Parco naturale Adamello Brenta: differenze tra le versioni

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[[File:Alpensteinbock auf dem Augstmatthorn.jpg|thumb|[[Stambecco]]]]
Il parco naturale Adamello Brenta gode di una ricchezza faunistica straordinaria, grazie all'integrità e varietà ambientale del suo territorio.
Nell'area sono presenti tutte le specie caratteristiche delle Alpi, tra le quali spicca l'orso bruno (''[[Ursus arctos arctos]]''), animale simbolo del parco giunto sull'orlo dell'estinzione e oggi in espansione grazie ad un apposito intervento di reintroduzione. Presenti a partire dagli ultimi anni anche gli altri due “grandi carnivori” europei, il lupo ''([[Canis lupus italicus]])'' e la lince ''([[Lynx lynx]])'', seppure in numero non quantificabile,<ref>{{Cita web|url = http://www.pnab.it/utilities/parco-informa/news/dettaglio-news/article/ll-lupo-e-tornato-sul-brenta.html|titolo = ll lupo è tornato sul Brenta {{!}} News dal Parco Naturale Adamello Brenta|accesso = 2015-11-30|sito = www.pnab.it|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160304072442/http://www.pnab.it/utilities/parco-informa/news/dettaglio-news/article/ll-lupo-e-tornato-sul-brenta.html|dataarchivio = 4 marzo 2016|urlmorto = sì}}</ref> mentre sono ben diffuse la volpe (''[[Vulpes vulpes]]''), il tasso (''[[Meles meles]]''), la faina (''[[Martes foina]]''), la martora (''[[Martes martes]]''), l'ermellino (''[[Mustela erminea]]'') e la donnola (''[[Mustela nivalis]]'').
 
Particolarmente considerevole la presenza degli ungulati (gruppo di mammiferi) altoalpini. Oltre ad una consistente popolazione di camoscio (''[[Rupicapra rupicapra]]''), il parco annovera una colonia di stambecchi (''[[Capra ibex]]'') frutto di un pluriennale progetto di reintroduzione. Tra gli [[ungulati]] sono presenti anche il cervo (''[[Cervus elaphus]]''), il capriolo (''[[Capreolus capreolus]]'') ed il muflone (''[[Ovis musimon]]''), quest'ultimo frutto di introduzioni effettuate a partire dagli anni '70 del secolo scorso.
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Su tutto l'arco Alpino, nel corso del XX secolo, le condizioni ottimali vennero meno e la popolazione di ''orso bruno'' registrò una lenta e inesorabile diminuzione numerica, fino ad arrivare alla quasi estinzione. All'inizio degli [[anni 1990|anni novanta]] la situazione era drammatica: solo nel Trentino occidentale era presente un ultimo nucleo residuo, la cui progressiva riduzione ne lasciava tuttavia intravedere l'imminente estinzione (solo 3 esemplari censiti attraverso analisi genetiche nel 1998).<ref>[http://www.waldwissen.net/wald/wild/management/wsl_orso_trentino/index_IT L'orso in Trentino e nelle Alpi: Stato attuale e prospettive] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131029190250/http://www.waldwissen.net/wald/wild/management/wsl_orso_trentino/index_IT |data=29 ottobre 2013 }}</ref> Tale rischio indusse il parco naturale Adamello Brenta, la [[Provincia autonoma di Trento]] e l'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, con il supporto di diversi enti ad avviare, nel [[1996]] mediante finanziamenti Life dell'[[Unione europea]], il «''Progetto Life Ursus – tutela della popolazione di orso bruno del Brenta''», un ambizioso progetto di ripopolamento, con l'obiettivo di scongiurare l'estinzione della specie.
 
Tra il [[1999]] e il [[2002]] vennero rilasciati 10 orsi (3 maschi e 7 femmine) provenienti dalla [[Slovenia]], di età compresa tra i 3 e i 6 anni.<ref name="waldwissen.net">[http://www.waldwissen.net/wald/wild/management/wsl_orso_trentino/index_IT L'orso in Trentino e nelle Alpi: Stato attuale e prospettive>] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131029190250/http://www.waldwissen.net/wald/wild/management/wsl_orso_trentino/index_IT |data=29 ottobre 2013 }}</ref> Nel 2002 si ebbe la prima riproduzione accertata dall'inizio del progetto di reintroduzione.<ref>[http://www.pnab.it/natura_e_territorio/orso/cronistoria.html/ L'orso bruno nel parco Adamello Brenta>] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110102085047/http://www.pnab.it/natura_e_territorio/orso/cronistoria.html |data=2 gennaio 2011 }}</ref> Tra il 2002 e il 2007 vi sono stati 13 eventi riproduttivi accertati. A partire dal [[2005]] si è registrata una maggiore tendenza all'espansione della piccola popolazione, favorita certamente dal discreto numero di soggetti giovani (1,5 - 4 anni d'età) presenti; gli spostamenti hanno interessato province e Stati limitrofi ([[Provincia autonoma di Bolzano|provincia di Bolzano]], [[Vallarsa]], sull'Altopiano di Asiago 7 Comuni in [[provincia di Vicenza]], in [[provincia di Bergamo]], a [[Magasa]], [[Cadria]] e [[Armo (Valvestino)|Armo]] in [[Val Vestino]] e [[Tremosine sul Garda|Tremosine]] in [[provincia di Brescia]],<ref name="giornaledibrescia.it">http://www.giornaledibrescia.it/in-provincia/l-orso-torna-in-paese-e-finisce-su-facebook-1.295637 {{collegamento interrottoWebarchive|1url=https://web.archive.org/web/20100501180802/http://www.giornaledibrescia.it/in-provincia/l-orso-torna-in-paese-e-finisce-su-facebook-1.295637 |date=gennaio1 2018maggio |bot=InternetArchiveBot2010 }} Articolo del quotidiano il "Giornale di Brescia".</ref><ref>"''Gli orsi scendono al lago''", articolo della "Voce del Popolo online" del 28 aprile 2010</ref>, sul [[Monte Baldo]] veronese, nonché in [[Austria]], [[Svizzera]] e [[Germania]])<ref name="waldwissen.net"/> e stanno a indicare un'espansione territoriale di caccia del [[plantigrado]].
 
Grazie al progetto di reintroduzione, si stima che (alla fine del 2018) la consistenza del nucleo trentino di orso bruno sia tra i 60 ed i 78 individui,<ref>{{Cita web|url=https://grandicarnivori.provincia.tn.it/content/download/14438/250771/file/Rapporto%20Grandi%20carnivori%202018.pdf|titolo=Rapporto Orso 2018|sito=www.orso.provincia.tn.it|accesso=2015-11-30|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190406185330/https://grandicarnivori.provincia.tn.it/content/download/14438/250771/file/Rapporto%20Grandi2520Grandi%20carnivori2520carnivori%20201825202018.pdf|dataarchivio=266 ottobreaprile 20152019|urlmorto=sì}}</ref> oltre a tre esemplari custoditi presso il [[parco faunistico di Spormaggiore]].
 
== Flora ==