Segnalibro: differenze tra le versioni

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== Storia ==
La data di nascita del segnalibro è indicata da più parti come il 1584, anno in cui lo stampatore Christopher Barker presentò alla regina [[Elisabetta I d'Inghilterra]] un libro in cui aveva cucito all'interno un nastro di seta. In realtà il segnalibro risulta in uso molto prima della nascita della stampa. Ad esempio, nel ''Dictionnaire Historique de la Langue Française'' di Le Robert, si legge che già nel 1377 semplici nastri venivano utilizzati a tale scopo all'interno dei libri da messa. Ma anche la storia dell'arte ci fornisce numerosi documenti in tal senso. Nel dipinto ''[[Madonna del cancelliere Rolin]]'' (1433-1434) di [[Jan van Eyck]], conservata al [[Museo del Louvre]], si vede appunto il cancelliere del duca di Borgogna [[Filippo il Buono]] che ha davanti a sé un libro dalle cui pagine sporge una sorta di bottone, che è evidentemente la punta di un segnalibro. Così pure nel ''San Gerolamo con un devoto'' dipinto da [[Piero della Francesca]] nel 1450, conservato nelle [[Gallerie dell'Accademia di Venezia]], il santo tiene sulle ginocchia un libro sacro sulle cui pagine si notano sottili strisce di stoffa. Proseguendo, troviamo ad esempio lo splendido ''[[Polittico di Porto San Giorgio]]'' di [[Carlo Crivelli]] (1470), dove - nello scomparto di sinistra - sono ritratti i santi Pietro e Paolo con un libro in mano: da uno di essi spunta inequivocabilmente un segnalibro. Anche nel [[San Girolamo nello studio (Antonello da Messina)|''San Girolamo nello studio'']] (1475) di [[Antonello da Messina]] e in un altro [[San Girolamo nello studio (Dürer)|''San Girolamo nello studio'']] (1521) di [[Albrecht Dürer]] compaiono segnalibri. Questi possono anche in qualche caso essere dei veri e propri oggetti preziosi: al Louvre è conservato uno dei più rari esemplari di questo genere che ci siano pervenuti:; vero e proprio gioiello destinato a un [[Libro d'ore]] di [[Francesco I di Francia]], databile intorno al 1532-1538, è un pendente in oro di forma tubolare, con perla e pietre preziose e con una piccola scultura in agata che raffigura un Cristo flagellato. Ricordiamo inoltre il fantasioso quadro di [[Giuseppe Arcimboldo]], dipinto nel 1566 e intitolato [[Il Bibliotecario (Arcimboldo)|''Il Bibliotecario'']] (Skokloster Slott, Bålsta, [[Stoccolma]]), dove dai libri disposti in senso orizzontale escono diverse strisce di raso grigio perla. E altri esempi ancora si potrebbero trovare. Già nel Medioevo, tuttavia, - sebbene non ci siano prove documentarie - i monaci e gli amanuensi che operavano negli ''scriptoria'' dei conventi avevano mezzi per memorizzare una pagina, come piccole fettucce di stoffa o ritagli di pergamena.
 
Nel Seicento il segnalibro entra sempre più nell'uso ma continua ad essere soltanto un nastro fissato alla rilegatura del volume. Bisogna aspettare il secolo XIX perché divenga autonomo (e quindi utilizzabile per più libri). A.W. Coysh, nel suo libro ''Collecting Bookmarkers'', divide la storia del segnalibro in Inghilterra in quattro periodi: ''Ribbon'' (nastro) dal 1850 al 1880; ''Victorian Advertising'' dal 1880 al 1901; ''Pre-World War I'' (periodo precedente alla Prima Guerra Mondiale) dal 1901 al 1914, e infine ''Publicity and Greetings'' dal 1914 ad oggi.