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'''Rho''' (''Rò'' in [[dialetto milanese]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:50787}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[città metropolitana di Milano]], in [[Lombardia]].
 
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Quinto comune più popoloso della città metropolitana e quindicesimo della [[Lombardia]], Rho è caratterizzata da una forte densità di industrie, nonché dal nuovo quartiere fieristico della città di [[Milano]]: ospita infatti i nuovi padiglioni espositivi della [[Fieramilano]], la più grande d'Europa. Insieme a [[Milano]], ha ospitato l'[[Expo 2015|Expo]], l'esposizione universale inaugurata il 1º maggio [[2015]] e conclusasi il 31 ottobre 2015.
 
== Geografia fisica ==
Rho si trova a circa 14&nbsp;chilometri a nord-ovest del centro di [[Milano]]; è bagnata a sud dal fiume [[Olona]], ed è attraversata dai suoi affluenti [[Bozzente]] e [[Lura (fiume)|Lura]], oggi in parte interrati nel territorio comunale.
Il capoluogo comunale risulta essere lambito a est e a nord dalla [[Strada statale 33 del Sempione]], che un tempo lo attraversava corrispondendo all'attuale ''corso Europa'', mentre a sud corre il ramo in comune delle ferrovie [[Ferrovia Torino-Milano|Milano-Novara-Torino]] (oggi anche [[Linea S6 (servizio ferroviario suburbano di Milano)|linea S6]] Novara FS-Pioltello Limito-Treviglio), [[Ferrovia Domodossola-Milano|Milano-Gallarate-Varese/Domodossola]] e [[Linea S5 (servizio ferroviario suburbano di Milano)|linea S5]] (Varese FS-Pioltello Limito-Treviglio).
 
A Rho, nella frazione di [[Passirana]], è attiva una stazione meteo gestita in collaborazione con il Centro Meteorologico Lombardo.<ref>{{cita web|url=http://www.centrometeolombardo.com/content.asp?contentid=1494&ContentType=Stazioni|titolo=Dati della Stazione Meteo}}</ref>
 
== Origini del nome ==
L'origine del nome ''Rho'' è piuttosto controversa e sono numerose le ipotesi al riguardo.
 
L'attuale denominazione di Rho, che ufficializza la presenza della lettera "''h''" in mezzo al nome, risale al [[1932]]; ma il nome della città ha avuto varie forme. In un documento risalente all'anno [[846]], il primo in cui si parla di Rho, è citato come ''Vico Raudo'' un gruppo di abitazioni circondate da terre coltivate. ''Vico'' infatti è un termine usato per un insieme di case in aperta campagna, mentre ''Raudo'' deriva probabilmente dalla forma latina ''Rhaudum'', per indicare un rozzo castello esistente sul posto.<ref>[http://www.visitrho.com/index.php?option=com_flexicontent&view=items&cid=37&id=16&Itemid=8&lang=it L'origine del nome sul sito del Comune]</ref>
In altri documenti il borgo di Rho è citato con nomi diversi: ''Rhode'', ''Rodo'', ''Raude'', ''Raudo'', ''Rhaudum''; nel [[XVI secolo|XVI]]-[[XVII secolo]] si attesta ''Aro''<ref>In una carta geografica dipinta sulla parete di una sala dei Musei Vaticani e in una cartina seicentesca.</ref>, poi ''Rò'', ''Rhò'' e ''Rho''.
 
Nei suoi ''Commentari sulle famiglie milanesi'' Raffaele Fagnani ipotizza l'esistenza di una casata Rhaudense, originaria dell'isola di [[Rodi]]<ref>Commentari sulle famiglie milanesi di Raffaele Fagnani</ref>; quest'ipotesi è oggi però valutata come ben poco verosimile.
 
Alcuni hanno voluto riconoscere in Rho i ''Campi Raudi'', il luogo dove il console Mario sconfisse i [[Cimbri]]; tale toponimo deriverebbe a sua volta dal toponimo celtico ''rhaudes'', che significa "campo", oppure ''raud'' o ''rod'', che significa "fiume" (si confronti, ad esempio, con i nomi di [[Roddi]] e [[Roddino]] in [[provincia di Cuneo]]). Tuttavia i ''Campi Raudi'' si trovano, secondo le fonti, vicino a Vercelli.
 
Un'altra possibile derivazione etimologica potrebbe essere il termine longobardo ''rode'', che indicava una terra di confine (si confrontino ad esempio i vicini comuni di [[Rovellasca]] e di [[Rovello Porro]]); o ancora dalla parola tardolatina ''raudum'' significante "cosa rude ed imperfetta" e che probabilmente indicava un rozzo castello o un'antica casa cantoniera, a difesa della via per il [[Lago Maggiore|Verbano]] (l'attuale [[Strada statale 33 del Sempione|strada del Sempione]]), dato che Rho dista dieci [[miglia]] da Milano. Ancora, lo stesso termine potrebbe avere qualche affinità con il celtico ''rot'' "rosso".
 
== Storia ==
=== Antichità ===
Rho è uno dei comuni più antichi della [[Lombardia]] e ciò è dimostrato dal fatto che durante gli scavi per la costruzione di edifici o strade sono venuti alla luce numerosi reperti archeologici relativi all'[[età romana]] (ritrovati durante gli scavi del [[1876]], [[1890]] e [[1917]]). Negli anni successivi sono stati scoperti altri reperti che, sebbene di importanza minore, sono stati determinanti per dimostrare che fin dall'età imperiale romana, Rho ebbe un'importanza notevole. Da un punto di vista amministrativo, faceva parte della ''[[regio XI Transpadana]]''.
 
Nella stessa organizzazione stradale attuale è rintracciabile un'organizzazione riconducibile alla centuriazione romana: la grande maggioranza delle strade scorre parallela in direzione Est-Ovest e Nord-Sud. Gli assi di riferimento sono il [[Cardine (storia romana)|Cardo]] (Nord-Sud, via Madonna e via Garibaldi) e il [[Decumano]] (Est-Ovest, via Matteotti e via Porta Ronca)<ref>''Relazione sullo stato dell'Ambiente a Rho'', a cura di Lucia Coletti, Ivano Colombo e Angela Garavaglia, Comune di Rho, 2007</ref>. Questi si incrociano in piazza San Vittore, ancora oggi centro dell'insediamento.
 
Ulteriori ritrovamenti archeologici hanno confermato l'esistenza in epoca romana di una strada, la cosiddetta [[via Mediolanum-Verbannus]], che congiungeva [[Milano]] e il [[Lago Maggiore|Verbano]], passando per [[Legnano]] e [[Gallarate]]. Lungo questo asse di comunicazione Rho rappresentava il decimo miglio, quindi il punto di sosta dell'esercito. Gli antichi romani deviarono il fiume [[Olona]] a [[Lucernate]], scavando un alveo artificiale che si dirigeva verso Milano costeggiando la via Mediolanum-Verbannus<ref name="Cita|Autori vari|p. 20">{{Cita|Autori vari|p. 20}}.</ref>. Un corso d'acqua che costeggiasse interamente la via Mediolanum-Verbannus fu infatti reputato fondamentale dagli antichi romani per dare un cospicuo incremento ai commerci lungo questa strada, soprattutto considerando il maggiore carico trasportabile sui barconi fluviali rispetto al semplice trasporto terrestre<ref name="Cita|Autori vari|p. 21">{{Cita|Autori vari|p. 21}}.</ref>.
 
In base a rinvenimenti archeologici è stata anche datata fra il [[IV secolo|IV]] e il [[V secolo]] la completa cristianizzazione del borgo: in piazza San Vittore negli anni sono venuti alla luce un antico cimitero e una cappella cristiana. Dello stesso periodo sono i reperti trovati in via Belvedere: tombe cappuccine con incise l'[[alfa (lettera)|alfa]] e l'[[omega (lettera)|omega]].
 
=== Medioevo ===
[[File:Comune di Rho.jpg|thumb|left|La torre del municipio]]
Con le invasioni barbariche nella zona si realizza una profonda depressione economica e il dominio passa di mano in mano fino ai [[Longobardi]] e quindi ai [[Franchi]]. Sotto i Longobardi il borgo assume nella sua topografia una terminologia tuttora rintracciabile, a partire dal Pomero, che deriva da Post Moerus, ossia ''fuori dalle mura fortificate''. L'origine di questo termine però non è riconosciuta universalmente: alcuni attribuiscono il nome alla presenza nei secoli scorsi di numerosi alberi di mele. Il termine ''Fare'' invece è riscontrabile oggi nella periferica Cascina Fara.<br />
Sempre nel periodo di dominazione longobarda viene attribuito alla futura Rho l'appellativo di ''[[Corte (storia)|Curtis]]'' (corte), una particolare forma di organizzazione della società nel periodo del [[feudalesimo]].
 
Un atto di permuta, rogato il 9 gennaio [[864]] dal notaio Agatone, cita per la prima volta il nome della cittadina chiamandola ''Vico Rhaudo'', ed accenna ad una chiesa di Sant'Ambrogio e ad un rozzo castello ivi esistenti. Ancora nell'871 due pergamene ne riportano il nome.
 
Intorno all'anno 1000 Rho inizia a rivendicare la sua libertà come [[Comune medievale|comune]], cercando di liberarsi dall'influenza dei nobili della zona. Nel [[1004]] l'imperatore [[Enrico II il Santo|Enrico II]], dopo aver vinto i [[longobardi]] di [[Arduino d'Ivrea|Arduino]] e fattosi incoronare [[Re d'Italia]] a [[Pavia]] (14 maggio), staziona a Rho, dove firma alcuni documenti "decisi" ''in Rodo'' o ''in campo qui dicitur Raudo'', ricambia l'ospitalità concedendole il titolo di borgo e [[capopieve]], staccandola da Nerviano, e provvede all'istituzione di un mercato settimanale. Il mercato si tiene tuttora ogni lunedì. A Rho viene istituita anche una Corte di Giustizia e realizzato un canale (''riale'') per l'irrigazione dei campi usando l'acqua dell'[[Olona]]<ref name=NotaStoriaComune>[http://www.comune.rho.mi.it/Engine/RAServePG.php/P/27201RHO0406 Storia della città di Rho] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080501101359/http://www.comune.rho.mi.it/Engine/RAServePG.php/P/27201RHO0406 |data=1º maggio 2008 }} sul sito comunale</ref>.
 
Risale all'[[XI secolo]] anche la figura semileggendaria di '''[[Giovanni da Raude]]''', detto anche '''Giovanni della Croce''', vessillifero dell'esercito crociato durante la [[Prima Crociata]]; fu lui che il 15 luglio [[1099]], data della presa di [[Gerusalemme]], issò sulle mura della Città Santa la bandiera dei cristiani.
 
Nel maggio [[1160]], durante l'[[assedio di Milano (1162)|assedio di Milano]], [[Federico Barbarossa]] fece distruggere Rho, che venne però rapidamente ricostruita. Tra il [[1130]] e il [[1215]] ben nove consoli rhodensi sono attestati nello Stato milanese, e alcuni di essi appartengono alla famiglia dei ''Capitanei de Raude'' documentata ufficialmente come residente in città dal [[1196]].
 
Come confermato da un documento conservato presso l'Archivio dell'[[Ospedale Maggiore di Milano]], intorno al 1300 venne edificato il primo ospedale di Rho; i suoi beni furono poi in seguito acquistati dai [[Agostiniani|frati Agostiniani]] del luogo Pio di Santa Maria del Pasquerio di Rho, nel [[1481]].
 
Nel [[1305]] il nobile Cressone Crivelli tentò con i suoi soldati di impadronirsi di Rho e [[Nerviano]], ma fu sconfitto e respinto dalla reazione popolare. Otto anni più tardi il borgo fu comunque conquistato da Milano, che uccise o imprigionò quasi tutti gli abitanti.
 
Grazie all'abbondanza di acqua e di terre feritili nel [[XV secolo]] molti nobili milanesi si trasferirono a Rho, costruendo sontuosi palazzi, in gran parte oggi distrutti. La nobile frequentazione è tale che era stata costituita una ''Universitas nobilium dicti loci de Raude''.
Fra il Cinquecento ed il Seicento furono costruiti anche due conventi: degli Agostiniani e dei Cappuccini (sulla strada che conduce a Lucernate), entrambi distrutti nell'invasione napoleonica.
 
=== Epoca moderna ===
[[File:Rho - Via Madonna.jpg|thumb|La centralissima Via Matteotti]] Nel [[1511]] i [[Lanzichenecchi]] discesero in Italia, comandati da Matteo Schinner e saccheggiarono Rho<ref name=NotaStoriaComune />. Giunse poi la dominazione spagnola e nel [[1539]] [[Carlo V di Spagna]] concesse il feudo ai [[Visconti]]. Nel [[1570]] nella popolazione fiaccata dall'oppressione spagnola si sparse un'epidemia di [[peste]].
 
Secondo le cronache del tempo, il 24 aprile [[1583]] un quadro raffigurante la Pietà avrebbe pianto lacrime di sangue, avvenimento successivamente riconosciuto dalla Chiesa cattolica come miracoloso. Sul luogo della cappella dove era conservato il quadro venne edificato il [[Santuario dell'Addolorata (Rho)|Santuario dell'Addolorata]], alla cui realizzazione collaborarono numerosi illustri artisti dell'epoca.
 
Nel Seicento la peste colpì ancora il Milanese e nel [[1663]] i rhodensi eressero nell'attuale piazza San Vittore la [[Croce della peste]], spostata di fianco alla chiesa parrocchiale nel [[1928]] e riportata al luogo originario settant'anni più tardi.
 
Nel [[1928]] un Regio Decreto assegnò a Rho la frazione di [[Passirana|Passirana Milanese]], in precedenza facente parte del borgo di Lainate e nel [[1932]] Rho ottenne il [[titolo di città]].
 
Il 10 ottobre [[1956]] nella frazione di [[Terrazzano]] due balordi sequestrarono un centinaio di alunni e tre maestre della locale scuola elementare. Durante il blitz della polizia, avvenuto sei ore dopo, morì sotto i colpi degli stessi agenti il civile [[Sante Zennaro]] che aveva raggiunto il luogo tentando eroicamente di salvare i bambini.
 
All'inizio del [[XXI secolo]], in un'area per nove decimi all'interno del territorio rhodense e per il resto in quello [[Pero (Italia)|Pero]], è stato edificato il nuovo polo espositivo della [[Fiera di Milano]]. Inaugurato nel [[2005]], il complesso progettato dall'architetto [[Massimiliano Fuksas]] è costituito da otto padiglioni che mettono a disposizione un totale di 345.000 metri quadrati lordi espositivi coperti e sessantamila all'aperto. In un'area adiacente a questa si è svolta la manifestazione [[Expo 2015]].
 
=== Lo stemma ===
L'effigie cittadina è la ruota con cinque raggi, araldo della famiglia dei Capitanei de Raude, casata vassalla dei Duchi di [[Sassonia]] e di [[Baviera]]<ref>[http://www.visitrho.com/index.php?option=com_flexicontent&view=items&cid=37&id=16&Itemid=8&lang=it Lo stemma sul sito del Comune] sul sito comunale rhodense</ref>. I cinque raggi sono un richiamo ai cinque imperatori: [[Enrico I di Sassonia|Enrico I]], [[Ottone I di Sassonia|Ottone I]], [[Ottone II]], [[Ottone III]] ed [[Enrico II il Santo|Enrico II]]. In [[araldica]] la [[Ruota (araldica)|ruota]] indica ''fortuna'' o ''vittoria'', rifacendosi ad un detto latino: "la ruota potente schiaccia tutto ciò che è opposto".
 
Nell'antichissima [[Basilica di Aquileia]] esiste una cappella detta dei [[Torriani]] nella quale, fra due sarcofaghi, è posta una lastra tombale con incisa l'effigie di ''Allegranza da Rho'' ([[XIV secolo]]), moglie di [[Corrado della Torre]] detto "Mosca" e madre del patriarca [[Cassono della Torre]], sepolto nel chiostro di Santa Caterina a Firenze. Sulla stessa lastra è pure inciso lo stemma di Rho, raffigurato da uno scudo con una ruota nel mezzo.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Il Santuario dell'Addolorata ===
{{Vedi anche|Santuario dell'Addolorata (Rho)}}
La città di Rho vanta nel suo territorio alcuni edifici di interesse storico. Il più importante è il Santuario dell'Addolorata, uno dei maggiori santuari mariani della Lombardia, costruito dopo un miracolo riconosciuto dalla [[Chiesa cattolica]], avvenuto il 24 aprile [[1583]], quando un'effigie della Madonna ha versato lacrime di sangue. A fianco del Santuario sorge il Collegio dei [[Oblati dei Santi Ambrogio e Carlo|Padri Oblati]], opera di Giorgio Martinelli, dove hanno studiato numerose eminenti figure ecclesiastiche, fra cui anche [[Papa Paolo VI]].
 
La prima pietra del Santuario fu collocata da San Carlo Borromeo il 7 marzo [[1584]], la consacrazione venne fatta dal [[Giuseppe Pozzobonelli|cardinale Pozzobonelli]] il 3 aprile [[1755]]. Il disegno è del celebre architetto [[Pellegrino Tibaldi]], il campanile di [[Giulio Galliori]], che ne modificò il progetto originale, la facciata di [[Leopoldo Pollack]]. All'interno si possono ammirare tele ed affreschi di [[Camillo Procaccini]] (Bologna 1551 circa- Milano 1625), dei [[Fiammenghini]], del [[Il Morazzone|Morazzone]], e di Raffele Casnedi da [[Runo (Dumenza)|Runo]], frazione di [[Dumenza]].
 
=== Basilica di San Vittore ===
{{Vedi anche|Basilica di San Vittore (Rho)}}
 
==== Altre chiese scomparse ====
Secondo alcuni documenti medievali, risulta che nei territori intorno all'attuale via Meda, vi sorgesse fin dal [[IX secolo]] una chiesa dedicata a [[Sant'Ambrogio]], ma dato che in realtà non viene menzionato un vero e proprio edificio, si potrebbe pensare essi si riferissero semplicemente ad alcuni poderi o beni di proprietà della basilica di Sant'Ambrogio in Milano.
 
Nei pressi dell'attuale piazza San Vittore, esisteva già prima del [[XIV secolo]] una cappella dedicata a San Pietro, demolita probabilmente nel 1577. Ancora nella stessa area risalente al Cinquecento era un Battistero di San Giovanni, considerato un'appendice della basilica di San Vittore e scomparso nel [[1843]] con la demolizione della stessa, causa ricostruzione. Di nuovo antecedente allo stesso secolo e sempre nelle prossime vicinanze, vi era una chiesa di Santa Maria in Castello, denominazione che dà sostegno alla tesi dell'esistenza di un edificio fortificato medievale nel centro cittadino; essa rimase di proprietà Ghisolfi fino al [[XVII secolo]], dopo il quale non si hanno più tracce.
 
Sempre nel corso del Cinquecento, sorgeva nei pressi dell'[[Olona]], la chiesa di San Martino: nel 1565 il prevosto Giuli però afferma che essa non fu mai consacrata e nemmeno vennero mai svolte funzioni religiose, dunque dato che era posta al di fuori del borgo, poteva essere utilizzata come lazzaretto; fu demolita nel [[XIX secolo]].
 
In contrada Pasqué sorgevano la chiesa di Santa Maria Assunta in Pasqué e l'adiacente convento dei frati agostiniani, di cui alcune tracce sono rimaste in largo Marconi. Una leggenda popolare narra che nel convento fu ospitato [[Martin Lutero]], di passaggio per [[Roma]].
 
=== L'ospedale di Circolo e il monumento ai caduti ===
L'ospedale di Circolo - Monumento ai caduti nacque per la beneficenza di numerosi cittadini che donarono somme anche notevoli per costruire un monumento ai caduti della [[grande guerra]] ma, raccolta una cifra piuttosto consistente, si decise di costruire un ospedale affinché la sofferenza della guerra portasse a migliori condizioni di vita. Tra i donatori si ricordano Benedetto Banfi, Giulio Tavecchia, Giuseppe Citterio, Paolo Goglio, Virginia Bullani.
Il 7 ottobre [[1923]] venne posta la prima pietra e l'inaugurazione ebbe luogo il 28 ottobre [[1929]].
 
=== Il Municipio ===
Dietro la chiesa di San Vittore si erge il Municipio, nato come Palazzo Podestarile e costruito all'inizio del [[XX secolo]] sul modello dei palazzi medievali.: il progetto è dell'ingegner Silvio Giuliani. Vi si conservano diversi dipinti, raffiguranti San Gervaso, San Protaso, Sant'Ambrogio ed altri, nonché le Quattro Glorie di Mauro della Rovere detto ''Il Fiamminghino'' ([[1640]]) e quattro bei putti di Daniele Crespi ([[1590]]-[[1639]]), tutti provenienti dalla demolita chiesa di San Gervaso e Protaso di Milano. Nella sala d'arte si trovano pure alcuni cimeli preziosi del defunto cittadino onorario cardinale [[Eugenio Tosi]], arcivescovo di Milano, già appartenente alla congregazione degli [[Oblati dei Santi Ambrogio e Carlo|Oblati di Rho]].
 
=== Cimitero centrale ===
Il camposanto del capoluogo si trova attualmente in corso Europa 200, lungo l'antico tracciato della strada postale per [[Gallarate]], poi ribattezzata in Strada Statale del Sempione. Qui venne spostato nella seconda metà del [[XIX secolo]], in una zona allora periferica.<br />
Al centro della pianta originale del cimitero ed in asse con l'entrata principale, all'inizio del Novecento venne eretta la ''Cappella Gentilizia dei Sacerdoti'', contenenti le spoglie e le lapidi di prevosti che hanno prestato servizio a Rho dai primi dell'Ottocento in poi (quindi da Luigi Delilla a Marco Agrati) e coadiutori della Parrocchia San Vittore. La cappella è stata restaurata all'inizio del [[XXI secolo]] per iniziativa del prevosto don G.Citterio e dei familiari di don Franco Gallazzi (qui sepolto).
Nella medesima cappella si trovano anche lapidi per altri sacerdoti e per i caduti rhodensi della [[Prima guerra mondiale]]; numerosi preti sono qui ricordati sebbene le loro spoglie siano conservate altrove.
 
Nel [[1931]] il cimitero venne notevolmente ampliato con l'edificazione dei colombari, della casa del custode e della camera ardente. Ai primi degli anni 2000 il camposanto ha visto un ulteriore aumento della propria superficie con la costruzione di nuovi colombari.
 
Nel cimitero, nella zona interrata dei colombari più antichi, è conservata una mummia che è ritenuta essere il corpo dell'Arcivescovo [[Leone da Perego]], francescano; il corpo venne quivi trasportato da [[San Carlo Borromeo]], perché gli veniva tributato un culto non permesso dalla Chiesa. Per numerosi anni questa mummia è stata considerata una delle attrazioni principali della cittadina.
 
=== Villa Burba Cornaggia Medici ===
Villa Burba Cornaggia Medici, meglio conosciuta come ''Villa Burba'', è una villa di campagna rhodense. Ha una entrata principale su corso Europa, e una secondaria del parco, alla fine di via [[Papa Giovanni XXIII]]. La villa ha una tipica architettura lombarda risalente al XVII secolo; di particolare rilievo sono gli ornamenti tardo-barocchi, i balconi, i cancelli, le ringhiere in ferro battuto e il salone centrale. Nata come residenza di campagna, dopo una lunga serie di passaggi di proprietà, nel 1873 venne acquisita dalla famiglia Cornaggia Medici. Nel 1966 la proprietà passò al Comune che la sottopose ad un lungo restauro. Attualmente è utilizzata come sede della biblioteca e della mostra permanente ''Passato e presente''. All'esterno della villa un parco con essenze pregiate è stato destinato ad utilizzo pubblico. Il parco è piuttosto ampio, caratterizzato dalla presenza di percorsi in ghiaia, molto piacevoli da percorrere. Qua e là nel parco è possibile vedere statue e busti di donne, soprattutto nei pressi dell'entrata secondaria, dove sono collocate delle zone gioco per bambini, panchine e tavoli in pietra. Nel parco sono presenti anche: un piccolo laghetto, fornito di tartarughe e tempo fa anche di anatre, e una vasca-fontana romana rettangolare poco profonda, con un fondale in sassi. La fontana, circondata da una struttura di panchine in granito, offre un clima di tranquillità; ed è spesso usata come luogo di ritrovo, da giovani e anziani.
 
=== Altri edifici e monumenti notevoli ===
'''La fontana della stazione'''<br />
La fontana della stazione in marmo di Verona è un dono del Podestà Eraldo Bonecchi.
 
'''Archeologia industriale'''<br />
Alle architetture fin qui descritte si aggiungono numerosi edifici di archeologia industriale, come la Chimica Bianchi, in parte ancora presente, e il cotonificio [[Muggiani]], recentemente ristrutturato, che è un esempio unico degli opifici inizio secolo. Ancora in centro, sul corso Europa alle spalle del Santuario, un edificio ricoperto da vite canadese e altre rampicanti, rappresenta la [[Citterio]], azienda produttrice di salumi.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Rho}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo le statistiche [[ISTAT]]<ref name=etnie>[http://demo.istat.it/str2015/index_e.html Popolazione straniera residente per età e sesso al 31 dicembre 2015]</ref> al 1º gennaio 2016 la popolazione straniera residente nel comune era di {{formatnum:4638}} persone, pari al 9% della popolazione.
Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:<ref name=etnie />
 
{{div col}}
* [[Romania]] {{formatnum:1066}}
* [[Ucraina]] 518
* [[Perù]] 425
* [[Ecuador]] 317
* [[Albania]] 215
* [[Marocco]] 214
* [[Moldavia]] 194
* [[Egitto]] 173
* [[Cina]] 165
* [[Bulgaria]] 140
{{div col end}}
 
== Cultura ==
=== Palio di Rho ===
Dal [[1996]], tutti gli anni a ottobre si svolge il Palio di Rho, manifestazione nata in ricordo della vita medievale rhodense e della figura di [[Giovanni da Raude]], che nel [[1099]] fu il primo crociato a varcare le mura di [[Gerusalemme]]; l'evento è organizzato dalla ''Famiglia Rhodense'', associazione sorta nel [[1988]], per promuovere e diffondere il patrimonio culturale e le tradizioni della cittadina lombarda.
 
Al Palio partecipano 11 contrade, di cui quattro sono frazioni, ciascuna con un proprio simbolo: San Vittore (ruota), Cappuccini (sajo), Madonna dei Miracoli (Madonna), Pomero (grifone), Cantun Giò (castello), Porta Ronca (roncola), Pasqué (pantera), Ghisolfa (rana), [[Mazzo (Rho)|Mazzo]] (leone rampante), [[Terrazzano]] (San Maurizio) e [[Passirana]] (Albero). Viene preceduto da una serie di iniziative, tra le quali la principale è la sfilata in costumi medievali, che si snoda lungo le vie del centro storico fino a Piazza Visconti, "campo di battaglia" tra le varie fazioni. Tra i vari giochi di abilità, tutti in costumi d'epoca, spiccano la [[Torneo (medievale)|giostra]] dei cavalieri e l'arrampicata sull'[[albero della cuccagna]], ultima sfida prima della proclamazione dei vincitori.
 
=== Piatti tipici ===
Nella gastronomia della cucina rhodense sono da annoverare i seguenti:
* ''Anatra alla pesca o alla persico'', dal nome dialettale del frutto (''persicu''), ricordata anche dal poeta locale Averardo Buschi;
* ''Paiada'', polenta con verza;
* ''Zuppa del [[lupo]]'', pane bianco in vino rosso e zucchero;
* ''Stufato con patate'';
* ''[[Pancotto]]'', pane cotto in una pentola con burro, sale ed una grattugiata di formaggio;
* ''Carsensa'', impasto di farine (gialla, di frumento e di segale) e frutti (uva, fichi o mele);
* ''Polenta con burro e formaggio'';
* ''Torta del [[Corpus Domini]]'', dolce della tradizione "povera", con una base di pane raffermo, arricchito da latte, caffè, cacao e pinoli.
 
== Geografia antropica ==
=== Frazioni ===
Il Comune di Rho conta ufficialmente quattro frazioni:
* '''[[Lucernate]]''': abitato a carattere popolare sito a sud oltre la ferrovia adiacente alla zona dei fontanili.
* '''[[Mazzo (Rho)|Mazzo]]''': attualmente detto anche ''Mazzo Milanese'' o ''Mazzo di Rho'', popolosa frazione nella parte orientale del territorio, confina a sud con la [[Fiera di Milano]] e ad est con il comune di [[Bollate]]. Fu comune autonomo fino al 1928.
* '''[[Passirana]]''': grosso paese dislocato all'estremo nord dell'area comunale e confinante con i comuni di [[Arese]] e [[Lainate]]; fu frazione di quest'ultimo fino al 1928, quando venne aggregato a Rho.
* '''[[Terrazzano]]''': altra grande frazione localizzabile a nord-est, presso lo svincolo [[Autostrada A4 (Italia)|A4]] - [[Autostrada A50|A50]] (barriera di pedaggio di Terrazzano sulla Tangenziale Ovest), confinante anch'essa con Arese.
 
Vi sono inoltre altre tre località:
* '''[[Biringhello]]''': piccolo villaggio situato a nord-ovest del comune, oltre il Sempione e confinante con [[Barbaiana]] di [[Lainate]].
* '''[[Castellazzo (Rho)|Castellazzo]]''': modesto abitato ad ovest del territorio comunale, presso quella che un tempo era una casa padronale agricola o una villa signorile di campagna, attualmente nelle vicinanze sorge il moderno quartiere periferico di via Capuana.
* '''[[Pantanedo]]''': "frazioncina" a est presso Mazzo, conta un solo cascinale abitato, ma circondato da alcune ditte, che ne caratterizzano l'ambientazione di zona industriale.
 
== Economia ==
[[File:MUGGIANI.jpg|thumb|Lo stabilimento Muggiani]]
 
Rho spicca nella regione per esser stata una delle città a rappresentare meglio la [[rivoluzione industriale]] lombarda. Numerosi sono state le industrie e fabbriche di grandi dimensioni fondate nel territorio rhodense; alcune sono ancora funzionanti, altre sono ormai dismesse e alcune di queste sono riconosciute come monumenti di [[archeologia industriale]].
 
La popolazione di Rho, fino alla fine dell'Ottocento era assorbita completamente dall'agricoltura che dava lavoro all'80% della popolazione. I primi cambiamenti si ebbero nel [[1870]] quando la prima grande industria sorse nel rhodense: il '''Sacchettificio Goglio'''. Posto di fronte al Santuario, il sacchettificio aprì i battenti con 45 dipendenti per poi arrivare ad averne circa 500. Nel secondo dopoguerra fallì e gli edifici furono smantellati. Oggi a suo ricordo rimane una via dedicata al suo fondatore: Paolo Goglio.
 
[[File:Rho - Sede Giuseppe Citterio.JPG|thumb|left|La sede della Citterio]]
Proprio di fronte al sacchettificio nel [[1878]] iniziò la sua attività il '''[[Citterio|Salumificio Citterio]]'''. Famoso a livello locale, nel [[1932]] cominciò l'esportazione, affermandosi come uno dei leader nazionali nella produzione di salumi e oggi è ancora in attività. Nonostante si sia incredibilmente esteso è ancora possibile vedere il primo edificio storico, oggi completamente ricoperto di vite canadese. La facciata spesso appare nelle pubblicità televisive.
 
Nel 1904 apre i battenti il '''[[Cotonificio Muggiani]]''', una delle più importanti realtà della filatura di cotone lombarda, che arrivò a dar lavoro a 1200 operai. Nel 1910 il cotonificio fu assorbito dalla società '''Unione Manifatture''' che possedeva diversi opifici. I numerosi macchinari furono spenti nel 1963. L'edificio principale della filatura è stato recentemente ristrutturato ed è un monumento di archeologia industriale.
 
Nel [[1905]] venne fondata la '''Tintoria Bonecchi''', che raggiunse un notevole sviluppo nel [[1932]] con macchinari moderni ed efficienti per l'epoca. Aprì uno stabilimento anche in Bulgaria, risultando una delle prime aziende ad esternalizzare in Paesi a basso costo della manodopera. Sempre nell'ambito della manifattura un importante sviluppo lo diede la '''Chatillon''', una grande fabbrica posta dietro la stazione che produceva seta artificiale. La struttura è stata recentemente demolita.
 
Nella prima decade del 1900 aprono i battenti le industrie chimiche come la '''Italica''' e la '''Chimica Bianchi'''. Della prima sono ancora visibili l'acquedotto e una parte degli edifici storici, essendo tuttora funzionante. È stata invece recentemente demolita del tutto la Chimica Bianchi che dal [[1907]] produceva coloranti organici e sintetici, per essere poi assorbita dalla [[Montedison]]. La Bianchi è ricordata tristemente per le molte morti dovute alla mancanza di misure di sicurezza nella manipolazione di prodotti chimici, come l'amianto. Oggi nell'area che ospitava l'industria sono sorte decine di capannoni che ospitano il quartiere artigianale rhodense.
 
Nel [[1907]] nasce la '''Ditta Ing. V. Fachini''', nota per la perfezione delle sue costruzioni meccaniche ed elettromeccaniche. Ancora oggi vi si costruiscono riduttori e motoriduttori. Nel [[1910]] il signor Edoardo Goglio e il signor Bonecchi decisero di fondare la '''Bogophane'''. Nel [[1932]] raggiunse la massima produzione con circa 70 operai. Nel [[1971]] venne chiusa dal momento che aveva scarichi altamente tossici. In seguito la produzione è ripresa e l'azienda realizza cellophane.
 
Nel [[1949]] la società '''Condor''' ottiene l'autorizzazione del Comune per la costruzione della Raffineria di Rho. I lavori iniziano nel dicembre del [[1951]] e la raffineria apre i battenti nel settembre [[1953]], raffinando il greggio che arrivava da [[Genova]] via oleodotto. La proprietà passò alla [[Royal Dutch Shell|Shell]] nel [[1959]] e quindi alla [[Agip]] nel [[1974]]. Negli anni ottanta la necessità di modernizzare alcune strutture e le sempre più pressanti accuse di inquinamento spinsero alla chiusura della raffineria, formalizzata nel [[1992]].<br />
Agli inizi del [[XXI secolo]] la struttura industriale viene smantellata e bonificata. Esattamente 1000 anni dopo che Enrico II istituì il mercato, il 31 marzo [[2004]] viene inaugurato il nuovo [[Fiera di Milano|Polo fieristico di Milano]], per 10/11 sul territorio rhodense<ref>[http://www.nuovosistemafieramilano.it/ Nuovo Sistema Fiera Milano], sito del Nuovo Polo Fieristico milanese</ref>.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Ferrovie ===
Nel [[1858]] venne aperta all'esercizio la tratta ferroviaria [[Milano]]-[[Magenta (Italia)|Magenta]], divenuta in seguito parte della [[ferrovia Torino-Milano]]; così Rho ebbe prima di molti centri maggiori, la [[Stazione di Rho|stazione ferroviaria]].
Tuttora di fondamentale interesse, essa è collocata tra piazza della Libertà e via Magenta. Ed è servita dai treni delle Linee S del [[Servizio ferroviario suburbano di Milano]]:
 
* [[Servizio ferroviario suburbano di Milano#Linea S5|S5]] (Varese-Pioltello-Treviglio)
* [[Servizio ferroviario suburbano di Milano#Linea S6|S6]] (Novara-Pioltello-Treviglio)
* [[Servizio ferroviario suburbano di Milano#Linea S11|S11]] (Chiasso-Milano Porta Garibaldi-Rho)
 
A cui si aggiungono alcuni convogli [[Treno regionale (Italia)|regionali]] delle direttrici Milano-[[Torino]], [[Arona]], [[Domodossola]], [[Luino]], [[Varese]] (quasi tutti formalmente sospesi per esigenze Expo nell'aprile [[2015]] e non ancora ripristinati).
 
Nel [[2009]], è stata inoltre attivata (nella frazione di [[Mazzo (Rho)|Mazzo]]) la stazione ferroviaria di [[Stazione di Rho Fiera|Rho Fiera]], in corrispondenza dell'attuale capolinea della [[Metropolitana di Milano|metropolitana milanese]] [[Linea M1 (metropolitana di Milano)|Linea M1]], servita dai treni delle Linee S5, S6, S11 e dai regionali svolti da [[Trenord]] e [[Trenitalia]], nonché da alcuni convogli a lunga percorrenza.
 
=== Metropolitana ===
Dal [[2005]], anno di apertura del nuovo polo della [[Fiera di Milano]] "la fiera più grande d'[[Europa]]<ref>{{cita web|url=http://www.fieramilano.it/fieraweb/fiera-milano/index.html|titolo=Sito ufficiale Fiera di Milano}}</ref>" è attiva la stazione di [[Rho Fiera (metropolitana di Milano)|Rho Fiera]] della metropolitana milanese Linea M1, collegata tramite sottopassi pedonali alla stazione ferroviaria di Rho Fiera.
 
=== Mobilità urbana ===
Il trasporto pubblico urbano nel comune di Rho è svolto dalla società d'autolinee [[STIE]], affiancato dai gestori [[Movibus]] e Airpullman che operano anche su relazioni extraurbane.
 
Tutte le autolinee sono integrate nel [[SITAM]] (Sistema Integrato Tariffario Area Milanese) gestito da ATM Milano, e con il quale con un unico biglietto si possono utilizzare tutte le autolinee elencate.
 
Il servizio urbano ha una tariffazione particolare, comunque non integrata nel SITAM;
infatti il sistema di integrazione tariffaria riguarda solo ed esclusivamente tutte le autolinee suburbane ed i treni (linee S) solo per quanto riguarda gli abbonamenti settimanali integrati di area.
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1945]]
|[[1946]]
|[[Agostino Casati]]
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1946]]
|[[1956]]
|Umberto Pellegrini
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1956]]
|[[1960]]
|Giuseppe Caccia
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1960]]
|[[1965]]
|Umberto Pellegrini
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1965]]
|[[1975]]
|Carlo Landoni
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1975]]
|[[1983]]
|Luigi Panico
|Partito Socialista
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1983]]
|[[1985]]
|Adriano Persiano
|Partito Socialista
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1985]]
|[[1994]]
|Amedeo Galli
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1994]]
|[[2002]]
|Arianna Cavicchioli
|[[centrosinistra]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2002]]
|[[2007]]
|Paola Pessina
|[[centrosinistra]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2007]]
|[[2011]]
|Roberto Zucchetti
|[[centrodestra]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2011]]
|[[2011]]
|Francesco Russo
|-
|[[Commissario Prefettizio|Comm. Pref.]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2011]]
|''in carica''
|Pietro Romano
|[[centrosinistra]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
== Sport ==
La ''[[Football Club Rhodense|Rhodense]] ''è la principale squadra di [[calcio (sport)|calcio]] della città. È nata nel [[1913]] e vanta un passato professionistico in [[Serie C1]] e [[Serie C2|C2]]. Retrocesse dalle serie professionistiche nel [[1985]] e l'anno successivo si iscrisse al campionato di [[Prima Categoria]]. Attualmente (2018-19) milita in [[Promozione (calcio)|Promozione]].
 
Nel [[calcio a 5]] la città è rappresentata dall'AC Rho Calcio, fondata nel [[2004]] e oggi in Serie C1<ref>{{cita web|url=http://www.rhocalcio5.it|titolo=Sito ufficiale Rho Calcio a 5|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160109171544/http://rhocalcio5.it/|dataarchivio=9 gennaio 2016}}</ref>.
 
Il [[Rugby Rho]] è la squadra cittadina di [[rugby]], fondata nel [[1947]] e militante attualmente nella [[Serie C (rugby a 15)|Serie C]] del campionato Italiano<ref>{{cita web|url=http://www.rugbyrho.it|titolo=Sito del Rugby Rho}}</ref>. In passato ha anche giocato diversi campionati di [[Serie A (rugby a 15)|Serie A]], dando diversi giocatori alla [[Nazionale italiana di rugby|nazionale italiana]].
 
Nella [[pallacanestro]] invece il primato è detenuto dal CMB Rho, militante in C Nazionale, mentre la Victor Rho Basket gioca in Prima Divisione.
 
Nella [[pallavolo]] la città può vantare diverse società agonistiche, tra queste:
* La A.s.d. Pallavolo Rho, che schiera ogni settimana 8 squadre tra campionati di FIPAV e PGS, avendo come apice la squadra di Serie D Femminile.
* Il Volley Lucernate: nata nel [[1978]], oggi ha sette squadre. Le maggiori disputano il campionato di Serie C (maschile) e Prima divisione (femminile);
Il [[baseball]] viene praticato a Rho dalla Rajo che è stata più volte campione regionale e oggi gioca in [[Serie B (baseball)|Serie B]] dopo un'esperienza in [[Serie A1 (baseball)|Serie A1]] nella stagione 2003-2004.
 
Nel [[pattinaggio a rotelle]] sono attive due associazioni :
* Skating Rho, specialità corsa, presente sul territorio fin dal 1983 e partecipa con i suoi atleti di tutte le età ai campionati [[FIHP]] ed a trofei interregionali.
* Inline 360<ref>{{Cita web|url=http://www.inline360.it|titolo=Pattinaggio a 360° - Speed Skating - Freestyle - Downhill|sito=Pattinaggio a 360°|lingua=en|accesso=8 novembre 2017}}</ref>, nata nel 2014 partecipa con i suoi atleti a competizioni nazionali ([[Federazione Italiana Sport Rotellistici|FISR]]) e internazionali ([[FIRS]]) nell'ambito delle discipline velocità, freestyle e downhill. Tra i propri atleti vanta la presenza di campioni italiani, europei e mondiali delle rispettive discipline. Tra i più recenti Angelo Vecchi, campione del mondo Downhill 2016, e Magdalena Krychniak, campionessa italiana 2017 di maratona Master over 40.
Per quanto riguarda il [[karate]], Rho ospita diverse associazioni sportive tra le quali ''Impero del Sole'' e ''Dojo Karate Rho''.
 
==Galleria d'immagini==
<gallery>
Image:Rho - Il Comune (2).jpg|Il palazzo comunale
Image:Rho - Via Pome'2.jpg|Via Pomè
Image:Rho - Via Madonna.jpg|Via Matteotti
RhoSantuarioFacciata 01.jpg|Santuario Beata Vergine Addolorata
RhoSantuarioFacciata 02.jpg|Santuario Beata Vergine Addolorata (Vista Posteriore)
DuomoSanVittore1b1b.jpg|Chiesa San Vittore
</gallery>
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{cita pubblicazione |autore =Autori vari |anno=2014 |titolo=Di città in città – Insediamenti, strade e vie d'acqua da Milano alla Svizzera lungo la Mediolanum-Verbannus |editore = Soprintendenza Archeologia della Lombardia |url= http://www.archeologica.lombardia.beniculturali.it/getFile.php?id=239|accesso=16 gennaio 2017 |cid=Autori vari}}
* Piero Airaghi e Mario Giudici, ''210 vedute di Rho e frazioni, nelle cartoline d'epoca dal 1900 al 1960''
* Piero Airaghi, ''Rho nella storia, nei suoi uomini illustri e nell'arte''
* Piero Airaghi, ''Rho Racconta, Cento anni di storia'' (1850-1950, avvenimenti e tradizioni), Edizioni Lions, Rho, 1986
* Lucia Coletti, Ivano Colombo e Angela Garavaglia (a cura di), ''Relazione sullo stato dell'Ambiente a Rho'' , Comune di Rho, 2007
* Raffaele Fagnani, ''Commentari sulle famiglie milanesi''
* Mario Giudici, ''Nove comuni nelle cartoline d'epoca dal 1900 al 1960 - con note di cronaca locale dal 1893 al 1916 – tratta dai giornali “Gazzettino di Rho” “Circondario di Gallarate” “Regione Lombardia”'', Rho 1991
* Paola Pessina, ''Le campagne e il borgo di Rho nei documenti del Catasto di Maria Teresa d'Austria'', Biblioteca Popolare di Rho, Rho 1990
* Paola Pessina, ''Rho nei Secoli&nbsp;– Segni, tracce e disegni'', Biblioteca Popolare di Rho, Rho 1990
* ''Raudensis ~ Arte danzante e arte del danzare al tempo degli Sforza'', mostra a cura di Maurizio Padovan
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{Comuni della città metropolitana di Milano}}
{{Comuni del Parco Agricolo Sud Milano}}
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