Grosseto: differenze tra le versioni

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Nel [[1137]] si verificò l'assedio portato alla città dalle truppe tedesche del duca [[Enrico X di Baviera|Arrigo di Baviera]],<ref name=storiasanti/> intervenute per contrastare il forte dissidio portato avanti dai cittadini grossetani verso l'imperatore dell'epoca, culminato anche con mancato pagamento di tasse. Infine, [[papa Innocenzo II]], che aveva trascorso del tempo in Maremma tra il 1133 e il 1137, decise di trasferire a Grosseto la sede vescovile,<ref name=storiasanti/> dando alla comunità il titolo di ''civitas''. Il 9 aprile [[1138]], con la bolla ''Sacrosancta Romana Ecclesia'', papa Innocenzo II decretò la nascita della [[diocesi di Grosseto]].
 
Grosseto ormai città a tutti gli effetti, acquisì una nuova fisionomia caratterizzata da costruzioni di pietra e laterizio che soppiantarono con la fine del XII secolo l'edilizia povera di origine altomedievale e fu ben presto una delle roccaforti principali della potente famiglia degli [[Aldobrandeschi]]<ref>S.M. Collavini, ''"Honorabilis domus et spetiosissimus comitatus": gli Aldobrandeschi da "conti" a "principi territoriali" (secoli IX-XIII)'', Pisa, 1998.</ref>: la sua posizione centrale nella piana che diradava sul mar Tirreno e la vicinanza alle principali [[Salina|saline]] dal litorale (Castiglione, Querciolo) la rendevano particolarmente adatta per il commercio.<ref name=storiasanti/> Dopo un primo giuramento unilaterale di fedeltà a [[Siena|Siena,]], sebbene non sia possibile escludere a priori impegni corrispettivi da parte di quest'ultima di cui si sia persa memoria <ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=M. Mordini|titolo=Le forme del potere in Grosseto nei secoli XII-XIV, Siena, 2007.|rivista=|volume=|numero=}}</ref>, per il controllo della dogana del sale, fatto dal popolo grossetano nel 1151,<ref name=storiasanti/> gli Aldobrandeschi furono costretti a studiare un piano che garantisse loro la permanenza al potere e, al tempo stesso, il riconoscimento di una larga autonomia alla città.
 
[[File:Coat of Arms of the House of Aldobrandeschi.svg|thumb|upright=0.9|Stemma degli [[Aldobrandeschi]]]]
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Gli Aldobrandeschi cercarono di riconquistare i domini perduti provocando come reazione, nel febbraio del 1260, l'assedio della città da parte delle truppe di Re Manfredi (guidate da Giordano D'Agliano) e di Siena, al fine di pacificare l'area. Ottenuto il controllo del centro urbano, Re Manfredi gli concesse un ampio privilegio e prese sotto la sua protezione la città e i suoi abitanti, confermando loro anche la possibilità di eleggere un podestà come da consuetudine e mettendola al riparo dalle mire senesi di acquisirne il controllo <ref name=":0" />. Grosseto si schierò a fianco di Siena nella [[battaglia di Montaperti]] <ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/montaperti_(Enciclopedia-Dantesca)/|titolo=}}</ref> e due suoi ambasciatori presenziarono alle trattative di pace tra Senesi e Fiorentini, a Castelfiorentino nel novembre 1260 <ref name=":0" />. Nel 1266 gli Aldobrandeschi si impadronirono della città grazie all'aiuto dell'esercito di Orvieto, di alcuni fuoriusciti senesi, dei conti Pannocchieschi e con il probabile contributo di molti cittadini grossetani nel tentativo di sottrarla all'orbita politica senese ma i Senesi sei giorni dopo presero il controllo della città scacciando gli Orvietani<ref name=":0" />. L'anno successivo il papa [[Papa Clemente IV|Clemente IV]] scomunicò la città, insieme a Siena, Pisa e San Miniato.
 
[[Bino degli Abati del Malia]], visconte di [[Batignano]], feudatario degli Aldobrandeschi, approfittò di una crisi interna che Siena stava vivendo nel 1310 per guidare una rivolta e cacciare i Senesi da Grosseto.<ref name=storiasanti/> Nel 1312, iniziò il lungo dominio degli Abati del Malia sulla città maremmana, che fu riconosciuto pure da Siena con una trattativa di pace tra la [[Repubblica di Siena|Repubblica]] e i [[Contea di Santa Fiora|conti di Santa Fiora]] il 17 aprile 1317.
 
Il comune di Grosseto quindi mantenne la sua autonomia e la ''iurisdictio'' sul proprio ampio distretto ancora fino all'inizio del quarto decennio del Trecento. Nel 1324 il giurista Cino da Pistoia prese in esame lo status giuridico delle relazioni tra le due città ed escluse l'inserimento perpetuo della città di Grosseto nella giurisdizione senese <ref name=":0" />. Nei trattati di pace negoziati tra Pisa e le città guelfe di Toscana, Grosseto è compresa tra queste ultime come città alleata di Siena<ref name=":1">{{Cita pubblicazione|autore=A. Cappelli|titolo=La Signoria degli Abati - Del Malia e la Repubblica di Siena in Grosseto|rivista=La Maremma|volume=|numero=}}</ref>. In questo periodo (antecente alla grande peste del 1348) la popolazione della città è stimabile tra 7000 e 8000 abitanti. <ref>{{Cita pubblicazione|autore=Istituzione "Le Mura"|titolo=Piano Programma 2017-2019|rivista=|volume=|numero=}}</ref>
 
Dopo aver recuperato temporaneamente la libertà, la città di Grosseto [[Assedio di Grosseto|si trovò assediata]] nel settembre [[1328]] dalle truppe di [[Ludovico il Bavaro]] e dell'[[antipapa Niccolò V]], di ritorno da Roma, che chiedevano viveri, doni e assoluta fedeltà e obbedienza all'imperatore. I Grossetani, guidati dai figli di Bino, Malìa ed Abbatino, risposero con una eroica difesa e resistenza, tant'è che l'imperatore, non riuscendo ad espugnare la città, dovette ritirarsi dopo quattro giorni di inutile assedio.<ref name="storiasanti" />
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== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
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Grosseto conta {{formatnum:82269}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> registrando ancora una buona fase di crescita, dopo essere stata per anni il capoluogo di provincia meno antropizzato della [[Toscana|Regione]]. Inoltre, va rilevata un'espansione [[demografia|demografica]] costante, senza cioè conoscere pause o arretramenti, dal [[dopoguerra]] ad oggi.
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| [[2010]]
| 22ª posizione (-15)<ref>[http://www.ilsole24ore.com/speciali/qvita_2010/home.shtml Qualità della vita 2010: - Il Sole 24 ORE<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
| 77ª posizione (-22)<ref>[{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistemaurbano_xvii.pdf |titolo=Ecosistema Urbano XVII]}}</ref>
|-
| [[2011]]
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=== Media ===
==== Stampa ====
A Grosseto sono situate le redazioni locali dei due maggiori quotidiani del territorio: ''[[Il Tirreno]]'' (via Oberdan) e ''[[La Nazione]]'' (via Rattazzi). Sono inoltre attive le redazioni territoriali di diversi giornali a [[Giornale_onGiornale on-line|diffusione elettronica]]
 
Sempre in città ha inoltre sede una delle principali case editrici della provincia, la ''Innocenti Editore'', fondata nel settembre del 1997 da Mario Innocenti insieme al figlio Stefano.
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* [[Acquacotta]]
* [[Buglione (gastronomia)|Buglione]]
* Cinghiale alla maremmana<ref>[{{cita web|url=https://www.lacucinaitaliana.it/ricetta/secondi/cinghiale-alla-maremmana-con-olive-verdi/ |titolo=Cinghiale alla maremmana]}}</ref>
* [[Tortello maremmano con spinaci|Tortelli]]
* Schiaccia alla pala
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=== Eventi ===
{{cnSenza fonte|Tra gli eventi di maggiore richiamo a Grosseto sono da ricordare il festival musicale di ''Cava Festival'', al Parco di Pietra di Roselle, e soprattutto la manifestazione nazionale di [[Festambiente]], nata nel 1989 e ospitata nel mese di agosto presso il centro nazionale per lo sviluppo sostenibile di [[Legambiente]] "Il Girasole", nel borgo di [[Rispescia]]: durante la manifestazione vengono proposti incontri, dibattiti e spettacoli volti alla sensibilizzazione del pubblico su temi che vanno dalla sana alimentazione, salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale italiani, alla tutela delle tradizioni e culture locali e così via. Un altro evento di rilievo è la kermesse enogastronomica di ''Maremma Food&Wine Shire'', dal 2013 organizzata nel centro storico cittadino.}}
 
== Geografia antropica ==