Trattato di Osimo: differenze tra le versioni

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Furono attuate alcune lievi rettifiche del confine. In particolare sul Monte Sabotino ritornò all'Italia la cresta di cima fra la vetta e i ruderi della chiesa di San Valentino: l'Italia in cambio costruì una [[Strada di Osimo|strada internazionale]] per collegare il Collio sloveno a Nova Gorica sulle pendici di quel monte. Fu inoltre stabilita l'evacuazione di alcune sacche di occupazione jugoslave in territorio italiano nella zona del [[Monte Colovrat]] e la sistemazione dello status del [[Cimitero di Merna]]. Questo era diviso dal confine dal [[1947]] e con il filo spinato ed una rete metallica che passava tra le tombe, passò quindi interamente sotto sovranità jugoslava in cambio di un'equivalente porzione di territorio ceduto all'Italia, nelle sue immediate vicinanze.
 
Il Trattato di Osimo stabilì inoltre la costruzione dei collegamenti autostradali fra Italia e Jugoslavia, attraverso i valichi di Fernetti, Rabuiese e Pesek. I primi due furono ultimati, rispettivamente, solo nel 1997 e nel 2008, mentre l'ultimo invece non è mai stato costruito.
 
Era prevista inoltre la costruzione di una vasta zona franca industriale sul Carso, a cavallo del confine fra i due Paesi, nella zona a sud del valico di Fernetti. Tale progetto non venne mai realizzato, a causa dell'opposizione italiana dovuta al timore per le conseguenze ecologiche che la zona industriale avrebbe avuto sul delicato ecosistema carsico e per gli sconvolgimenti demografici che in seguito al libero movimento dei lavoratori avrebbero interessato il territorio triestino (era previsto l'arrivo di decine di migliaia di lavoratori jugoslavi, mettendo così in discussione la maggioranza italiana di Trieste).
 
Fu ratificato dall'Italia il 14 marzo [[1977]] (legge n. 73/77) ed entrò in vigore l'11 ottobre [[1977]].