Ipertensione arteriosa: differenze tra le versioni

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La moderna comprensione del [[sistema cardiovascolare]] è cominciata grazie al lavoro del [[medico]] [[William Harvey]] (1578-1657), che descrisse la [[circolazione del sangue]] nel suo libro "''De motu cordis''". Il [[sacerdote]] [[Inghilterra|inglese]] [[Stephen Hales]] descrisse la prima misurazione della [[pressione arteriosa]] nel 1733.<ref name="pmid1744849">
{{Cita pubblicazione |autore=Esunge PM |titolo=From blood pressure to hypertension: the history of research |rivista=J R Soc Med |volume=84 |numero=10 |p=621 |anno=1991 |mese=ottobre|pmid=1744849 |pmc=1295564}}
</ref><ref name=Kotchen2011>{{Cita pubblicazione |autore=Kotchen TA |titolo=Historical trends and milestones in hypertension research: a model of the process of translational research |rivista=Hypertension |volume=58 |numero=4 |pp=522–38 |anno=2011 |mese=ottobre|pmid=21859967 |doi=10.1161/HYPERTENSIONAHA.111.177766}}</ref> Il riconoscimento dell'ipertensione come una malattia si deve, tra gli altri, a [[Thomas Young]] e in particolare a [[Richard Bright]] e ai loro studi compiuti nella prima metà del [[XIX secolo]].<ref name="pmid1744849"/> La prima descrizione di pressione arteriosa elevata in una persona senza evidenza di una malattia renale, è stata fatta da [[Frederick Akbar Mahomed]] (1849-1884).<ref>{{Cita libro |curatore=Swales JD|titolo=Manual of hypertension |editore=Blackwell Science |città=Oxford |anno=1995 |pagine=xiii |isbn=0-86542-861-1}}</ref> Tuttavia l'ipertensione come entità clinica è nata nel 1896 con l'introduzione dello [[sfigmomanometro]] a [[Mercurio (elemento chimico)|mercurio]], realizzato da [[Scipione Riva-Rocci]], che ne permise la misurazione.<ref>{{Cita libro | titolo=A century of arterial hypertension 1896–1996 | curatore=Postel-Vinay N | pagine=213 | città=Chichester | editore=Wiley | anno=1996 | isbn=0-471-96788-2 }}</ref> Nel 1905, [[Nikolai Korotkoff]] migliorò la tecnica descrivendo i cosiddetti [[suoni di Korotkoff]] che si odono quando l'[[arteria]] viene auscultata con uno [[stetoscopio]], mentre il bracciale dello sfigmomanometro viene sgonfiato.<ref name=Kotchen2011/>
 
Storicamente il trattamento, per quella che veniva chiamata la "malattia dal polso duro", consisteva nel ridurre la quantità di sangue grazie alla pratica del [[salasso]] o mediante l'applicazione di [[sanguisughe]].<ref name="pmid1744849"/> Questo trattamento era stostenuto dall'imperatore [[Cina|cinese]] [[Huang Di]], da [[Cornelio Celso]], da [[Galeno]] e da [[Ippocrate di Coo|Ippocrate]].<ref name="pmid1744849"/> Nel corso del [[XIX secolo|XIX]] e [[XX secolo]], prima che diventassero disponibili i primi trattamenti farmacologici efficaci, si utilizzavano tre rimedi per l'ipertensione, tutti con numerosi [[Effetto collaterale (medicina)|effetti collaterali]]: rigorosa restrizione di [[sodio]] nella dieta,<ref name="pmid1744849"/> [[simpaticectomia]] (ablazione chirurgica di alcune zone del [[sistema nervoso simpatico]]) e terapia pirogena (iniezione di sostanze che causano [[febbre]] e che indirettamente riducono la pressione sanguigna).<ref name="pmid1744849"/><ref name=Dustan>{{Cita pubblicazione |autore=Dustan HP, Roccella EJ, Garrison HH |titolo=Controlling hypertension. A research success story |rivista=Arch. Intern. Med. |volume=156 |numero=17 |pp=1926–35 |anno=1996 |mese=settembre|pmid=8823146 |doi=10.1001/archinte.156.17.1926}}</ref> Il primo preparato chimico per la gestione dell'ipertensione il [[tiocianato di sodio]], è stato utilizzato a partire dal 1900 ma presentava notevoli effetti collaterali che lo resero impopolare.<ref name="pmid1744849"/> Molti altri farmaci sono stati sviluppati dopo la [[seconda guerra mondiale]], il più popolare e ragionevolmente efficace dei quali era il [[cloruro di tetrametilammonio]] e i suoi derivati: l'[[esametonio]], l'[[idralazina]] e la [[reserpina]] (derivata dalla [[pianta medicinale]] ''[[Rauwolfia serpentina]]''). Un importante passo avanti è stato ottenuto con la scoperta dei primi farmaci a somministrazione orale ben tollerati. I primi sono stati il [[clorotiazide]] e i [[diuretici tiazidici]]. Entrambi sono stati messi a disposizione a partire dal [[1958]].<ref name="pmid1744849"/><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Novello FC, Sprague JM | titolo=Benzothiadiazine dioxides as novel diuretics | rivista=J. Am. Chem. Soc. | anno=1957 | volume=79 | p=2028 | doi=10.1021/ja01565a079|numero=8}}</ref>
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== Epidemiologia ==
[[File:Hypertensive heart disease world map - DALY - WHO2004.svg|thumb|''[[Disability-adjusted life year]]'' per la cardiopatia ipertensiva per 100.000 abitanti nel 2004 (Fonte: [[Organizzazione mondiale della sanità|OMS]]:<ref name="Ref_2009">{{Cita web|url=http://www.who.int/healthinfo/global_burden_disease/estimates_country/en/index.html |titolo=WHO Disease and injury country estimates |anno=2009 |sito=World Health Organization |accesso=11 novembre 2009}}</ref>)
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A partire dal 2000, quasi un miliardo di persone nel mondo, circa il 26% della popolazione adulta, soffriva di ipertensione<ref name="Epidemiology">{{Cita pubblicazione|coautori= Santulli, G |titolo= [https://www.researchgate.net/publication/242487985_Epidemiology_of_Cardiovascular_Disease_in_the_21st_Century_Updated_Numbers_and_Updated_FactsThe_current_epidemiology_of_CV_diseaseJived2013112 Epidemiology of cardiovascular disease in the 21st century: updated numbers and updated facts] |rivista= JCvD. |volume= 1 |numero= 1 |pp= 1-2 |data= 2013 |isbn=2326-313X}}</ref> La condizione si presenta sia nei paesi industrializzati (333 milioni) sia in quelli in [[paesi in via di sviluppo|via di sviluppo]] (639 milioni).<ref name="Epidemiology"/> Tuttavia, i tassi variano notevolmente in base al luogo, con valori che partono dal 3,4% (negli uomini) e 6,8% (nelle donne) rilevati nelle zone rurali dell'[[India]] fino ad arrivare al 68,9% (uomini) e 72,5% (donne) della [[Polonia]].<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Kearney PM, Whelton M, Reynolds K, Whelton PK, He J |titolo=Worldwide prevalence of hypertension: a systematic review |rivista=J. Hypertens. |volume=22 |numero=1 |pp=11–9 |anno=2004 |mese=gennaio|pmid=15106785 |doi= 10.1097/00004872-200401000-00003}}</ref>
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L'[[ipertensione arteriosa primaria]] o ipertensione essenziale è la forma più comune di ipertensione, rappresentando il 90-95% di tutti i casi.<ref name="pmid10645931"/> In quasi tutte le società contemporanee, la pressione sanguigna aumenta con l'invecchiamento e il rischio di diventare ipertesi in età avanzata è notevole.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Vasan|nome=RS|coautori=Beiser, A, Seshadri, S, Larson, MG, Kannel, WB, D'Agostino, RB, Levy, D|titolo=Residual lifetime risk for developing hypertension in middle-aged women and men: The Framingham Heart Study|rivista=JAMA: the Journal of the American Medical Association|data=27 febbraio 2002|volume=287|numero=8|pp=1003–10|pmid=11866648|doi=10.1001/jama.287.8.1003}}</ref> L'ipertensione è il risultato di una complessa interazione fra [[geni]] e [[fattori ambientali]]. Numerose varianti genetiche comuni che comportano piccoli effetti sulla pressione sanguigna, sono stati identificati<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=He|nome=FJ|coautori=MacGregor, GA|titolo=A comprehensive review on salt and health and current experience of worldwide salt reduction programmes|rivista=Journal of Human Hypertension|data=2009 Jun|volume=23|numero=6|pp=363–84|pmid=19110538|doi=10.1038/jhh.2008.144}}</ref> così come alcune varianti genetiche rare che portano a grandi effetti sulla pressione arteriosa.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Lifton|nome=RP|coautori=Gharavi, AG, Geller, DS|titolo=Molecular mechanisms of human hypertension|rivista=Cell|data=23 febbraio 2001|volume=104|numero=4|pp=545–56|pmid=11239411|doi=10.1016/S0092-8674(01)00241-0}}</ref> Tuttavia la base genetica dell'ipertensione è ancora poco conosciuta.
 
Diversi sono i fattori ambientali e inerenti allo [[stile di vita]] che influenzano la pressione sanguigna; ad esempio la si può diminuire con un ridotto apporto di [[sale]] nella dieta, con<ref name="pmid21909115">{{Cita pubblicazione|autore=Ehret GB |titolo=Genetic variants in novel pathways influence blood pressure and cardiovascular disease risk |rivista=Nature |volume=478 |numero=7367 |pp=103–9 |anno=2011 |mese=ottobre|pmid=21909115 |doi=10.1038/nature10405 |autore2=Munroe PB |autore3=Rice KM |cognome4 = Bochud |nome4 = Murielle |cognome5 = Johnson |nome5 = Andrew D. |cognome6 = Chasman|nome6 = Daniel I. |cognome7 = Smith |nome7 = Albert V. |cognome8 = Tobin |nome8 = Martin D. |cognome9 = Verwoert|nome9 = Germaine C. |pmc=3340926}}</ref> l'aumento del consumo di [[frutta]] e di alimenti a basso contenuto di [[lipidi|grassi]], con l'[[esercizio fisico]],<ref name="pmid16508562">{{Cita pubblicazione |autore=Dickinson HO |titolo=Lifestyle interventions to reduce raised blood pressure: a systematic review of randomized controlled trials |rivista=J. Hypertens. |volume=24 |numero=2 |pp=215–33 |anno=2006 |mese=febbraio|pmid=16508562 |doi=10.1097/01.hjh.0000199800.72563.26 |autore2=Mason JM |autore3=Nicolson DJ |cognome4 = Campbell |nome4 = Fiona |cognome5 = Beyer |nome5 = Fiona R |cognome6 = Cook |nome6 = Julia V |cognome7 = Williams |nome7 = Bryan |cognome8 = Ford |nome8 = Gary A}}</ref> con la perdita di peso<ref name=HaslamJames>{{Cita pubblicazione |autore=Haslam DW, James WP |titolo=Obesity |rivista=Lancet |volume=366|numero=9492 |pp=1197–209 |anno=2005 |pmid=16198769 |doi=10.1016/S0140-6736(05)67483-1}}</ref> e con una riduzione dell'assunzione di alcol.<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Whelton PK | anno = 2002 |titolo = Primary prevention of hypertension:Clinical and public health advisory from The National High Blood Pressure Education Program | rivista = JAMA | volume = 288 | numero = 15|pp = 1882–8 |doi = 10.1001/jama.288.15.1882 |pmid = 12377087 |autore2= He J |autore3= Appel LJ |autore4= Cutler JA |autore5= Havas S |autore6= Kotchen TA |cognome7 = Roccella |nome7 = EJ |cognome8 = Stout |nome8 = R |cognome9 = Vallbona |nome9 = C }}</ref> Lo [[Stress (medicina)|stress]] sembra svolgere un ruolo minore<ref name="Stress2012">{{Cita pubblicazione|cognome=Marshall|nome=IJ|coautori=Wolfe, CD; McKevitt, C|titolo=Lay perspectives on hypertension and drug adherence: systematic review of qualitative research.|rivista=BMJ (Clinical research ed.)|data=9 luglio 2012|volume=345|pp=e3953|pmid=22777025|pmc=3392078}}</ref> con le tecniche di rilassamento specifiche che non sono supportate da elementi di prova.<ref name=Relax2006>{{Cita pubblicazione|cognome=Dickinson|nome=HO|coautori=Mason, JM; Nicolson, DJ; Campbell, F; Beyer, FR; Cook, JV; Williams, B; Ford, GA|titolo=Lifestyle interventions to reduce raised blood pressure: a systematic review of randomized controlled trials.|rivista=Journal of hypertension|data=2006 Feb|volume=24|numero=2|pp=215-33|pmid=16508562|doi=10.1097/01.hjh.0000199800.72563.26}}</ref> Il possibile ruolo di altri fattori, quali il consumo di [[caffeina]],<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Mesas|nome=AE|coautori=Leon-Muñoz, LM; Rodriguez-Artalejo, F; Lopez-Garcia, E|titolo=The effect of coffee on blood pressure and cardiovascular disease in hypertensive individuals: a systematic review and meta-analysis.|rivista=The American journal of clinical nutrition|data=2011 Oct|volume=94|numero=4|pp=1113-26|pmid=21880846|doi=10.3945/ajcn.111.016667}}</ref> e la carenza di [[vitamina D]],<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Vaidya A, Forman JP |titolo=Vitamin D and hypertension: current evidence and future directions |rivista=Hypertension |volume=56 |numero=5 |pp=774–9 |anno=2010|mese=novembre|pmid=20937970 |doi=10.1161/HYPERTENSIONAHA.109.140160 }}</ref> appare meno chiaro. L'[[insulino resistenza]], che è comune nell'[[obesità]] è una componente della [[sindrome metabolica]] che viene ritenuta una possibile concausa all'ipertensione.<ref name="pmid12364344">{{Cita pubblicazione |autore=Sorof J, Daniels S |titolo=Obesity hypertension in children: a problem of epidemic proportions |rivista=Hypertension |volume=40 |numero=4 |pp=441–447 |anno=2002 |mese=ottobre |pmid=12364344 |doi=10.1161/01.HYP.0000032940.33466.12 |url=http://hyper.ahajournals.org/cgi/pmidlookup?view=long&pmid=12364344 |accesso=3 giugno 2009 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://archive.is/20121205010228/http://hyper.ahajournals.org/cgi/pmidlookup?view=long&pmid=12364344 |dataarchivio=5 dicembre 2012 }}</ref> Recenti studi hanno inoltre evidenziato alcuni eventi risalenti ai primi anni di vita, come ad esempio: un basso peso alla nascita, il [[tabagismo]] della madre in gravidanza e la mancanza di [[allattamento al seno]] come fattori di rischio per lo sviluppo dell'ipertensione essenziale da adulti,<ref name = "Lawlor 2005"/> anche se i meccanismi che collegano tali esposizioni restano oscuri.<ref name = "Lawlor 2005">{{Cita pubblicazione|cognome=Lawlor|nome=DA|coautori=Smith, GD|titolo=Early life determinants of adult blood pressure|rivista=Current opinion in nephrology and hypertension|data=2005 Maymaggio|volume=14|numero=3|pp=259–64|pmid=15821420|doi=10.1097/01.mnh.0000165893.13620.2b}}</ref>
 
=== Ipertensione secondaria ===
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|-
| [[Apparato endocrino]]
| [[Sodio]], [[potassio]], [[Calcio (elemento chimico)|calcio]], [[Ormone tireostimolante]] <small>(TSH)</small>.
|-
| [[Metabolico]]
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Il trattamento di prima linea per l'ipertensione è identico ai cambiamenti dello [[stile di vita]] raccomandati a scopo preventivo<ref name="npsppr">{{Cita web |url=http://www.nps.org.au/health_professionals/publications/prescribing_practice_review/current/prescribing_practice_review_52 |titolo=NPS Prescribing Practice Review 52: Treating hypertension |data=1º settembre 2010 |editore=NPS Medicines Wise |accesso=5 novembre 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110222125432/http://www.nps.org.au/health_professionals/publications/prescribing_practice_review/current/prescribing_practice_review_52 |dataarchivio=22 febbraio 2011 }}</ref> e comprende: cambiamenti nella dieta,<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Siebenhofer|nome=A|coautori=Jeitler, K, Berghold, A, Waltering, A, Hemkens, LG, Semlitsch, T, Pachler, C, Strametz, R, Horvath, K|titolo=Long-term effects of weight-reducing diets in hypertensive patients|rivista=Cochrane database of systematic reviews (Online)|data=7 settembre 2011|volume=9|pp=CD008274|pmid=21901719|doi=10.1002/14651858.CD008274.pub2|curatore-nome1=Siebenhofer|curatore-cognome1=Andrea|numero=9}}</ref> esercizio fisico e perdita di peso. Queste accortezze hanno dimostrato di ridurre in modo significativo la pressione sanguigna nelle persone sofferenti di ipertensione.<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Blumenthal JA |titolo=Effects of the DASH diet alone and in combination with exercise and weight loss on blood pressure and cardiovascular biomarkers in men and women with high blood pressure: the ENCORE study |rivista=Arch. Intern. Med. |volume=170 |numero=2 |pp=126–35 |anno=2010 |mese=gennaio|pmid=20101007 |doi=10.1001/archinternmed.2009.470 |autore2=Babyak MA |autore3=Hinderliter A |cognome4 = Watkins |nome4 = L. L. |cognome5 = Craighead |nome5 = L. |cognome6 = Lin |nome6 = P.-H. |cognome7 = Caccia |nome7 = C. |cognome8 = Johnson |nome8 = J. |cognome9 = Waugh |nome9 = R.}}</ref> Se l'ipertensione è sufficientemente elevata da giustificare l'uso immediato di farmaci, i cambiamenti dello stile di vita sono tuttavia ancora raccomandati in combinazione con i farmaci.
 
L'adozione di una dieta a basso contenuto di [[sodio]] è utile. Nei caucasici, una dieta iposodica della durata superiore alle 4 settimane è da sola capace di ridurre la pressione arteriosa, sia nelle persone con ipertensione e sia negli individui con pressione sanguigna normale.<ref name=cochrane2008>{{Cita pubblicazione|cognome=He|nome=FJ|coautori=MacGregor, GA|titolo=Effect of longer-term modest salt reduction on blood pressure|rivista=Cochrane database of systematic reviews (Online)|anno=2004|numero=3|pp=CD004937|pmid=15266549|url=http://onlinelibrary.wiley.com/o/cochrane/clsysrev/articles/CD004937/frame.html|doi=10.1002/14651858.CD004937|curatore-nome1=MacGregor|curatore-cognome1=Graham A|accesso=22 marzo 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110715200059/http://onlinelibrary.wiley.com/o/cochrane/clsysrev/articles/CD004937/frame.html|dataarchivio=15 luglio 2011|urlmorto=sì}}</ref> Inoltre, la "dieta DASH", una dieta ricca di frutta a guscio, cereali integrali, pesce, pollame, frutta e verdura promossa negli Stati Uniti dal ''National Heart, Lung, and Blood Institute'' abbassa la pressione sanguigna. Una caratteristica importante del piano dietetico è di limitare l'assunzione di sodio, anche se l'alimentazione è comunque ricca di [[potassio]], [[magnesio]], [[Calcio (elemento chimico)|calcio]], oltre che di [[proteine]].<ref name="dashguide">{{Cita web|url=http://www.nhlbi.nih.gov/health/public/heart/hbp/dash/new_dash.pdf|titolo=Your Guide To Lowering Your Blood Pressure With DASH|formato=PDF|accesso=8 giugno 2009}}</ref>
Per supportare il percorso verso uno stile di vita virtuoso che comprenda una dieta equilibrata, esercizio fisico moderato ma costante e lo stop a fumo e alcolici sono nati servizi di assistenza personalizzati dove uno staff di medici può seguire il paziente nei suoi progressi anche tramite il monitoraggio in remoto dei valori della pressione che il paziente potrà rilevare autonomamente e con costanza inserendoli in un'apposita app per smartphone.<ref>[http://www.ideegreen.it/pressione-alta-rimedi-naturali-65155.html dott. Domenico Cianflone su IdeeGreen]</ref>
Diversi programmi volti a ridurre lo stress psicologico, come il rilassamento e la [[meditazione]], sono pubblicizzati come rimedi per l'ipertensione. Tuttavia, l'efficacia di tali metodi non sembra essere particolarmente rilevante.<ref name="pmid19822104">{{Cita pubblicazione|autore=Greenhalgh J, Dickson R, Dundar Y |titolo=The effects of biofeedback for the treatment of essential hypertension: a systematic review |rivista=Health Technol Assess|volume=13 |numero=46 |pp=1–104|anno=2009 |mese=ottobre|pmid=19822104|doi=10.3310/hta13460 |doi_brokendate=2010-08-21}}</ref><ref name=O2007>{{Cita pubblicazione|autore=Ospina MB |titolo=Meditation practices for health: state of the research|rivista=Evid Rep Technol Assess (Full Rep) |numero=155 |pp=1–263|anno=2007|mese=giugno|pmid=17764203|autore2=Bond K|autore3=Karkhaneh M |cognome4 = Tjosvold |nome4 = L |cognome5 = Vandermeer|nome5 = B |cognome6 = Liang |nome6 = Y |cognome7 = Bialy |nome7 = L |cognome8 = Hooton |nome8 = N|cognome9 = Buscemi |nome9 = N}}</ref>
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* [[inibitore enzimatico|Inibitore]] del [[sistema renina-angiotensina-aldosterone]]. È la più recente classe di farmaci antiipertensivi; il capostipite è l'[[aliskiren]].
 
Tutte le molecole citate possono essere usate da sole o in combinazione. Alcune combinazioni, come per esempio ACE-inibitore + diuretico o ARB + diuretico o ACE-inibitore + Calcio Antagonista sono in commercio in associazione in una unica compressa, per migliorare la compliance del paziente.
 
=== Terapia non farmacologica ===
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{{chiarire|Recentemente|quando?}} fra le terapie non farmacologiche, nell'ipertensione resistente (IR) alla terapia è stata inserita la denervazione simpatica.
 
Per [[ipertensione arteriosa]] resistente si intende la persistenza di una pressione arteriosa non controllata (PA sistolica ≥ 140 mmHg e/o PA diastolica ≥ 90 mmHg), nonostante corrette abitudini di vita e l'assunzione continuativa e controllata di almeno tre farmaci antipertensivi, tra cui un diuretico<ref>[http://www.mautest.org/en/guidelines-esh-esc-hypertension.aspx ESH-ESC Hypertension Guidelines] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130325015631/http://www.mautest.org/en/guidelines-esh-esc-hypertension.aspx |data=25 marzo 2013 }}</ref><ref>[{{cita web|url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3057025/ |titolo=Common Secondary Causes of Resistant Hypertension and Rational for Treatment]}}</ref>.
 
La prevalenza dell'IR varia dal 5% nelle misurazioni dal medico curante, sino al 50% negli ambulatori nefrologici e rappresenta un notevole problema in quanto la sua presenza determina un incremento del danno d'organo a livello del [[cuore]], del [[cervello]] e del [[rene]].
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* seguire una dieta ricca di frutta e verdura (almeno cinque porzioni al giorno);
 
Una efficace modifica nello stile di vita è in grado di abbassare la pressione sanguigna tanto quanto l'assunzione di un singolo farmaco antipertensivo. Combinazioni di due o più modifiche dello stile di vita possono ottenere risultati ancora migliori.<ref name="BHSIV"/> Recentemente è stato messo in luce che la [[Parodontite|malattia parodontale]] si associa ad un fallimento della terapia farmacologica antiipertensiva. <ref>{{Cita pubblicazione|nome=Davide|cognome=Pietropaoli|data=2018-12|titolo=Poor Oral Health and Blood Pressure Control Among US Hypertensive Adults: Results From the National Health and Nutrition Examination Survey 2009 to 2014|rivista=Hypertension|volume=72|numero=6|pp=1365–1373|lingua=en|accesso=2019-02-20 febbraio 2019|doi=10.1161/HYPERTENSIONAHA.118.11528|url=https://www.ahajournals.org/doi/10.1161/HYPERTENSIONAHA.118.11528|nome2=Rita|cognome2=Del Pinto|nome3=Claudio|cognome3=Ferri}}</ref>
 
== Prognosi ==
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{{Controllo di autorità}}
{{Patologie vascolari}}
{{Portale|Medicinamedicina}}
 
[[Categoria:Malattie dell'apparato cardiocircolatorio]]