titolo che spetta alla vicina [[Cattedrale di San Pietro (Bologna)|cattedrale metropolitana di San Pietro]].
 
{{Approfondimento
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I lavori ebbero inizio con le complesse operazioni di esproprio e abbattimento di numerose ''insulae'' della città medievale prospicienti piazza Maggiore; contrariamente alla prassi costruttiva del tempo, il cantiere si sviluppò dalla facciata verso l'abside. Inizialmente vennero realizzate le navate laterali e le relative volte, e sul paramento in mattoni grezzi della facciata fu realizzato un basamento marmoreo, con formelle a bassorilievo (I ''Santi protettori'', secondo la prima versione del progetto [[1393]]) eseguite da maestranze della bottega dei fratelli [[Pierpaolo dalle Masegne|Dalle Masegne]].
 
Tra il [[1401]] ed il [[1402]] muore [[Antonio di Vincenzo]], con le sole due campate compiute, le navatelle e le quattro cappelle laterali. Nel 1403 il [[Legato pontificio]] [[Antipapa Giovanni XXIII|Baldassarre Cossa]], acerrimo nemico del Comune e fervente oppositore alla costruzione della basilica, approfittando della morte dell'architetto, vende le pietre, il legname e tutto il materiale edile atto alla continuazione dell'edificazione della chiesa. Nel [[Concilio di Pisa]] viene eletto papa ([[antipapa]]) [[Antipapa Alessandro V|Alessandro V]] ma alla sua morte gli succede proprio il Cossa col nome di Giovanni XXIII (si dice che fu proprio il Cossa ad avvelenare il Papa). L'antipapa Giovanni XXIII verrà poi deposto dopo il [[Concilio di Costanza]] per [[simonia]], scandalo e [[scisma]] (e per i fatti di San Petronio). Nel [[1425]] lo scultore senese [[Jacopo della Quercia]] fu incaricato di decorare il portale maggiore con rilievi, che nel 1438 furono però interrotti dalla sua morte.
 
I lavori di costruzione procedettero a singhiozzo, ma da un documento datato [[1469]] per la messa in posa della pavimentazione, si apprende che l'[[altare maggiore]] era posto a circa 75 metri dalla porta principale, quindi nella quarta campata, per cui a questa data si evince che l'edificio era stato sicuramente completato fino alla quinta campata dov'era situato il momentaneo coro e che fossero già iniziati i lavori per la sesta campata (che sarà poi anche l'ultima). Le cappelle verranno completate successivamente.
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La meridiana di Cassini venne terminata nel dicembre del [[1657]]. Le sue misure sono eccezionali: con una lunghezza pari a 66,8 metri, ancora oggi ne fanno la meridiana più grande al mondo. Per la realizzazione, Cassini decise di sfruttare la massima altezza possibile e riuscì a fissare la lastra col foro gnomonico ad un'altezza pari a "1000 once del piede regio di Parigi" (all'epoca l'unità di misura lineare usata normalmente dagli scienziati europei), corrispondente a 27,07 metri, più volte verificata per via di piccoli cedimenti strutturali o a terremoti. Il foro della lastra, avendo un diametro (1 Oncia Francese, cioè 27,07&nbsp;mm) inferiore a quello apparente del Sole, assumeva la funzione di un vero e proprio [[Stenoscopia|foro stenopeico]], proiettando sul pavimento non una semplice macchia di luce, ma l'immagine stessa del Sole rovesciata come in una [[camera oscura]] (il 30 giugno [[1973]], ad esempio, si poté osservare l'eclisse parziale di Sole con la classica immagine, rovesciata, a mezzaluna). Le ore all'italiana erano indicate in lastrine sporgenti a est e a ovest, indicando la lunghezza del [[meridiano]] dal "punto verticale" in secondi e terzi d'arco. Una volta certo di tali misure, Cassini fece scolpire sul marmo a grandi lettere che la lunghezza della Linea corrispondeva alla seicentomillesima parte del meridiano terrestre, ponendo così per la prima volta una corrispondenza fra una misura lineare e la dimensione della Terra, esattamente come verrà fatto alla fine del Settecento, quando il [[metro]] sarà usato quale unità di misura internazionale rapportandolo alla quarantamilionesima parte del meridiano terrestre. Alcuni anni dopo il Cassini venne richiesto a Parigi dal re Luigi XIV per dirigere il nuovo Osservatorio Astronomico appena terminato. Soltanto nel 1695 ritornò a Bologna in occasione di un suo viaggio per Roma in compagnia del figlio [[Jacques Cassini|Jacques]] e con la collaborazione di [[Domenico Guglielmini]] provvide al restauro della Meridiana: alcuni degli strumenti utilizzati allo scopo sono ancora conservati nel [[Museo diocesano di San Petronio|Museo della Basilica]]. La determinazione del giorno dell'equinozio di primavera allora effettuata dissipò i dubbi relativi all'opportunità di omettere il bisestile nell'anno 1700, come previsto dalla riforma gregoriana.
 
Una completa ricostruzione della Meridiana avvenne nel [[1776]] ad opera di [[Eustachio Zanotti]], il quale pur mantenendo le caratteristiche della Linea, sostituì completamente i marmi realizzando quanto ora vediamo: oltre ai marmi che recano i segni dello zodiaco con funzione di fornire una orientativa informazione mensile, la lunga Linea (a cui venne sostituita la verga centrale in ferro con barre d'[[Ottone (lega)|ottone]] e [[rame]]), riporta una doppia scala numerica. La prima scala, descritta da una lapide come ''PERPENDICVLI PARTES CENTESIMÆ'' (Centesime Parti della Perpendicolare) indica la percentuale dell'altezza gnomonica, al fine di rilevare con precisione l'altezza solare meridiana. La seconda scala (''HORÆ ITALICÆ MERIDIEI'', Ore Italiche del Mezzodì) converte l'ora del mezzogiorno locale nell'antico sistema dell'[[Ora italica]] di Campanile, in cui le ore 24 coincidevano con mezz'ora dopo il tramonto del Sole, cioè con le campane dell'Ave Maria.
 
Sia per le dimensioni che per l'elevata accuratezza costruttiva, la meridiana rese possibile di effettuare nuove importanti misure sulla [[Rifrazione atmosferica|rifrazione]], cioè sulla deviazione che subisce la luce di un astro attraversando l'atmosfera e che lo fa apparire più alto sopra l'orizzonte di quanto non sia. Inoltre Cassini riuscì a calcolare, con una precisione mai raggiunta prima, alcune grandezze astronomiche fondamentali come l'obliquità dell'[[eclittica]] (che egli determinò in 23°29ʹ15ʺ, di soli 22ʺ superiore a quella reale), la durata dell'[[anno tropico]], la posizione di [[equinozi]] e [[solstizi]].
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|Lunghezza: 132 m<ref>[http://www. name="basilicadisanpetronio.org/basilica/fabbriceria/" Sito ufficiale della Basilica di San Petronio]</ref><ref>[https:// name="ita.archinform.net/projekte/7636.htm" Sito Archinform.net]</ref>
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|Altezza delle volte: 44,27 m<ref>[http://www. name="basilicadisanpetronio.org/basilica/fabbriceria/" Sito ufficiale della Basilica di San Petronio]</ref><ref>[https:// name="ita.archinform.net/projekte/7636.htm" Sito Archinform.net]</ref>
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|Altezza della facciata: 51 m<ref>[https:// name="ita.archinform.net/projekte/7636.htmnet_A" Sito Archinform.net]</ref>
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|Larghezza totale esterna: 60 m<ref>[http://www. name="basilicadisanpetronio.org/basilica/fabbriceria/" Sito ufficiale della Basilica di San Petronio]</ref><ref>[https:// name="ita.archinform.net/projekte/7636.htm" Sito Archinform.net]</ref>
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|Superficie dell'edificio: circa 7.800 m²<ref>[https:// name="ita.archinform.net/projekte/7636.htm" Sito Archinform.net]</ref>
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